Cenotes messicani, cosa sono e quali sono i più suggestivi

Cenotes messicani, cosa sono e quali sono i più suggestivi

Spiagge bianche immacolate, mare caraibico e foreste fittissime, l’unicità del Messico è indiscutibile, vanta infatti numerose meraviglie naturali senza pari nel resto del mondo, ma la più particolare è quella dei cenotes. Lo Yucatan, uno dei 31 stati del Messico, è disseminato di cenotes, se ne contano infatti circa 6mila, ognuno unico nel suo genere, ma la cosa più impressionante è che soltanto 142 sono disponibili per la visita, il che significa che il 98% dei cenotes messicani è ancora inesplorato. Quella dei cenotes  è un’esperienza imperdibile che si può vivere unicamente in Messico: vediamo qual è la loro origine e quali sono i più suggestivi.

I cenotes sono delle grotte naturali di origine calcarea che si sono formate nel corso di diversi secoli. La zona in cui sono concentrati i cenotes è lo Yucatan, territorio che fino all’era glaciale era sommerso. Con il passare del tempo, il territorio dello Yucatan cambiò, diventando più alto rispetto al livello del mare e portando la barriera e coralli in superficie. È in questa situazione che inizia il processo di erosione, a poco a poco infatti le minuscole gocce d’acqua iniziarono a erodere le rocce calcaree, creando caverne e fiumi sotterranei. Nel territorio dello Yucatan, infatti, non ci sono fiumi visibili, sono tutti sotterranei a causa della porosità del terreno, quindi i cenotes sono tutti collegati tra loro per chilometri e chilometri.

I cenotes messicani, chiamati ‘dzonot’ in lingua Maya, ovvero “acqua sacra”, sono stati indispensabili per la società dei Maya, perché utilizzati come uniche fonti di acqua nella giungla, per questo venivano costruite le città in prossimità dei cenotes, e rappresentavano un luogo fondamentale per i sacrifici umani. Erano porte di accesso al mondo spirituale. Li consideravano ‘Xibalba’, luoghi dove vivevano gli spiriti e gli dei dopo la morte. Qui ci si recava per mettersi in comunicazione con gli spiriti e con gli dei attraverso preghiere, riti e sacrifici umani. Nel cenote spesso venivano gettati oggetti di valore, perfino monili in oro, di giada, tessuti preziosi e animali.

Le diverse tipologie

Esistono due tipologie di cenotes messicani: quelli completamente aperti, dove nasce vegetazione come liane, rami, radici, ecc. e quelli quasi chiusi, forse i più suggestivi. In molte di questi cenotes, ad esempio Xkeken, si ammirano rigogliose formazioni calcaree. Soffitti e pavimenti pullulano di stalattiti e stalagmiti. Alcuni presentano acqua dolce, altri hanno canali di comunicazione con il mare e quindi l’acqua risulta lievemente salata.

Cenotes imperdibili

Tra i cenotes messicani più suggestivi c’è sicuramente Xkeken, nome che deriva dal linguaggio Maya e significa maiale, infatti secondo la leggenda il luogo sarebbe stato scoperto da un contadino che, vedendo il suo maiale tornare sempre pieno di fango, decise di seguirlo in questa caverna, trovandosi di fronte a una delle meraviglie naturali del Messico. Questo cenote è quasi completamente chiuso, la luce del sole riesce a penetrare grazie a una minuscola fessura nel terreno, creando all’interno della grotta un’atmosfera spettrale e magica. Atmosfera acuita dalla presenza di imponenti stalattiti, formatesi nel corso di migliaia di anni.

Un altro cenote molto suggestivo è quello di Saamal, completamente differente dal primo citato perché si tratta di un cenote aperto, di conseguenza l’acqua cristallina che caratterizza queste meraviglie risulta ancora più limpida e brillante data la costante presenza dei raggi del sole. Inoltre, come molti altri cenotes messicani aperti, l’atmosfera quasi surreale è arricchita anche dalla presenza di vegetazione rigogliosa.

Fonte immagine in evidenza: archivio personale

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