Cosa vedere a Burano, un’esplosione di colori

Piccola guida su cosa vedere a Burano.

A soli trenta minuti di vaporetto da Venezia e vicinissima alle altrettanto famose Murano e Torcello, ecco Burano: il cuore dell’isola è costituito da Piazza Galuppi, nella quale è situata la Chiesa di San Martino Vescovo con il suo peculiare campanile pendente: all’interno di essa, assieme a molte altre importanti opere pittoriche, si può ammirare la famosa “Crocifissione” di Gian Battista Tiepolo. Di fianco alla chiesa, si erge la Cappella di Santa Barbara e, adiacenti ad essa, si trovano il Palazzo del Municipio, il Pozzo, costruito interamente in pietra d’Istria, la statua di Baldassarre Galuppi eseguita da Remigio Barbaro e il Museo del Merletto. Burano, infatti, è famosa per il merletto ad ago, conosciuto ed esportato in tutto il mondo e di cui l’isola pullula di botteghe colme di creazioni artigianali fantasiose ed originali.

Cosa vedere a Burano, un luogo magico

Ma in realtà Burano è soprattutto un’esplosione di colori, un luogo incantato dalle caratteristiche architettoniche uniche ed inconfondibili. Le case, tutte uguali, ordinate, allineate, sono incredibilmente colorate. E che tinte! Non certo quelle un po’ anonime dei condomini di città o quelle un po’ smorte delle palazzine di provincia, bensì sfumature sorprendentemente accese per essere proprie di una facciata di un edificio. Fucsia, lilla, verde acqua, verde lime, rosso simil pompeiano, giallo ocra, celeste, turchese: queste sono le nuances tipiche delle case di Burano. Esistono svariate teorie sulla motivazione della tinteggiatura variopinta delle abitazioni buranelle: una sostiene che un particolare colore costituisse il “simbolo” di una determinata famiglia; un’altra tesi afferma che le diverse tinte servissero a delimitare con precisione (e notevole fantasia) le proprietà confinanti, mentre la teoria più accreditata sostiene che colori così vivi servissero a far sì che i pescatori del posto, al ritorno dalle battute di pesca notturne, non stentassero a trovare la propria abitazione nella nebbia fitta che d’inverno avvolge la laguna veneziana. A conferma dell’importanza dei colori per gli edifici dell’isola di Burano è opportuno ricordare che, durante il Regno d’Italia, per cambiare la tinta di una casa, occorreva addirittura chiedere specifica autorizzazione scritta al Sovrintendente del posto.

Ma, in fondo, poco importa quale sia la reale motivazione di tale creatività! Ci si riempie gli occhi con quei colori sgargianti e mai monotoni che, seppur a volte improbabili nei loro accostamenti, donano all’isola di Burano la sua caratteristica peculiare. Imbattendosi in queste abitazioni uniche, si può giocare a diventare per qualche minuto il proprietario della casa del proprio colore preferito e scattare una foto ricordo sotto il portoncino della stessa o, addirittura, decidere di quale di quelle tonalità si dipingerebbe volentieri la facciata del palazzo in cui si vive. E quando dalle finestre delle case spuntano fiori dai colori intonati o addirittura contrastanti con quello della facciata dell’edificio, il particolare colpo d’occhio è garantito.

Incredibile ma vero, anche a Burano le finestre delle case abbondano di panni stesi al sole ad asciugare, donando alle palazzine variopinte già particolari di per sé, un aspetto persino divertente nonché familiare specie per noi napoletani.

Burano sembra un paesaggio surreale e quasi finto, partorito dalla mente di uno scenografo creativo tanto meravigliosa e particolare appare agli occhi incantati di chi la ammira. È quasi d’obbligo perdersi tra le sue calli e i suoi campielli, osservare i gatti stesi al sole coccolati dai turisti o in flemmatica attesa dell’arrivo al porticciolo delle barche da pesca; notare stupiti gli ombrelli aperti appesi alle tubature esterne delle case ad asciugare, sorridere alla vista delle barche “parcheggiate” lungo le sponde dei canali e fotografare i ponticelli che sovrastano le sponde specchiati  nell’acqua chiara dei piccoli navigli.

Burano: un’esplosione di colori, un’esplosione di emozioni. Ora che sai cosa vedere a Burano, non ti resta che andarci!

Foto di Marcello Affuso 

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