Il Castello di Donnafugata, al contrario di quello che potrebbe far pensare il nome, è una costruzione che fungeva da dimora nobiliare negli ultimi decenni del diciannovesimo secolo, benché la costruzione odierna abbia origine nel 1300 per mano della famiglia Chiaramonte, un nucleo aristocratico proveniente dalla Piccardia. Si trova nel territorio comunale della città di Ragusa che, dopo una lunga serie di successioni nei secoli, nel 1982 lo ha definitivamente acquistato, rendendolo di nuovo agibile attraverso un lungo restauro.
La struttura del castello
Ad oggi, il Castello di Donnafugata si presenta in stile neogotico risalente al XVII secolo e, sin dall’arrivo, il visitatore può percepire la sontuosità della fortezza e delle sue mura, con due grandi torri laterali che delimitano il gigante perimetro sovrastato dalla struttura. È molto accogliente, infatti è impossibile non perdersi tra le meraviglie presenti in quest’imponente palazzo nobiliare. L’immenso perimetro del castello arriva a superare i 7500 m2 e il palazzo conta ben 122 stanze.
All’interno della struttura vi è un’immensa varietà di oggetti, cimeli e reperti storici di un’importanza non indifferente; ci si può perdere nell’esplorazione delle decine di stanze aperte ai visitatori, ognuna di queste completamente diversa l’una dall’altra con colorazioni, arredamento e caratteristiche diverse. Da citare assolutamente sono la sala degli stemmi, dove nelle pareti ci sono i blasoni di tutte le famiglie nobiliari siciliani e due armature, oppure la sala degli specchi. Ad oggi, solo una ventina di stanze sulle 120 sono accessibili ai visitatori.
In data recente, più precisamente nel 2020, un elemento importante è stato aggiunto all’interno del Castello di Donnafugata: il Museo Del Costume, un’importantissima raccolta degli indumenti, degli abiti nobiliari e degli accessori di ogni tipo che sono appartenuti a chi, sotto il tetto di quel palazzo così antico, ha partecipato ad eventi, ricevimenti e cerimonie che si sono svolte in secoli ormai lontani.
Il parco
Intorno al castello si estende il grandissimo latifondo che arriva fino ad 8 ettari di terreno, all’interno dei quali, oltre alla grandissima biodiversità e varietà a livello di flora ed immensi e iconici alberi col tempo divenuti secolari, si possono trovare alcuni intrattenimenti che servivano ad allietare i visitatori dell’epoca: delle finte grotte con delle stalattiti simulate, il tempietto circolare, o addirittura un labirinto costruito con muri a secco. Quest’ultimo era stato costruito dal barone dopo aver visto il labirinto di Hampton Court in Inghilterra. Supervisionato al suo ingresso da un cavaliere di pietra e ha dei muri di due metri adornati da siepi di rose rampicanti che impedivano allo sfidante del labirinto di guardare oltre il muretto o di scavalcarlo. Inoltre, si possono trovare delle tombe vuote che erano dei tranelli del barone destinati a far spaventare chi nelle tarde ore serali si avventurava nella zona all’aperto del castello.
Fonte immagine: Wikimedia commons (Mboesch)