Nel territorio dell’altopiano Irpino, più precisamente a Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino, si trova un complesso religioso del XII secolo: si tratta dell’Abbazia del Goleto, un monastero femminile medievale fondato dal Santo Guglielmo da Vercelli.
Le radici dell’Irpinia
Prima di addentrarci nella storia vera e propria dell’abbazia, è importante capire gli avvenimenti che la precedono, e dare un contesto storico al luogo in cui sorge.
Facciamo un salto indietro nel tempo: la presenza umana nell’area del Goleto risale già ai tempi del Paleolitico, grazie alla sua posizione geografica e al fiume Ofanto, che ne hanno fatto una zona di sosta durante pellegrinaggi e scambi commerciali. Successivi insediamenti di tribù sannitiche contribuirono a dare il nome alla zona, prendendolo dalla tribù degli Hirpini.
La storia secolare dell’Abbazia del Goleto
Guglielmo da Vercelli, durante il suo pellegrinaggio per arrivare in Terra Santa, si ferma in Irpinia, fondando prima l’Abbazia di Montevergine, nel 1124, e successivamente l’Abbazia del Goleto.

Edificata nel 1133, l’abbazia è strutturata in un doppio monastero, uno maschile e uno femminile, dove molte monache provenivano dalle famiglie più illustri del Regno di Napoli. La figura delle badesse è prominente: erano infatti coloro che ricoprivano la carica più alta all’interno del complesso, e avevano talmente tanta autorità da poter usare il bastone pastorale, usanza di solito riservata solo alle figure clericali maschili.
La comunità delle abbadesse rese sempre più famoso il monastero, tanto che sotto il governo delle badesse Marina II e Scolastica fu costruita la Chiesa Superiore, dedicata a San Luca, a cui lavorarono le maestranze di Federico II e nella quale venne collocata la reliquia del braccio dell’evangelista.
A partire dal 1348 le badesse iniziarono a morire di peste nera e, nel 1506, Papa Giulio II decretò la soppressione del monastero, che avvenne nel 1515, con la morte dell’ultima abbadessa. Il monastero venne così unito a quello di Montevergine, che continuò a garantire la presenza di monaci.
Una nuova era per l’Abbazia del Goleto
Essendo l’Irpinia una zona ad alto rischio sismico, non sono mancati i terremoti con effetti devastanti sull’Abbazia del Goleto. Gli effetti dei terremoti del 1694 e del 1732 furono distruttivi per il monastero. Per questo, ne fu commissionato un restauro completo all’architetto e artista napoletano Domenico Antonio Vaccaro, che fece erigere una grande chiesa barocca tra il 1735 e il 1745.
La chiesa è dedicata al Ss. Salvatore, ha una pianta a croce greca, con una decorazione pavimentale a maioliche, ormai sbiadita e non più visibile. Presentava una grande cupola, la cui copertura in piombo fu trafugata, lasciando la costruzione in pietra vittima delle intemperie che ne causarono il crollo. I quattro grandi archi che sorreggevano la cupola, anch’essi crollati a seguito del terremoto del 1980, sono stati ricostruiti durante gli ultimi restauri effettuati, ed è quindi possibile godere della loro vista.
La Chiesa Superiore di San Luca e l’atrio inferiore
Nel 1255 la badessa Marina II fece costruire una chiesa dedicata al Santo Evangelista Luca. Alla chiesa vi si accede tramite una scalinata nel cortile interno, il cui corrimano rappresenta un serpente con una mela in bocca, simbolo di conoscenza.
La chiesa è bipartita, è suddivisa quindi in due navate e sorretta da dodici colonne, di cui dieci reggono le pareti e le due restanti sono posizionate al centro della cappella, a separare lo spazio nelle due navate. La pianta quadrata presenta una pavimentazione a scacchi bianchi e rossi, con la presenza di alcune mattonelle nere, le quali indicano il passaggio dell’Ordine dei Templari.
Sulle pareti restano pochi frammenti di affreschi, in particolare due ovali raffiguranti le badesse Scolastica e Marina e degli episodi della vita di San Guglielmo.
La chiesa è completa di due altari, entrambi in marmo, e svolgevano funzioni diverse: uno era destinato alla conservazione della reliquia del Santo, mentre l’altro, dalla struttura più semplice, era riservato alle funzioni liturgiche. La Chiesa Superiore di San Luca è considerata il fiore all’occhiello dell’Abbazia del Goleto.
Sottostante la chiesa di San Luca vi è l’entrata per l’atrio inferiore, in stile romanico pugliese, che conserva un sarcofago in pietra rossa dove riposavano le spoglie di San Guglielmo, spostate successivamente a Montevergine dopo l’abbandono del monastero nel 1807.

Il chiostro e la torre Febronia
Sempre dal cortile interno è possibile accedere al chiostro, da cui è possibile vedere le due absidi della chiesa di San Luca e la torre Febronia.
L’Abbazia del Goleto, essendo un monastero autonomo con le abbadesse al comando, i monaci che ricoprivano ruoli liturgici minori e i casali che si occupavano degli animali da stalla, era anche un luogo in cui coltivare le erbe mediche da sé era fondamentale. Per questo il chiostro era anche il luogo in cui le abbadesse si dedicavano alla cura delle piante, simile a quanto veniva fatto nella Scuola Medica Salernitana ai Giardini della Minerva.
All’interno di quest’area è presente anche la torre dell’abbadessa Febronia. Costruita nel 1152 per suo volere, la torre aveva uno scopo difensivo: si accedeva all’entrata sopraelevata tramite un ponte levatoio, ormai rimosso, in cui le badesse potevano trovare riparo in caso di assedio.
La torre è situata sopra i resti del monumento sepolcrale di Marcus Paccius Marcellus, o Marco Paccio Marcello, della tribù Galeria, ricopriva la carica più alta dei centurioni della IV Legione Scitica romana.
Come si può visitare l’Abbazia del Goleto?
L’Abbazia del Goleto è visitabile liberamente senza appuntamento, al di fuori degli orari di preghiera. In estate è aperta dal 1 aprile al 30 settembre dalle ore 09:00 alle ore 19:00, mentre in inverno è aperta dal 1 ottobre al 31 marzo dalle ore 10:00 alle ore 18:00. Per le visite di gruppo, invece, è necessario contattare telefonicamente per poterle concordare.
È possibile inoltre effettuare visite guidate degli ambienti, contattando il rettore per poter prenotare una guida. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale dell’Abbazia del Goleto.
L’Irpinia è un luogo ricco di storia, di borghi medievali spesso sottovalutati che hanno tanto da raccontare, ideale per una gita giornaliera all’insegna della scoperta e dell’arricchimento culturale della propria persona.
Fonte immagini: archivio personale