Durante l’inizio del periodo Edo, ci fu una persona in particolare che viaggiò per tutto il Giappone: si trattava dello studioso confuciano giapponese Hayashi Shunsai. Egli visitò quelle che oggi vengono chiamate le Nihon Sankei ovvero, le tre vedute più belle del Giappone, che concluso il suo viaggio, fu lo stesso Hayashi ad elencarle come i tre paesaggi straordinari nel suo Nihonkoku Jisekiko.
Le Nihon Sankei si chiamano rispettivamente Matsushima, Amanohashidate e Miyajima, e creano un meraviglioso quadro tra l’azzurro del mare e il verde dei pini, e la loro bellezza è talmente grande che entra nel profondo del cuore. Questi magnifici paesaggi che simboleggiano il Giappone, fin dall’antichità sono apparsi sulla scena di molti eventi storici. Sono luoghi che tutti desiderano visitare almeno una volta nella vita come fece il famoso poeta di Haiku, Matsuo Bashō, costituendo l’origine dello spirito di viaggio giapponese.
Matsushima
La baia di Matsushima si trova nella prefettura settentrionale di Miyagi in Giappone. È stato fin dall’antichità un luogo che ha affascinato per la sua bellezza incontaminata, specialmente durante il periodo Heian. Da qualsiasi punto di osservazione, le 260 isole sparse per tutta la baia, lasciarono senza parole persino Bashō, che oggi ci lascia le sue sensazioni ed emozioni in un bellissimo haiku.
Su Matsushima, che significa «isola dei pini» per la grande presenza di alberi di pino sulle isolette, si trova anche il tempio Zuigan-ji. L’ edificio esisteva già dal 828 ma nel tempo aveva subito un lento declino. Fu Date Masamune che nel 1600 lo ricostruì dandogli uno stile più elegante secondo il gusto del tempo. Oggi questo luogo viene considerato uno dei tesori culturali del paese.

Amanohashidate
Amanohashidate è un grande banco di sabbia lungo 3 chilometri coperto da 8000 pini che si trova accano a Masushima. Questo ponte naturale collega le due sponde della baia di Miyazu, nella prefettura di Kyoto, e fa parte di un parco nazionale.
Uno dei luoghi da non perdere ad Amanohashidate è l’osservatorio che si trova sulla cima del Monte Monju, dal quale si può vedere lo spettacolare panorama.
Dall’altra parte della baia si trova il parco Kasamatsu, dove gli abitanti del posto affermano che il banco di sabbia assomigli a un «drago che si eleva verso il cielo». Da oltre mille anni, le persone del posto adottano la stessa posa per godere della vista migliore: bisogna sporgersi in avanti abbassando la testa e guardando attraverso le gambe. Questa posizione ha un nome, ovvero Matanozoki.
Miyajima, la più famosa delle Nihon Sankei
La perla delle tre vedute più belle del Giappone, nonché quella situata più a sud, è sicuramente Itsukushima, più comunemente nota con il nome Miyajima.
Questa isola possiede un portale shintoista, un torii rosso che sembra galleggiare sul mare, il quale è diventato una delle icone più famose del Giappone. Ma per poterlo ammirare nella sua vista più celebre bisogna aspettare l’alta marea.
L’isola è un luogo sacro fin dall’antichità. Il suo nome significa «isola della venerazione» o «isola dedicata agli dei», e il famoso santuario shintoista Itsukushimajinja è stato costruito circa 1500 anni fa sull’acqua per evitare di contaminare la terra. Questo luogo è dedicato a tre divinità femminili del mare e delle tempeste e dal 1996 è diventano un sito UNESCO.
Un tempo le persone comuni non potevano mettervi piede, e quindi raggiungevano il santuario in barca, passando sotto il torii galleggiante.
Adesso è possibile percorrerla interamente, ma ad oggi su quest’isola non si può nascere né morire e non ci sono cimiteri. Per lo shintoismo, infatti, la morte e il sangue sono impuri.

Come abbiamo potuto constatare, tutti e tre le vedute più nelle del Giappone sono paesaggi marini. A ciascun panorama è associato un elemento naturale secondo il canone del setsugekka ovvero “neve, luna e fiori”.
La Neve simboleggia l’inverno ed è abbinato ad Amanohashidate. La Luna simboleggia l’autunno. Ammirare la luna, tsukimi (月見), è infatti una tipica attività di questa stagione associata a Matsushima. I Fiori invece simboleggiano la primavera, ma in questo caso sono una metafora dei colori autunnali e simboleggiano Itsukushima.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia, Fotografo: 663highland