Situata nel cuore dello Sri Lanka, Polonnaruwa è un gioiello archeologico e spirituale che racconta secoli di storia, gloria e caduta. Polonnaruwa fu antica capitale del secondo regno singalese e oggi, grazie alla sua eccezionale conservazione, è uno dei siti più affascinanti dell’Asia meridionale, dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1982.
Le origini di Polonnaruwa antica capitale: da rifugio a capitale
La storia dell’antica capitale di Polonnaruwa inizia dopo la distruzione della precedente capitale, Anuradhapura, da parte della dinastia indiana dei Chola nel 1017. I re singalesi, costretti a ritirarsi, stabilirono un nuovo centro politico e strategico a Polonnaruwa, grazie alla sua posizione favorevole lungo il fiume Mahaweli.
Nel 1070, il re Vijayabahu I sconfisse i Chola e unificò il regno, proclamando Polonnaruwa capitale. Questa vittoria segnò uno dei momenti storicamente più significativi del paese.
L’età dell’oro sotto Parakramabahu
Il massimo splendore di Polonnaruwa fu raggiunto sotto il regno di Parakramabahu I (1153–1186). Egli realizzò un’ambiziosa opera di unificazione dell’isola e promosse grandi progetti infrastrutturali: palazzi, templi, bacini idrici e un sistema di irrigazione così avanzato da essere ancora in uso oggi.
Polonnaruwa diventò così un centro culturale, religioso e tecnologico, vero cuore del regno singalese medievale.
Il declino e l’abbandono
Dopo Parakramabahu, il re Nissanka Malla (1187–1196) proseguì le costruzioni monumentali ma dissipò le ricchezze del regno, portando Polonnaruwa verso un lento declino. Nei decenni successivi, la città perse progressivamente potere e prestigio. Nel 1310, fu definitivamente abbandonata.

Oggi: Polonnaruwa, museo a cielo aperto
Oggi, le rovine di Polonnaruwa rappresentano uno dei siti archeologici meglio conservati dell’Asia. Passeggiando tra stupa, palazzi, statue e templi, si percepisce ancora la grandezza della civiltà che la abitò.
Tra le attrazioni principali da non perdere:
Palazzo di Nissanka Malla
Situato proprio dietro l’Archaeological Museum, il Palazzo di Nissanka Malla era un edificio a due piani, sostenuto da otto colonne di granito a forma di fiore di loto. Accanto al palazzo si trovano la piscina reale e la sala del consiglio, dove si possono ancora leggere i nomi dei ministri scolpiti nella pietra.
Lankatilaka Viharaya
Uno dei templi più suggestivi della città, costruito da Parakramabahu I e restaurato da Vijayabahu IV. L’edificio ha mura alte 17 metri, una struttura simile a una cattedrale e ospita un enorme Buddha in piedi alto 13 metri, purtroppo senza testa. L’atmosfera spirituale è intensa, accentuata da colonne, archi e bassorilievi.
Kiri Vihara
Accanto al Lankatilaka si trova il Kiri Vihara, un grande stupa bianco rivestito ancora con l’intonaco originale in calce. È il miglior esempio di stupa non restaurato a Polonnaruwa.
Palazzo di Parakramabahu
Il complesso del palazzo reale del grande re Parakramabahu era una struttura imponente con sette piani e centinaia di stanze. Distrutto da un incendio provocato dall’invasore Magha, oggi ne restano 30 colonne e 55 stanze, sufficienti per immaginare l’antica magnificenza del palazzo.
Pabalu Vehera
Questo particolare stupa circolare, costruito dalla regina Rupawathi, moglie di Parakramabahu, ha una forma insolita e fu danneggiato da invasori e saccheggiatori. Possiede nove nicchie con statue, invece delle consuete quattro, e una di esse custodisce quella che si ritiene sia l’impronta del Buddha.

Consigli per la visita a Polonnaruwa antica capitale
La visita inizia solitamente dall’Archaeological Museum, che ospita anche la biglietteria. Il museo offre una panoramica utile per comprendere la storia e l’architettura dei siti che si andranno a visitare.
Polonnaruwa si esplora comodamente in bicicletta o con tuk-tuk, dato che il parco archeologico si estende su un’area ampia e in parte ombreggiata da foresta tropicale.
Un patrimonio mondiale da vivere a Polonnaruwa antica capitale
Riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, Polonnaruwa è un viaggio nel tempo attraverso la grandezza dello Sri Lanka medievale. Tra bacini idrici ingegnosamente progettati, templi maestosi, stupa spirituali e rovine ancora vive, la città offre uno sguardo indimenticabile sulla raffinatezza e potenza di un’antica civiltà.
Fonte immagini: Wikicommons
Fotografo copertina: Bernard Gagnon