Praga esoterica: il legame della città con la magia

visione di Praga

Praga, il centro culturale della Boemia, è una città dalle mille sfaccettature: dietro i variopinti edifici in stile imperiale, cela un’aura più cupa e mistica che le conferisce l’epiteto di Praga esoterica, capitale della magia bianca, formando insieme a Vienna e Budapest il triangolo di maggiore concentrazione esoterica.

Il legame della capitale con l’occulto è molto antico e risale al regno di Rodolfo II d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1576 al 1612, il quale, ossessionato dalla ricerca della Pietra Filosofale, aveva creato presso la sua corte un viavai di astronomi, alchimisti e astrologhi provenienti da ogni parte dell’Europa. In alcuni dei luoghi più iconici della città si articolano, inoltre, varie leggende e simboli che la rendono la Praga magica descritta da Angelo Maria Ripellino. Per approfondire l’atmosfera misteriosa della città, è possibile consultare la pagina dedicata ai miti e leggende di Praga sul sito ufficiale del turismo.

Il Golem di Praga

Cimitero ebraico
Scorcio del cimitero ebraico

Nel quartiere ebraico si erige la tomba di Judah Loew ben Bezalel, il rabbino che secondo la leggenda fu il creatore del Golem, un gigante d’argilla dotato di una forza sovrumana e privo di facoltà intellettive.

Il Golem sarebbe nato nella soffitta della Sinagoga Vecchia-Nuova (Staronová) durante il regno di Rodolfo II per difendere la comunità ebraica, fortemente discriminata e ghettizzata. Plasmata con il fango del fiume Moldava, amalgamando i quattro elementi (acqua, terra, fuoco e aria), la creatura appariva dormiente e poteva essere risvegliata solo quando sulla sua fronte veniva scritta la parola emet (verità). Inoltre, per poter esercitare un controllo su di essa, il rabbino si avvaleva di un talismano: una tavoletta di legno contenente la parola di Dio, riposta sulla bocca del Golem. Secondo la tradizione, pare che un giorno di Shabbat, Loew, dimenticatosi di rimuovere il talismano, avesse portato il mostro d’argilla a impazzire e distruggere il quartiere. Il gigante fu abbattuto e le sue ceneri sono ancor’oggi fonte di ricerca da parte dei turisti più curiosi.

La maledizione dell’orologio astronomico

Torre dell'Orologio
Veduta della Torre dell’Orologio Astronomico

Uno dei simboli di Praga è sicuramente l’Orologio Astronomico (Staroměstský orloj). Particolare per la sua struttura, è diviso in tre sezioni: un quadrante superiore dedicato al ciclo lunare e solare, un quadrante inferiore in cui sono rappresentati i mesi dell’anno e infine delle figure rappresentanti i Dodici Apostoli che si animano a ogni ora. Oltre al forte simbolismo che pervade il monumento (i quadranti sono infatti affiancati da 4 statue, ognuna delle quali riflette vizi capitali: la morte, la vanità, l’avarizia e il turco, inteso come lussuria), dietro la costruzione dell’orologio si nasconde una storia alquanto inquietante. Edificato da Hanuš di Růže per volere di Venceslao IV, il mastro sarebbe stato accecato dai suoi concittadini al fine di impedirgli di riprodurre l’opera altrove. Hanuš si sarebbe allora suicidato, gettandosi nell’ingranaggio e maledicendo chiunque avesse tentato di riparare il suo grande capolavoro.

Ad oggi l’orologio attira milioni di turisti che attendono il rintocco per poter assistere allo spettacolo delle figure animate.

Il Vicolo d’Oro

Vicolo d'oro
Veduta del Vicolo d’Oro

Anche nota come la Via degli Alchimisti, è il luogo storicamente più legato alla magia e all’alchimia. È infatti un piccolo quartiere a ridosso del Castello di Praga dove Rodolfo II aveva relegato alchimisti e altri artigiani per tramutare il ferro in oro e produrre la Pietra Filosofale. Questi ultimi erano addirittura sorvegliati da sentinelle affinché portassero a termine il loro compito. Un giorno, durante una battuta di caccia, gli alchimisti decisero di ribellarsi gettando gli strumenti da lavoro contro i cacciatori; tale azione scatenò le ire del sovrano, che decise di rinchiudere i rivoltosi nelle celle del Castello, lasciandoli morire di fame.

Tra le piccole abitazioni sono note in particolare la n°22, dove alloggiò Franz Kafka dando vita alla raccolta di racconti Un medico di campagna, e la dimora di Matylda Průšová, l’indovina che predisse la caduta del Terzo Reich e per questo fu fatta uccidere dal Führer.

È bene dunque, quando si va in visita nella capitale ceca, prestare particolare attenzione all’aspetto ambivalente della città: la Praga raffinata ed elegante da un lato, la Praga esoterica e gotica dall’altro.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia (Jiuguang Wang)

Fonte immagini di testo: Giorgia Manzo

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