Howth, un sobborgo che si trova a circa 50 minuti di auto da Dublino, è una meta perfetta per una breve gita giornaliera, che offre scenari estremamente suggestivi e una lunga tradizione culinaria legata al pesce fresco. Tuttavia, Howth non è solo cibo e natura, ma anche la sede di secoli di storia, leggende e tradizioni. Ad esempio, nelle terre del famoso castello di Howth è presente un dolmen chiamato Aideen’s Grave, legato alla leggenda della figura mitologica di Aideen, a cui si fa anche riferimento in un’omonima poesia di Samuel Ferguson. Inoltre, al castello stesso è legata la leggenda della piratessa Gráinne O’Malley, a cui fu negato l’accesso e che allora decise di rapirne il giovane erede che restituì solo dopo aver ottenuto due promesse: che i cancelli restassero sempre aperti al pubblico e che nessun ospite inatteso venisse mai più respinto. Ma non è tutto: la lunga storia di Howth è anche legata ai vichinghi di cui fu in passato rifugio, e ai normanni, di cui fu roccaforte.
Se siete in Irlanda e decidete di visitare Howth, in cui persino James Joyce decise di ambientare una scena dell’Ulisse, ecco 4 cose da fare assolutamente.
1. Cimentarsi nell’Howth Cliff Walk
In un luogo tanto suggestivo come Howth, che offre degli scenari mozzafiato, non si può fare a meno di intraprendere uno dei tanti “cliff walk”, ovvero sentieri panoramici che regalano viste meravigliose. Ci sono diversi tipi di sentieri da seguire che si distinguono per durata e difficoltà. Vi proponiamo qui quello che viene considerato il più semplice: il sentiero Howth Cliff Trail Tramline Loop, che segue le frecce blu (i vari percorsi, infatti, sono contrassegnati da frecce di diverso colore che si possono intravedere lungo il tragitto). È consigliato, inoltre, vestirsi comodi e portare con sé un impermeabile (anche in estate a Dublino il tempo è imprevedibile e, soprattutto, più freddo che in Italia!) Il punto di partenza e di arrivo è la stazione DART di Howth e la durata del percorso è di circa un paio d’ore.
Vista dall’Howth Cliff Walk (Fotografo: Satdeep Gill)
2. Pranzare con fish and chips
Dopo aver camminato lungo il Cliff Walk, uno dei pranzi caratteristici del luogo è sicuramente quello a base di pesce e patate, spesso in un sacchetto da portar via in modo da poterlo mangiare in riva al mare (che impregna Howth col suo odore) o passeggiando lungo il porto, dove spesso si possono intravedere delle foche che intrattengono i turisti. Se siete ad Howth non potete assolutamente perdervi questa esperienza! Uno dei luoghi più popolari proprio per il fish and chips che vi consigliamo di provare è Beshoff Bros.
Logo di Beshoff Bros (Fonte immagine: Account Instagram di Beshoff Bros)
3. Visitare l’Ireland Eye
L’Ireland Eye è un’isola di 54 acri raggiungibile in traghetto in soli 15 minuti e con il punto più alto raggiungibile in circa 20 minuti a piedi. Diverse compagnie di traghetti offrono ogni giorno dei tour dell’isola da prenotare anticipatamente, tuttavia bisogna fare attenzione al fatto che non tutte consentono di scendere effettivamente dalla barca per poter visitare l’isola. Ma cosa vale davvero la pena vedere su questa piccola isola? Se siete amanti degli animali, non potete assolutamente perdere questa meta: infatti, qui c’è una vera e propria colonia di foche grigie, oltre che la presenza di diverse specie di uccelli marini!
Ireland’s Eye visto da Howth (Fotografo: Christian David)
4. Visitare alcune delle spiagge di Howth
Ci sono diverse spiagge ad Howth che meritano assolutamente di essere viste, come la spiaggia Claremont, vicina al porto di Balscadden Bay: una piccola baia sicuramente molto suggestiva. Oppure, la spiaggia Burrow verso Sutton, da cui si può ammirare la Lambay Island. Molte sono più o meno nascoste, ma vale la pena addentrarsi tra gli alberi per poter godere dello spettacolo di un mare cristallino ed, eventualmente, di un tramonto vista mare. In particolare in estate, si può vedere il sole scendere sul mare verso l’Ireland’s Eye, offrendo una vista meravigliosa.
Spiaggia di Howth (Fonte immagine: Archivio personale)
Fonte immagini: Wikimedia Commons (Fotografo immagine di copertina: Christine Matthews)