Regolamento della pallamano, come si gioca

La pallamano, regolamento ed altre curiosità

La pallamano è uno sport di squadra il cui regolamento prevede che 7 atleti, ovvero 6 giocatori attivi e un portiere, debbano passarsi la palla o palleggiare per avanzare oltre la propria metà-campo, scartare o superare la difesa avversaria, e segnare un goal nel minor tempo possibile. Si potrebbe definire uno sport ibrido, in quanto assimila varie regole e dinamiche di altri sport già affermati, quali il calcio, il basket ed il rugby, miscelandoli omogeneamente per ottenere uno sport molto dinamico, acceso ed assolutamente originale.

Tradizionalmente si gioca indoor, come la più celebre pallanuoto, ma ne esistono anche varianti all’aperto come il beach handball, che si gioca sulla sabbia e presenta alcune altre differenze rispetto al regolamento della pallamano canonica. Ad esempio, il numero di giocatori è ridotto a 4 (3 giocatori di movimento e 1 portiere); il numero di riserve è al massimo di 4; l’area del portiere è di forma rettangolare anziché a semicirconferenza; e soprattutto non esiste il pareggio in quanto, allo scadere dei dieci minuti di uno qualunque dei due set, si prosegue ad oltranza finché una delle due squadre non metta a segno un cosiddetto “golden goal”. Tradotto: chi segna vince. Infine, la caratteristica più peculiare di questa variante è la possibilità di segnare ben due punti con un solo goal, in quanto vengono premiate le azioni più bizzarre e spettacolari come salti, acrobazie o giravolte prima di effettuare un tiro, oppure per i goal del portiere o su rigore.

Nella pallamano classica, invece, il campo di gioco è in parquet e ha dimensioni 40 m x 20 m, con porte di 2 m x 3 m, esattamente come il campo regolare del calcetto a cinque. Ci sono due tempi da 30 minuti ciascuno per le categorie maschili over 17, ma si riducono a due tempi da 25 o due da 20 se si scende di categoria o si guarda quella femminile.

Proprio come nel basket ogni allenatore ha a disposizione 3 time-out, ed esiste un limite massimo di tempo oltre il quale l’arbitro fischia un fallo per azione passiva della squadra in attacco, al fine di consentire fluidità e ritmicità al gioco. Dopo 24 secondi l’arbitro alza il braccio e conta 5 passaggi: la squadra in attacco deve concludere l’azione entro il passaggio, che sia tirando oppure ottenendo un ulteriore fallo dalla difesa, altrimenti devono lasciare la palla a terra per gli avversari e correre in difesa nella propria metà-campo. Si ritiene proprio per questo che la pallamano sia il più veloce sport di squadra con la palla, addirittura più della sua cugina, la pallacanestro. In compenso, da quest’ultimo vengono ripresi alcuni schemi e tattiche di gioco, oltre ad una parte dei falli in regolamento nella pallamano, come ad esempio i passi (massimo tre anziché due); il doppio (ripreso in tantissime sfaccettature oltre al doppio palleggio standard del basket), o il fallo se la palla tocca la gamba.

Un altro fattore che rende unico questo sport è la forte presenza di contatto fisico, ed è questo che lo differenza di più dal basket. Il placcaggio è assolutamente consentito all’interno del regolamento della pallamano, ma il contatto è ritenuto pericoloso se si mettono le mani in faccia, al collo, se si tira la divisa o se non si affronta l’avversario da davanti. In tali casi l’arbitro fischia un rigore dai 7 m e/o assegna un cartellino giallo o rosso a seconda della volontarietà, della gravità e della ripetitività del gesto. Ma quali sette metri?

La pallamano è caratterizzata da un’area di 6 m di raggio in cui solo il portiere può restare, e nessun giocatore può entrare o toccarne il bordo, con o senza palla in mano. Non si può neanche prendere la palla all’interno dell’area senza che questa stia rimbalzando, né difensori né attaccanti. Questa area off-limits permette agli atleti di questo sport di lanciarsi in tiri e tuffi spettacolari, poiché nel tentativo di ottenere un più ampio specchio di porta superano in elevazione la linea di difesa avversaria, oppure saltano oltre l’area del portiere mentre sono in corsa; l’importante è lasciare la palla prima di tornare a contatto col campo.

Tendenzialmente il primo tipo di tiro è proprio di posizioni come i terzini o il centrale che occupando la zona  ed essendo solitamente gli atleti più alti e forti possono permettersi di tirare in elevazione sopra le mani della difesa e, con la loro potenza, provare a scalzare il portiere.

Il secondo tipo di tiro, invece, è tipico dei ruoli più periferici come le ali, giocatori più agili, snodati e scattanti che sono quasi sempre in movimento, e che devono tirare da posizioni molto più angolate, talvolta addirittura estreme. Sono 2, come i terzini, ma corrono molto di più per recuperare i palloni lungo le fasce o per scattare in contropiede su passaggio del portiere, di norma dopo una rimessa dal fondo, un tiro parato od un fallo di area.

Il centrale riprende il playmaker della pallacanestro: gestisce il gioco, chiama o fa partire gli schemi, ha il compito di osservare compagni ed avversari in campo, e per questo gioca solitamente più distante dalla difesa per non essere disturbato. In questo modo l’attacco risulta una sorta di trapezio, ai cui vertici ci sono i due terzini e le due ali, normalmente al fondo del campo in modo da allargare il più possibile il gioco, specie per il pivot (in francese “perno”).

Quest’ultimo è forse il ruolo più caratteristico di questo sport, in quanto durante la fase offensiva è l’unico attaccante ad andare a posizionarsi all’interno della linea di difesa avversaria. Si tratta solitamente del giocatore più robusto, da mischia, perennemente di spalle alla porta avversaria poiché segue il gioco, il posizionamento e gli schemi del proprio centrale. Ha il compito di bloccare più difensori possibile per aprire dei corridoi ai suoi compagni di squadra, solitamente i terzini ed il centrale, permettendo loro di trovarsi in superiorità numerica e di sfruttare i varchi fra gli avversari per andare al tiro in porta indisturbati.

Questo sport è ancora poco conosciuto in Italia, ma domina il podio dei giochi più seguiti fra i paesi dell’Europa del nord e dell’est, dove possiamo trovare squadre nazionali tecnicamente molto forti. La pallamano è un gioco il cui regolamento venne codificato per la prima volta in Germania fra fine del XIX secolo e l’inizio del XX, in cui eccellono proprio i paesi nordici come la Danimarca, tutte le repubbliche scandinave, l’Islanda e la stessa Germania. Ma ci basta superare il confine orientale del nostro paese per trovare altri campioni come la Croazia, la Slovenia, la Repubblica Ceca o la Slovacchia; anche se i campioni del mondo rimangono da anni i francesi, che possono vantare alcuni fra i migliori e i più famosi giocatori del mondo, come i fratelli Karabatic.

Fonte dell’immagine in evidenza: Wikimedia Commons

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