Come posso diventare madre anche se sono sterile?

Affrontare il desiderio di maternità quando la natura sembra porre degli ostacoli è una delle sfide più delicate nella vita di una persona. Per chi sente una profonda vocazione a diventare genitore, esistono percorsi alternativi di procreazione medicalmente assistita. Uno di questi è la gestazione per altri (GPA), comunemente nota come utero in affitto o maternità surrogata.

Infertilità: le cause e le nuove frontiere della ricerca

L’infertilità è definita come l’incapacità di una coppia di concepire dopo 12-24 mesi di rapporti regolari non protetti. Le cause possono essere molteplici: fisiologiche come la menopausa (talvolta precoce), ormonali, patologiche o conseguenti a terapie. Quando le cause non sono risolvibili, si parla di sterilità. Secondo i dati del Ministero della Salute, l’infertilità riguarda circa il 15% delle coppie in Italia. La ricerca scientifica sta esplorando nuove correlazioni: recenti studi, ad esempio, hanno evidenziato come l’infertilità di coppia possa essere influenzata dal microbioma intestinale, aprendo a nuove possibili strategie terapeutiche.

Cos’è la maternità surrogata (GPA)?

La maternità surrogata è una pratica in cui una donna (la gestante o madre surrogata) si impegna a portare avanti una gravidanza per conto di una o più persone (i genitori intenzionali), che diventeranno i genitori legali del bambino alla nascita. È un percorso complesso che coinvolge aspetti medici, legali ed emotivi molto profondi.

Come funziona: i tipi di maternità surrogata

Esistono due tipologie principali di maternità surrogata, che si differenziano per il legame genetico della gestante con il nascituro.

Maternità surrogata tradizionale Maternità surrogata gestazionale
La gestante è anche la madre biologica. Il concepimento avviene tramite inseminazione artificiale utilizzando il suo ovocita e lo sperma del padre intenzionale. La gestante ha un legame genetico con il bambino. È la forma più comune. La gestante porta in grembo un embrione creato in vitro (FIVET) utilizzando i gameti dei genitori intenzionali o di donatori. La gestante non ha alcun legame genetico con il bambino.

La legge in Italia: il divieto della Legge 40

In Italia la maternità surrogata è severamente vietata. La Legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita la qualifica come reato. L’articolo 12, comma 6, punisce chiunque realizzi, organizzi o pubblicizzi questa pratica con la reclusione da tre mesi a due anni e una multa da 600.000 a un milione di euro. Attualmente, in Italia è in corso un acceso dibattito politico sulla proposta di rendere l’utero in affitto un “reato universale”, ovvero perseguibile penalmente anche se commesso all’estero da cittadini italiani.

Utero in affitto all’estero: costi e paesi dove è regolamentato

A causa del divieto italiano, molte coppie si rivolgono a paesi esteri. La situazione legale, però, varia enormemente. Alcuni stati come Canada, Grecia, Regno Unito e alcuni stati degli USA (es. California) hanno una legislazione chiara che regolamenta la GPA, offrendo tutele a tutte le parti. Altri paesi, come l’Ucraina, sono stati storicamente una meta, ma con normative meno stringenti. I costi di un percorso di maternità surrogata all’estero sono molto elevati e possono variare dai 50.000 a oltre 150.000 euro, a seconda del paese, delle spese mediche, legali e del compenso per la gestante.

Le complesse questioni etiche

La maternità surrogata solleva un dibattito etico globale, incentrato su diversi punti chiave:

  • Sfruttamento della donna: il rischio che donne in condizioni di vulnerabilità economica siano spinte a diventare gestanti per necessità.
  • Commercializzazione del corpo: la preoccupazione che la gravidanza e la nascita diventino un servizio a pagamento.
  • Diritto del bambino: l’importanza per il nato di poter conoscere le proprie origini biologiche e gestazionali.
  • Definizione di genitorialità: il dibattito su cosa definisca un genitore (legame genetico, gestazionale o intenzionale).
  • Impatto psicologico: le conseguenze emotive per la gestante, i genitori intenzionali e il bambino stesso.

Data l’enorme complessità del percorso, è fondamentale informarsi in modo approfondito, rivolgendosi esclusivamente ad agenzie e cliniche che operano in paesi con leggi chiare e garantiste, e facendosi assistere da legali esperti in diritto di famiglia internazionale.

Articolo aggiornato il: 28/10/2025

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Ci ritroviamo impreparati dinanzi ad un mistero che da sempre l'uomo ha cercato di spiegare attraverso la musica, la poesia, il cinema ma in fondo nessuno sarà mai in grado di spiegare in modo oggettivo cosa sia l'amore, bisogna sperimentare, scoprire e affidarsi al proprio istinto. È a quel punto che entra in gioco la seconda fase, quella dell’amore vero e proprio. Amore: un sentimento profondo e duraturo che va oltre la passione L’amore prevede affetto per una persona, non si può amare qualcuno senza prima volerlo bene. Ma tutto ciò implica la stima, l’ammirazione e il rispetto per una persona che, a nostro parere, pensiamo di amare. L'amore, a differenza dell'innamoramento, si fonda su basi più solide, su un legame più profondo e radicato. E' un sentimento che cresce nel tempo, si nutre di conoscenza reciproca e di condivisione di valori e obiettivi. L'amore vero va oltre l'attrazione fisica e l'idealizzazione, abbracciando anche le imperfezioni e le fragilità dell'altro. Le fondamenta dell'amore: affetto, stima e rispetto reciproco Amare qualcuno significa guardarlo negli occhi e sorridere al solo pensiero di stargli vicino, amare significa avvertire il bisogno di avere accanto a quella persona “nella buona e nella cattiva sorte”. L'amore non è solo un'emozione, ma anche un impegno, una promessa di fedeltà e supporto reciproco. E' la capacità di vedere l'altro nella sua interezza, accogliendolo con i suoi pregi e i suoi difetti, e offrendogli un porto sicuro in cui potersi esprimere liberamente. La complessità dell'amore: gioia, malinconia e l'inevitabile nostalgia Ma bisogna ammetterlo, amare è anche sinonimo di sofferenza. Drammi, tradimenti, litigate è a questo che stai pensando? Beh no, non quel tipo di sofferenza. Piuttosto si tratta di una sorta di malinconia, che si traduce col tempo in un’insensata nostalgia dello stare bene. Quando ami qualcuno e riesci finalmente a raggiungere lo stato massimo di benessere ti risulta naturale pensare che quel tipo di sensazione sia difficile da raggiungere con qualcun altro. È da ciò che nasce la nostalgia dello stare bene, perché in fondo l’amore prevede spensieratezza e chi ne farebbe a meno? La malinconia nell'amore non è una debolezza, ma la testimonianza della profondità del legame. È la consapevolezza che un sentimento così intenso non è scontato, ma un dono prezioso che va custodito con cura. Le basi scientifiche dell'amore e dell'innamoramento: cosa dice la neuroscienza La neuroscienza ci offre un'ulteriore chiave di lettura per comprendere la differenza tra amore e innamoramento. L'innamoramento, infatti, è caratterizzato da un aumento di neurotrasmettitori come la dopamina e la noradrenalina, che generano euforia, desiderio e ossessione verso l'altro. L'amore, invece, coinvolge l'attivazione di aree cerebrali legate all'attaccamento, alla fiducia e all'empatia. 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