Com’è essere introversi in una società che richiede all’individuo esattamente il contrario? L’introversione e l’estroversione sono caratteristiche fondamentali della nostra personalità.
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Partiamo dal presupposto che non si è mai al 100% solo introversi o solo estroversi. Questi due tratti, teorizzati per la prima volta dallo psicologo Carl Gustav Jung, fanno parte delle tendenze della nostra personalità. L’estroversione, definita come la tendenza a ricaricare le proprie energie stando con altre persone e a manifestare apertamente ciò che si sente, viene spesso vista come un pregio e giudicata positivamente dalla società, dal mondo del lavoro e nelle relazioni.
Essere introversi: un difetto o un pregio?
Essere introversi è complicato. Spesso è ritenuto un difetto, qualcosa su cui dover lavorare o da cambiare. Esser visti e giudicati come persone timide, chiuse, asociali, scostanti o anche antipatiche, rende l’introversione un limite. Quando in realtà la prospettiva di un introverso è semplicemente diversa. La tendenza a ricaricare la propria energia in solitudine, attraverso i propri pensieri e riflessioni, a crearsi un mondo interiore ampio e al dare accesso ad esso a pochi privilegiati, non deve essere motivo di esclusione o pregiudizio.
Introversione vs estroversione: le differenze chiave | Come si manifesta |
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Fonte di ricarica energetica | L’introverso si ricarica nella solitudine, l’estroverso nell’interazione sociale. |
Approccio alla socialità | L’introverso preferisce piccoli gruppi e conversazioni profonde; l’estroverso ama i grandi gruppi e l’energia della folla. |
Stile di elaborazione | L’introverso tende a pensare prima di parlare; l’estroverso spesso elabora parlando. |
Differenza tra introversione e timidezza
È fondamentale chiarire che l’introversione non è timidezza, non è asocialità e non significa essere freddi. La timidezza è legata all’ansia e alla paura del giudizio sociale. Un introverso, invece, potrebbe non avere alcuna paura di parlare in pubblico, ma trova l’esperienza stancante e preferisce evitarla per conservare le proprie energie. L’inclinazione a guardare dentro di sé e a ricercare la quiete è una preferenza, non una paura.
La prospettiva e i punti di forza degli introversi
La società odierna richiede capacità quali: lavorare in ampi gruppi di persone, public speaking e interazione sociale costante. Al mondo, però, serve anche la capacità di lavorare in solitudine e nella quiete. I punti di forza degli introversi includono una spiccata propensione all’ascolto e all’osservazione, la calma, una maggiore sensibilità e la capacità di fornire punti di vista profondi e ben ponderati.
Come funzionano le relazioni con una persona introversa
L’essere introversi richiede un maggior dispendio di energia nell’interazione con le persone, ma la prospettiva e le tempistiche di relazione sono differenti. Se con una persona tendente all’estroversione i tempi di relazione sono veloci ed energici, con una persona introversa i tempi si allungano, diventano più graduali e c’è una maggiore propensione alla profondità e all’unicità del tempo messo a disposizione.
Il valore degli introversi nella società
Il numero di persone introverse che vivono sotto il peso di una diversità percepita negativamente, porta loro alla convinzione di essere “in errore”. Bisogna, quindi, sdoganare l’immagine dell’introverso che, non essendo predisposto subito alla socialità, vada emarginato. Deve, invece, essere integrata l’immagine che ogni persona possiede una tipologia diversa di gestione del tempo e una sensibilità differente.
Ogni individuo può contribuire con le proprie capacità e tendenze al miglioramento della società. Essere introversi, quindi, diventa un pregio, soprattutto se si ha modo di valorizzare i propri punti forti. Ricordiamo anche che personalità introverse come Einstein, Kant, Van Gogh e Marie Curie, quando mostrano al mondo ciò che hanno dentro, nonostante le difficoltà, diventano dei prodigi.
Fonte immagine: Unsplash
Articolo aggiornato il: 11/09/2025