È andato in scena al teatro Olimpico di Roma il balletto Coppélia sulle musiche originali di Léo Delibes ma rivisto in chiave moderna dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde.
Lo spettacolo, proposto in prima nazionale dal Balletto di Roma Junior Company, compie un salto nel tempo e, invece che nell’ottocento, è ambientato ai giorni nostri sostituendo i classici tutù con bellissimi vestiti rosso scarlatto a cura di Santi Rinciari.
La storia è quella di Swanilda che riconquista il suo uomo sedotto dal fascino di Coppélia, una bambola meccanica creata dall’ inventore Dottor Coppelius. Swanilda si traveste da Coppélia, smaschera l’inganno e riconquista il cuore del suo amato Franz.
I quattordici giovani ballerini, tutti under 21, interpretano splendidamente la storia restituendo al pubblico uno spettacolo, ricco di armonia e grazia, capace di incantare e coinvolgere con eleganza e vivacità.
Il tema dell’amore autentico, che si contrappone a surrogati sterili, è ben rappresentato sul palco dalle due coprotagoniste.
Coppélia: simbolo dell’illusione e della perfezione artificiale

Coppélia, la bambola automatica, è egregiamente interpretata da Aurora Ziantoni e rappresenta un ideale di bellezza e comportamento che non è reale.
La gestualità, le movenze della ballerina sono impeccabili nell’imitare la perfezione della bambola ed un corpo inerme che risponde solo a stimoli esterni.
Swanilda: simbolo dell’autenticità e dell’amore vero

Swanilda, interpretata da Virginia Battisti, è una donna vivace, gelosa, curiosa in una parola “umana”.
Quando si sostituisce a Coppélia, dimostra che l’autenticità e l’intelligenza sono più forti dell’illusione e prevalgono rispetto alla perfezione della macchina.
La coreografia, ben lontana dallo stile romantico classico, ha integrato elementi di danza contemporanea per esprimere le emozioni e le dinamiche di una storia d’amore moderna.
I corpi, snodabili ed elastici, dei ballerini creano figure di grande dinamicità compositiva.
A valorizzare ulteriormente la resa scenica contribuiscono i costumi che, con la vivacità cromatica del rosso, accentuano il contrasto tra l’umanità dei personaggi e la freddezza artificiale della bambola caratterizzata da un abito bianco.
Di particolare fascino sono le movenze di bambola assunte da tutto il cast femminile che con precisione e delicatezza evocano l’incanto meccanico dell’automa, aggiungendo un tocco di magia e teatralità allo spettacolo.
I diversi quadri messi in scena dai ballerini sono molto avvincenti, il ritmo è incalzante e sostenuto e i settanta minuti di spettacolo volano verso la fine della performance senza accorgersene.
Con questa rilettura moderna di Coppélia, che prende ispirazione primo racconto dei Notturni di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, Fabrizio Monteverde firma uno spettacolo che riesce a coniugare cosi tradizione e innovazione, restituendo al pubblico un balletto che parla al presente senza tradire la sua anima classica.
Il Balletto di Roma Junior Company ha offerto una performance intensa e raffinata, capace di emozionare il pubblico di tutte le età. Un debutto nazionale che, quindi, lascia il segno e conferma la vitalità della danza contemporanea italiana.
Fonte immagini: ufficio stampa