Mathilda May: Echos al Teatro Politeama | Recensione

Echos di Mathilda May, al Teatro Politeama |Recensione

Nella sezione danza del Campania Teatro Festival si annovera un altro capolavoro dell’edizione 2022, questa volta al Teatro Politeama di Napoli: Echos, ideato e diretto da Mathilda May e con le composizioni sonore tra beatbox e giochi vocali di Sly Johnson, uno degli esponenti più importanti dell’hip hop francese. Sullo sfondo, si susseguono una serie di passi coreografati e videoproiettati che interagiscono con le improvvisazioni musicali: in questo modo, viene portato sulla scena l’immaginario onirico della May.

Spesso, tra gli addetti ai lavori in particolare, ci si sente dire che a teatro ogni parte del proprio corpo diventa una fonte di creazione da cui attingere. Echos compie esattamente questo tipo di lavoro: attraverso l’accostamento, interessante per il pubblico attuale ed usato sapientemente, tra l’immediatezza del palcoscenico e l’utilizzo del digitale, è proiettato in video un flusso di immagini del corpo di Mathilda May, che si muove seguendo l’interpretazione del ritmo di Sily e crea scene e situazioni. In questo modo viene data ad Echos l’opportunità di zoommare singole parti del corpo e dare a ciascuna un’intenzione, offrendo al pubblico un gioco teatrale dove tutto è possibile.

Il palcoscenico diventa uno spazio di scomposizione: a ciascuna parte del corpo in cui si divide il corpo della May viene restituita un’intenzione e addirittura una personalità, conferendo al teatro la dignità di un luogo in cui potere indagare a fondo gli spazi illimitati della creatività. E tutto ciò diventa possibile grazie alla creazione di un immaginario onirico, «Riflettendo desideri o paure sepolte, a volte assurde, bizzarre o divertenti, i sogni – dice Mathilda May – sono una fonte di ispirazione e una materia prima quasi infinita per la creazione».

Echos si autoconcepisce in costante divenire. Nel frattempo che sulla scena si articolano i sogni della May, il rapper Sly vi abbina le sue improvvisazioni musicali e vocali, tra acuti, bassi, beatbox ed i suoni più impercettibili. Allora, si tesse una fitta trama, fatta dei desideri e delle paure più nascoste nel nostro inconscio. Echos non è uno spettacolo dalle immagini preimpostate, ma dà l’idea di essere una materia universale che non ha consistenza, assumendola nel momento in cui vi si attinge per creare paesaggi col proprio corpo, emozioni con la voce e situazioni che prendono una molteplicità di sensi, cambiando ogni volta prospettiva, come una corsa d’amore che diventa una vera e propria fuga. Pertanto, Echos è sinergia pura tra Sly e la May, in un coinvolgimento totale del pubblico, che resta attentamente in ascolto e contemplazione, stregato dal potere evocativo dello spettacolo. Echos è la magia del teatro di creare distese immense con ciò che è costantemente vicino a ciascuno di noi, come gli occhi o la bocca. Echos, dunque, è il coraggio di addentrarsi nei sogni per rendersi capaci di creare, nella bellezza sconfinata dell’infinito.

Fonte immagine di copertina: Drammaturgiacinematografia Unina

Altri articoli da non perdere
Paolo Hendel al CTF: La giovinezza è sopravvalutata
il medico dei pazzi

Cosa succede quando d'improvviso ci si accorge che il mondo che ti circonda ha iniziato a considerarti un anziano? come Scopri di più

Birra di Taralli&Chimere: il giovane debutto | Recensione
Birra di Taralli&Chimere: un giovane debutto | Recensione

Il debutto di Taralli&Chimere: una giovane compagnia indipendente Birra di Taralli&Chimere è il primo spettacolo firmato dalla giovane compagnia, figlia del Scopri di più

Felicissima jurnata di Putéca Celidònia | Recensione
Felicissima jurnata di Putéca Celidònia | Recensione

La stagione 2024/2025 del Teatro Nuovo di Napoli volge quasi al termine e Felicissima jurnata di Putéca Celidònia regala tra Scopri di più

L’arte della famiglia di Silvio Fornacetti | Recensione
L'arte della famiglia

La programmazione del Teatro Tram di via Port’Alba continua a procedere a piccoli passi con un nuovo spettacolo andato in Scopri di più

Mercantia: il Festival Internazionale del Quarto Teatro
Mercantia: il Festival Internazionale del Quarto Teatro

In provincia di Firenze, più precisamente, nel cuore del borgo medievale della città di Certaldo, si celebra dal 1988 un Scopri di più

()pera didascalica di Alessandro Paschitto | Recensione
()pera didascalica di Alessandro Paschitto | Recensione

()pera didascalica è il nuovo spettacolo in scena al Ridotto del Mercadante dal 24 al 29 novembre. Da un progetto Scopri di più

A proposito di Francesca Hasson

Francesca Hasson nasce il 26 Marzo 1998 a Napoli. Nel 2017 consegue il diploma di maturità presso il liceo classico statale Adolfo Pansini (NA) e nel 2021 si laurea alla facoltà di Lettere Moderne presso la Federico II (NA). Specializzanda alla facoltà di "Discipline della musica e dello spettacolo. Storia e teoria" sempre presso l'università Federico II a Napoli, nutre una forte passione per l'arte in ogni sua forma, soprattutto per il teatro ed il cinema. Infatti, studia per otto anni alla "Palestra dell'attore" del Teatro Diana e successivamente si diletta in varie esperienze teatrali e comparse su alcuni set importanti. Fin da piccola carta e penna sono i suoi strumenti preferiti per potere parlare al mondo ed osservarlo. L'importanza della cultura è da sempre il suo focus principale: sostiene che la cultura sia ciò che ci salva e che soprattutto l'arte ci ricorda che siamo essere umani.

Vedi tutti gli articoli di Francesca Hasson

Commenta