Questa stagione è la fine del mondo: la stagione 2022/2023 del Bellini

Questa stagione è la fine del mondo: la stagione 2022/2023 del Bellini

Presentare la nuova stagione teatrale attraverso…il teatro!

Il Teatro Bellini di Napoli ha presentato la nuova stagione teatrale 2022/2023 con una vera e propria festa tra musica, danza, il disegno – rinnovando la collaborazione sorprendentemente proficua con la Scuola Italiana di Comix – e vari sketch recitati. Questa stagione è la fine del mondo, hanno deciso di chiamarla così, promettendo la ricerca di un tipo di un tipo di teatro grintoso e con un programma fresco e variegato.

Questa stagione è la fine del mondo: la proposta di un teatro nuovo

Se la stagione precedente Work in progress è stata un inizio timido, tra la voglia di rimettersi in gioco creando le basi per proposte nuove e, allo stesso tempo, i dubbi legati ad una situazione di per sé incerta, dovuta a cause di forza maggiore, invece Questa stagione è la fine del mondo se lo dice da sola che non ci saranno dubbi per una stagione piena di energia ed entusiasmo. La direzione dei fratelli Russo, unita a quella di Mimmo Borrelli per la Bellini Teatro Factory, si riconferma con le sue idee strepitose per investire in un teatro alla ricerca di proposte contemporanee, recuperando talvolta la tradizione ma con un certo gusto nel rielaborarla secondo linguaggi e spiriti giovani.

Da tempo, ormai, il Teatro Bellini di Napoli si prefigge l’obiettivo di creare un teatro-magma in cui fermentino punti di vista costantemente nuovi, ma non solo: si dimostra e si conferma ancora particolarmente attento ai recenti modi di comunicare tra i giovani e ad instaurare un teatro che, da loro, possa essere qualcosa di non già visto, alla ricerca di emozioni fresche che rinnovino la sua energia e lo rendano sempre più vitale. Ha sostenuto Gabriele Russo nel suo discorso che questa non è tanto una missione culturale, che viene di conseguenza, quanto un piacere: fare del teatro un gioco, un luogo dove chi va non impara ad essere «più intelligente» o «più sensibile» ma si possa sentire libero di dare spazio alla propria sensibilità e intelligenza. Con Questa stagione è la fine del mondo, insomma, a teatro si va per emozionarsi e per ritrovarsi tutti in un’esperienza quasi catartica unica nel suo genere, senza riempirlo di preconcetti o parole vuote ma, al contrario, di sensazioni vere.

E le intenzioni sono state chiare fin da subito alla presentazione di Questa stagione è la fine del mondo: tra i racconti di Collettivo lunAzione ascoltati attraverso le cuffie, tra le grafiche della Scuola Italiana di Comix riferite ai vari spettacoli in programma, le canzoni live di Musica da Ripostiglio, un gioco di improvvisazione di drammaturgia contemporanea con Francesco Montanari e Davide Sacco, le esibizioni di Mimmo Borrelli, del Teatro nel Baule per i bambini e degli allievi della Bellini Teatro Factory, con gli interventi di Daniele e Gabriele Russo e tanto altro, non è stata sicuramente una presentazione canonica ma una festa carica di gioia e di forza per iniziare una nuova stagione che sarà… la fine del mondo!

Fonte immagine di copertina: Teatro Bellini

Altri articoli da non perdere
La Cupa, il Bellini riparte con il capolavoro di Borrelli
La cupa

Una nuova stagione teatrale ha inizio e il Bellini ha deciso di inaugurarla con il capolavoro di Mimmo Borrelli: La Scopri di più

La felicità (Eric Assous) al teatro Sannazaro di Napoli | Recensione
La felicità (Eric Assous) al teatro Sannazaro di Napoli

La Felicità (Eric Assous), dal 3 al 5 novembre al teatro Sannazaro di Napoli: la recensione. La Felicità (Eric Assous) Scopri di più

Feste, della Familie Flöz | Recensione
Feste, della Familie Flöz | Recensione

La Familie Flöz va in scena con la centesima replica di Feste Feste di Familie Flöz, compagnia situata a Berlino, Scopri di più

Usine Baug al Premio Scenario 2021: Topi | Recensione
Usine Baug

Le prime rappresentazioni di Generazione Scenario 2021: Topi di Usine Baug. Topi di Usine Baug (Bresso, Mi) è uno dei Scopri di più

Masaniello di Tato Russo al teatro Politeama | Recensione
Masaniello di Tato Russo al teatro Politeama | Recensione

Al Teatro Politeama a partire da venerdì 21 febbraio fino a domenica 2 marzo 2025 è andato in scena il Scopri di più

Era mio padre di Palumbo debutta alla Sala Assoli | Recensione
Era mio padre di Palumbo debutta alla Sala Assoli | Recensione

Era mio padre, lo spettacolo vincitore del Premio Gennaro Vitiello 2023 del performer Mauro Maurizio Palumbo, in scena presso la Scopri di più

A proposito di Francesca Hasson

Francesca Hasson è giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2023. Appassionata di cultura in tutte le sue declinazioni, unisce alla formazione umanistica una visione critica e sensibile della realtà artistica contemporanea. Dopo avere intrapreso gli studi in Letteratura Classica, avvia un percorso accademico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e consegue innanzitutto il titolo di laurea triennale in Lettere Moderne, con una tesi compilativa sull’Antigone in Letterature Comparate. Scelta simbolica di una disciplina con cui manifesta un’attenzione peculiare per l’arte, in particolare per il teatro, indagato nelle sue molteplici forme espressive. Prosegue gli studi con la laurea magistrale in Discipline della Musica e dello Spettacolo, discutendo una tesi di ricerca in Storia del Teatro dedicata a Salvatore De Muto, attore tra le ultime defunte testimonianze fondamentali della maschera di Pulcinella nel panorama teatrale partenopeo del Novecento. Durante questi anni di scrittura e di università, riscopre una passione viva per la ricerca e la critica, strumenti che considera non di giudizio definitivo ma di dialogo aperto. Collabora con il giornale online Eroica Fenice e con Quarta Parete, entrambi realtà che le servono da palestra e conoscenza. Inoltre, partecipa alla rivista Drammaturgia per l’Archivio Multimediale AMAtI dell’Università degli studi di Firenze, un progetto per il quale inserisce voci di testimonianze su attori storici e pubblica la propria tesi magistrale di ricerca. Carta e penna in mano, crede fortemente nel valore di questo tramite di smuovere confronti capaci di generare dubbi, stimolare riflessioni e innescare processi di consapevolezza. Un tipo di approccio che alimenta la sua scrittura e il suo sguardo sul mondo e che la orienta in una dimensione catartica di riconoscimento, di identità e di comprensione.

Vedi tutti gli articoli di Francesca Hasson

Commenta