The Spank, vita da bar e drammatiche chiacchiere

The spank

The spank, ultimo testo di Hanif Kureishi, ci restituisce il dramma di due uomini comuni declinato nei toni di una goliardica amicizia.

Lo Spankies, o Spank come lo hanno ribattezzato Sonny e Vargas, è uno di quei posti che sanno di casa e di amicizia, di quotidianità diluita in numerose pinte di birra. Lo Spank è per Sonny e Vargas un posto sacro e simbolico, è il pub dove i due amici si incontrano ogni giorno per rinsaldare la loro amicizia e condividere pezzi di vita fatti di relazioni familiari, lavoro e consuetudini affettive. Lo Spank è uno specchio silenzioso e crudele, in cui Sonny e Vargas guardano le loro vite scorrere apparentemente perfette, insopportabilmente scontate.

Nel bel mezzo di due vite parallele che sembrano scorrere serene e imperturbabili, Sonny e Vargas si ritrovano intrappolati di un groviglio di relazioni e dinamiche soffocanti. Amici di lungo corso, figli di immigrati che hanno raggiunto emancipazione sociale ed economica, mariti e padri di famiglie apparentemente serene composte di pezzi disomogenei e fragili, Sonny e Vargas si osservano riflessi l’uno nelle consuetudini familiari dell’altro, guardando con terrore i segni di una condizione sociale privilegiata e asfissiante. L’incapacità di comprendere profondamente il disagio e le difficoltà dei propri figli, la dolorosa rassegnazione dinanzi allo spegnersi della passione e di tutte le emozioni che regala l’amore giovanile, il trascorrere del tempo e la paura di vederselo scivolare tra le dita senza arrivare mai a viverlo intensamente, sono tutte le paure che atterriscono Sonny e Vargas.

Ma Sonny e Vargas hanno due modi diametralmente opposti di reagire alle loro angoscie, e così mentre Vargas si aggrappa ostinatamente a quell’immagine di vacua perfezione che gli restituisce la sua vita coniugale, Sonny tenta con egual caparbietà di fuggire da una dimensione quotidiana che ormai gli regala più frustrazione che conforto, rincorrendo la fugacità di una passione extraconiugale. In questo equilibrio scomposto, l’anomalia del tradimento rimescola le carte e fa crollare tutti i punti saldi su cui i due uomini avevano costruito le loro fortezze di quotidianità. A partire da quel piccolo e insignificante incidente le dinamiche affettive di Sonny e Vargas precipitano inesorabilmente verso un punto di non ritorno, una catena di eventi imprevedibili si svolge dinanzi agli occhi dello spettatore scomponendo e ricomponendo l’integrità dell’uno e la licensiosità dell’altro.

The spank, ultimo testo teatrale del drammaturgo inglese Hanif Kureishi, ci restituisce il dramma di due uomini comuni declinato nei toni leggeri di una goliardica amicizia tutta maschile. La complicità pretesa e rinnegata, la condivisione di un disagio profondo dinanzi alle delusioni della vita, l’ostinazione e la rassegnazione dinanzi alla mediocrità del quotidiano, il senso di smarrimento e di non appartenenza che sopravvive all’integrazione ed emancipazione sociale, sono i drammi familiari che Kureishi riesce a materializzare con essenziale e puro realismo. Il tocco di malinconica irriverenza e la limpida sobrietà delle interpretazioni di Filippo Dini e Valerio Binasco aggiungono peso e autenticità alla narrazione. Il risultato è uno spettacolo che scorre leggero e amaro, irriverente e malinconico, profondamente vivo e autentico come lo è la vita stessa. In programma al teatro Bellini fino al 30 Gennaio, The Spank è un appuntamento necessario, uno spettacolo da non perdere.

Immagine: Teatro Bellini

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A proposito di Rossella Siano

Napoletana di nascita e per vocazione. Appassionata di letteratura e scrittura nonostante la scelta di una professione molto poco poetica. Provo ad aggiungere poesia attraverso la condivisione di pensieri ed emozioni in queste pagine.

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