U – mani Batti – mani, Terra di Nessuno chiude la rassegna

U - mani Batti - mani

Terra di nessuno, un tema più che mai attuale di questi tempi. Un argomento difficile e delicato che bisognerebbe introdurre sin dalla gioventù per far comprendere ai ragazzi quanto sia importante unire. Unire i popoli, unire le menti e scendere a compromessi per vivere in armonia. È ciò che l’Associazione Antego, insieme con il Comune di Napoli e Cultura Napoli, si è posta come obiettivo realizzando la rassegna chiamata U – mani Batti – mani. Gli altri due spettacoli sono stati: Tingel contro Tangel di Libero de Martino, per la produzione Balaganik Teatro e La Costituzione raccontata ai ragazzi, dal romanzo Il Marchese di Collino o Dell’Educazione Civica di Giovanni Calvino e Giovanni Parisi, adattamento e regia di Patrizia Di Martino.   

Una cordata di artisti per i ragazzi di Napoli

Francesca Rondinella, figlia e nipote d’arte (lo zio era il famoso Giacomo Rondinella, interprete di canzoni indimenticabili e film) nonché artista lei stessa, rappresenta il cuore e l’anima di questo progetto U – mani Batti –  mani. Lo realizza insieme al suo team composto da un consorzio di associazioni culturali, in primis. Antego, come associazione vincitrice del bando, insieme a tante altre realtà legate alla musica, alla cultura e all’arte, lavora ogni giorno per portare ai ragazzi una nuova visione del mondo. L’arte, in tutte le sue forme, è intorno a noi ma le nuove generazioni rischiano di perdersi tutto questo a causa delluso prolungato dei telefoni. 

L’Istituto Comprensivo 83° Porchiano Bordiga di Ponticelli, dove Francesca Rondinella è docente di ruolo da quattro anni, rappresenta un terreno difficile. Le menti dei ragazzi sono spugne ma può capitare che, vivendo in un quartiere un po’ più distaccato dal centro, i ragazzi non riescano ad aprire la mente e a pensare che c’è di più oltre i confini della casa, della scuola e del contesto. Per fortuna ci sono persone come Francesca Rondinella e i suoi collaboratori che guardano oltre e si prefiggono l’obiettivo di allargare gli orizzonti dei ragazzi. È così che nasce il progetto che ha vinto il Bando del Comune di Napoli “Teatro che classe!” 

Francesca Rondinella e il progetto U – mani Batti  – mani

Ho fondato l’associazione Antego nel 1997 racconta Francesca – e da allora mi occupo di ragazzi che vivono in quartieri disagiati, aiutandoli ad allargare gli orizzonti. Il mio obbiettivo è sempre stato quello di portare il teatro nella vita dei ragazzi, non soltanto per vedere uno spettacolo ma per renderli partecipi, organizzando ogni volta un dibattito finale. In questo modo, gli artisti che si sono esibiti diventano educatori, rispondendo alle domande e perché no anche alle critiche dei ragazzi. In questo modo vogliamo creare uno stimolo per i giovanissimi, che li spinga a sollevare la testa dal telefono (e correggere anche la postura che va deteriorandosi, in questo modo) e vedere, sentire e provare tutta la magia di uno spettacolo.

A tal fine ho anche avviato un nuovo progetto scolastico che si chiama Di Voce in Voce che consiste in un concerto didattico. Insieme a mia sorella Amelia Rondinella, anche lei artista, ndr – racconto la storia di Napoli e coinvolgo le classi. Vincere il Bando Teatro che classe! è stato una preziosa occasione e di questo sono grata alla dirigente scolastica Colomba Punzo che mi ha appoggiata in tutto e per tutto. Ringrazio moltissimo anche tutto il gruppo di artisti che fanno parte di una cordata che a breve spero di allargare:  Akerusia Danza, Itinerarte, Naturarte e Magma Teatro. In occasione della messa in scena dell’ultimo spettacolo Terra di Nessuno, abbiamo scelto la danza contemporanea come linguaggio di comunicazione. 

U – mani Batti  – mani e l’importanza del confronto con gli alunni

Terra di Nessuno, ultimo spettacolo del progetto U-mani Batti – mani, vede la regia di Rosario Liguoro, la direzione artistica di Elena D’Aguanno. Le coreografie sono curate da Sabrina D’Aguanno che danza insieme a Sonia Di Gennaro, Sabrina D’Aguanno, Nunzia Russo, Maria Rosaria Napulano, Marcella Martusciello, Francesca Gifuni e Ludovica Mormile. La storia racconta la contrapposizione tra due mondi, ci spiega Elena D’Aguanno. Ci sono tre ragazze in bianco ed una figura in nero che rapresenta l’invasore che tenta di irrompere nella tranquillità di un regno governato da una regina, una sacerdotessa ed un elfo. Ad un certo punto, i protagonisti si vestono di grigio, colore a metà tra il bianco e il nero e che simboleggia il compromesso necessario per vivere in armonia tra i popoli. Il regista Rosario Liguoro ci parla invece della genesi dello spettacolo: Terra di Nessuno è uno spettacolo concepito durante il covid e questa lunga gestazione è iniziata dalla stesura, proseguita con la scelta delle musiche di Massimo D’Avanzo e infine abbiamo scelto come strumento interpretativo la danza contemporanea. La prima volta lo spettacolo che è stato messo in scena, al Castello di Baia, c’erano molti più artisti in scena ma qui abbiamo semplificato  il tutto, anche per renderlo più comprensibile per i ragazzi della scuola. 

U - mani Batti - mani, le interpreti di Terra di Nessuno prima del dibattito
U – mani Batti – mani, le interpreti di Terra di Nessuno prima del dibattito

Lo spettacolo è molto coinvolgente, le danzatrici rccontano coi corpi la storia, inizialmente introdotta dalla voce narrante di Patrizia Eger.  L’energia ed la capacità interpretativa a tratti quasi spaventano i ragazzi che, nonostante la giovanissima età (sono classi delle medie) seguono la performance con grande interesse. Il dibattito che segue vede domande sul significato della rappresentazione, sulle difficoltà del mettere in scena una storia con la danza e sulla guerra, finanche arrivare a chiedere l’età delle ballerine. Un aspetto  fondamentale nel progetto U – mani Batti – mani è l’inclusività. Francesca Rondinella ci ha spiegato infatti che la scelta del Teatro Immacolata è stata fatta in base alla sua accessibilità e grazie alla disponibilità dei Volontari della Croce Rossa,  affinché giunga il messaggio che  la cultura non ha limiti né barriere

Si ringrazia Francesca Panico dell’Ufficio Stampa e le associazioni Antego e Akerusia per lo spettacolo. Foto di Adelaide Ciancio. Immagine in evidenza, Locandina del progetto. 

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