Un giorno di sole a Parigi, di Julie Caplin | Recensione

Un giorno di sole a Parigi

È uscito in Italia il nuovo romanzo di Julie Caplin, Un giorno di sole a Parigi. L’autrice da oltre 80.000 copie torna alla ribalta con una storia dolcissima, dal sapore di macaron

Chi non ama Parigi? Chi non si perderebbe tra le viuzze della capitale francese sognando, un giorno, di poterci vivere? Chi non si godrebbe un viaggio ideale tra le pagine di questo romanzo, in attesa di uno concreto nella Ville Lumière? È questo lo spirito con cui accostarsi alla lettura del nuovo romanzo di Julie Caplin, la scrittrice inglese già autrice del bestseller “Un tè con biscotti a Tokyo”, in Italia pubblicato anch’esso da Newton Compton

Un giorno di sole a Parigi è un romanzo romantico e dolcissimo, che trasmette subito una voglia irresistibile di recarsi nella prima boulangerie e fare il pieno di macaron e pain au chocolat.

Un giorno di sole a Parigi: la nostra recensione

Nina Hadley non è più una bambina, né la sorellina minore di quattro fratelli maggiori. Nina si è sentita per tutta la vita amata e protetta dalla sua grande e rumorosa famiglia, ma ormai non ne può più di avere costantemente accanto qualcuno che le dica ogni volta che cosa fare. Per questo, quando riceve una straordinaria offerta di lavoro a Parigi, non ci pensa due volte e accetta la proposta all’istante.

Il lavoro è infatti, letteralmente, quello dei suoi sogni, un autentico “dream job”: aiutare a gestire un corso per pasticceri nella città della haute patisserie par excellence. L’unico problema risponde al nome di Sebastian Finlay, proprietario della pasticceria nonché amico del cuore di suo fratello Nick. Per inciso, è anche colui per cui Nina ha una cotta sin da quando era piccola. I deliziosi macarons non sono che una tentazione ulteriore per la simpatica Nina, che in cuor suo sembrerebbe aver deciso di non poter permettersi distrazioni, dovendosi concentrare sul lavoro e sulle cose importanti. 

Ai fini dello sviluppo narrativo sono ben congegnate le piccole storie che ruotano attorno alla pasticceria, succulenta co-protagonista del testo, luogo che Sebastian ha intenzione di vendere poiché ormai privo della nomea di cui godeva un tempo, ma destinato a diventare il punto d’attrazione intorno al quale vorticano sia la trama che il rapporto tra Nina e Sebastian.

Scorrevole, sognante, semplice: si configura così il nuovo romanzo di Julie Caplin: Un giorno di sole a Parigi prosegue in tal senso sullo stesso solco letterario inaugurato da Un tè con biscotti a Tokyo. Chi ha letto anche il romanzo precedente non potrà non notare similitudini sia nella scaletta che nel modo di proporla, senza che con ciò venga meno la voglia di portare a termine la lettura ed accarezzare le atmosfere create ad arte nelle pagine della dolce scrittrice britannica. 

Consigliato a chi ha bisogno di una lettura poco impegnativa che catapulti all’ombra della scintillante Tour Eiffel: non manca una tenera storia d’amore, così come rallegra il riferimento costante alla cucina e alla pasticceria d’Oltralpe. In tutto e per tutto un romanzo sulle seconde occasioni. Una lettura leggera e… dolcissima.

Fonte immagine: Ufficio Stampa

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A proposito di Giulia Longo

Napolide di Napoli, Laurea in Filosofia "Federico II", PhD al "Søren Kierkegaard Research Centre" di Copenaghen. Traduttrice ed interprete danese/italiano. Amo scrivere e pensare (soprattutto in riva al mare); le mie passioni sono il cinema, l'arte e la filosofia. Abito tra Napoli e Copenaghen. Spazio dalla mafia alla poesia.

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