Davide Mazzocco e Giancarlo De Cataldo a NapoliCittàLibro

Dal 4 al 7 aprile 2019 nei suggestivi ambienti di Castel Sant’Elmo si sono tenuti gli incontri di NapoliCittàLibro 2019. In particolare, in un sabato pomeriggio intenso e ricco di interventi il Salone del Libro e dell’Editoria di Napoli ha ospitato gli interventi di Davide Mazzocco e Giancarlo De Cataldo.

Il tempo che ci viene sottratto è al centro della presentazione di Cronofagia – come il capitalismo depreda il nostro tempo di Davide Mazzocco, autore del libro intervistato da Roberto Paura nella Sala Levante. Invitato da Roberto Paura a spiegare l’origine dell’interesse per un tema così centrale ed attuale, Davide Mazzocco ha raccontato perché e come è arrivato ad occuparsi di questa tematica. Da un lato c’è un dato biografico, ha spiegato l’autore, perché col passare degli anni si comprende l’importanza del tempo sia per ciò che riguarda le relazioni personali che per il lavoro, dati i ritmi insostenibili del giornalismo contemporaneo. Ci sono poi letture e film che hanno contribuito all’interesse per la tematica, come le parole dell’ex presidente dell’Uruguay José Pepe Mujica, la lettura de I cronofagi di Jean-Paul Galibert e la visione di film come In Time.

Lo scorrere del tempo e l’uso che ne facciamo riguarda da sempre tutti ma nel sistema contemporaneo la situazione è ancora più complessa. Il mercato ci vede come risorse da cui estrarre non più solo denaro ma anche tempo. Roberto Paura ha sottolineato come la tematica sia particolarmente d’attualità dato il progressivo aumento dei minuti passati sui social network e dato che questi stessi social estraggono valore proprio dal tempo che noi dedichiamo loro.

Ma il tempo ci sfugge non solo a causa dei social ma per quasi tutte le attività a cui siamo, più o meno consciamente, costretti a dedicarci. Davide Mazzocco ha spiegato come tutte le strutture spaziali siano pensate per depredare il nostro tempo a partire dai centri commerciali o dagli autogrill che, attraverso percorsi obbligati, costringono i clienti a trascorrere più tempo nelle loro strutture. Ma la disuguaglianza di tempo a disposizione si può notare anche nella dicotomia centro/periferia. È sempre più evidente che abitare nei centri permette un enorme risparmio di tempo sia per attività lavorative che per svago ed intrattenimento. E mentre lo spazio architettonico ed urbano si modifica per controllare il tempo, contemporaneamente aziende come Netflix si preoccupano di erodere le ore di riposo del consumatore per incrementare il tempo di fruizione dei loro contenuti.

Il senso di colpa che ci assale quando non riusciamo a rispettare i ritmi imposti da una società iper-veloce nascono da una rappresentazione del mondo dominata dal dover fare, ma si tratta di una rappresentazione e non del mondo. L’idea di sviluppo che ci autoimponiamo potrebbe essere controproducente e, infatti, come spiega l’autore, “sviluppo e progresso sono due cose diverse: lo sviluppo va a beneficio di pochi, il progresso è a beneficio di tutti”. Chi guadagna da questa continua corsa all’accelerazione? La disuguaglianza dei redditi si sta trasformando in disuguaglianza del tempo a disposizione.

Una presentazione estremamente interessante, dunque, soprattutto perché ha riguardato molte tematiche e le diverse domande dal pubblico per l’autore che hanno chiuso la presentazione ne sono la dimostrazione. Tutto ciò crea una notevole curiosità per il libro di Davide Mazzocco edito dalla D Editore. Esiste una soluzione per riappropriarsi del tempo? Non ci resta che spendere un po’ del nostro tempo e dedicarlo alla lettura per scoprirlo.

Giancarlo De Cataldo tra libri, film e serie televisive

Mentre Davide Mazzocco dedicava qualche minuto del suo tempo ai lettori incuriositi, nella Sala Libeccio Titta Fiore iniziava ad intervistare Giancarlo De Cataldo. Scrittore, sceneggiatore e magistrato, De Cataldo è uno degli autori, dai libri alle sceneggiature cinematografiche e televisive, più interessanti da ascoltare. Come possono mescolarsi linguaggi apparentemente differenti come la scrittura di un libro e quella di una sceneggiatura? Ci sono punti di contatto?

“Letteratura, cinema e televisione sono linguaggi completamente diversi ma possono essere frequentati con la consapevolezza del tradimento. Mentre in un romanzo puoi dedicare grande spazio alla narrazione della storia o ai personaggi, nel cinema prevale la sintesi”, ha spiegato De Cataldo. “La televisione è ulteriormente diversa perché le serie hanno un passo narrativo più lento che permette di recuperare i filoni secondari che erano nel romanzo e che il cinema ha dovuto tagliare”.

L’autore di Romanzo Criminale si è poi soffermato sul rapporto tra sentenza giudiziaria e romanzo poliziesco moderno dato che da sempre i processi giudiziari hanno attratto l’attenzione del grande pubblico e ha fatto notare come alla base della nascita dei romanzi polizieschi ci siano proprio i grandi processi giudiziari.  “Il giallo è un genere profondamente democratico perché nelle dittature nessuno fa domande sugli omicidi dato che tutto va bene per definizione, non c’è spazio per quella tensione tra luce e tenebre che nel giallo intrattiene il lettore e lo spinge a porsi delle domande”.

Rispondendo alle critiche che vennero mosse contro Romanzo Criminale, soprattutto nei confronti della serie tv uscita ormai 10 anni fa, e che tutt’oggi vengono rivolte a Gomorra, De Cataldo ha fatto notare come gli elementi da tenere in considerazione siano tre. “Sia nel caso di Romanzo Criminale che in quello di Gomorra c’è una manipolazione della storia per cui la finzione trionfa sulla realtà”. Inoltre, “le polemiche e i tentativi di censura ci sono sempre stati”, ha proseguito l’autore. Il terzo elemento da tenere poi presente è che “siamo noi a dover essere rieducati a capire la differenza che esiste tra finzione e realtà”. Ma come riuscirci? Bisogna innanzitutto capire che i tempi della realtà e della fiction sono diversi e questo vale soprattutto per i tempi dei processi giudiziari che sempre più spesso le televisioni vorrebbero piegare in virtù della necessità di creare dei format televisivi.

Nella seconda parte della presentazione l’autore ha parlato del suo amore per la scrittura e per la lettura rivelando come da piccolo “rubasse” testi che i genitori provavano a tenere sotto chiave perché ritenuti troppo licenziosi come, ad esempio, alcuni scritti di Boccaccio. De Cataldo ha anche offerto alcune considerazione su come la rete sia cambiata nel corso del tempo fino a diventare un mezzo di condizionamento negativo e come l’utopia degli anni novanta di uno strumento per prendere decisioni migliori sia caduta nel vuoto.

L’incontro si è concluso con una interessante notizia inerente la prossima opera su cui lo scrittore sta lavorando. Secondo quanto detto, il prossimo romanzo di De Cataldo dovrebbe uscire il 30 aprile ed essere un noir. Pubblicato per la collana Nero Rizzoli, il titolo dovrebbe essere Alba Nera.

 

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Studia Mass Media e Politica presso l'Università di Bologna. Scrive per capire cosa pensa.

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