È da 24 anni che lo scenario internazionale non era messo così tanto sotto pressione. Risulta evidente, ormai, che qualcosa all’interno del sistema globale sta cambiando. Il vertice Trump-Putin è il primo esempio della trasformazione pratica di questo cambiamento. Contemporaneamente, in Medio Oriente, stiamo assistendo ad una situazione catastrofica, dove Israele sta commettendo dei crimini internazionali davanti a tutto il mondo, senza ascoltare né l’opinione pubblica, né le sentenze della Corte Penale Internazionale e nemmeno le direttive obbligatorie delle Nazioni Unite. Invece, nel cuore dell’Europa, si sta verificando un’altra grande violazione del diritto internazionale: l’invasione della russa sull’Ucraina. Questi due eventi hanno un fattore comune: l’interesse degli Stati Uniti d’America e della Russia.
Seppur distanti (non troppo), i due eventi accumunano un interesse geopolitico e strategico da parte dello Stato americano e del territorio russo. Questo perché, come vedremo attraverso l’analisi del vertice Putin-Trump, si sta andando nella direzione del Neobipolarismo, ossia un nuovo ordine mondiale che vede come Grandi Potenze la “democrazia” più vecchia del mondo e la Federazione Russa.
Un breve accenno storico
Come accennato in precedenza, siamo di fronte a due grandi violazioni del diritto internazionale: il genocidio/pulizia etnica in Palestina e l’invasione russa in Ucraina. Per arrivare ad un’analisi adatta rispetto al vertice Putin-Trump, abbiamo la necessità di ragionare sulle radici storiche:
- Israele-Palestina: tutto nacque a partire dal sionismo, un movimento nato alla fine del XIX secolo che si pose come scopo la creazione di una patria nazionale per il popolo ebraico. Nel 1917 ci fu la dichiarazione di Balfour, dove Londra si impegnò nel tentare di creare un focolare ebraico. Nel 1948 venne creato lo Stato di Israele che portò alla prima guerra arabo-israeliana (e all’esodo di centinaia di migliaia di palestinesi, la famosa Nakba). Da quel momento ci furono altre tre guerre, nel 1956, 1967 e nel 1973; occupazioni territoriali e insediamenti illegali. La ferita di questi conflitti non fu mai rimarginata (seppur con un tentativo con gli Accordi di Oslo), aggravando il processo di pace e portandoci all’escalation criminale di Israele.
- Russia-Ucraina: l’indipendenza ucraina post-URSS non fu facile. Nel 2004 le tensioni sfociarono nella c.d. Rivoluzione arancione e nel 2013/14 culminò con Euromaidan, portando alla caduta del governo filorusso di Yanukovych e, quindi, all’avvicinamento dell’Ucraina nei confronti dell’UE e dei paesi NATO. Mosca contraccambiò con l’invasione della Crimea (2014) e sostenendo i separatisti nel Donbass in Ucraina. Il tutto sfociò nell’invasione su larga scala nel febbraio 2022, trasformando il conflitto regionale in una insicurezza globale.
La storia dei due “conflitti” è fondamentale per capire le influenze geopolitiche e strategiche che Russia e Stati Uniti hanno nei confronti di queste due zone di influenza.
Il vertice Trump-Putin come caduta del multipolarismo
Perché Russia e USA hanno interesse in queste due zone di influenza? Perché hanno la necessità politica di instaurare un nuovo ordine internazionale? Come tutti sappiamo, il 15 agosto 2025, il presidente degli Stati Uniti d’America ha incontrato il presidente della Federazione Russa in Alaska, suscitando enorme scalpore politico internazionale. Dallo scioglimento dell’Unione Sovietica in poi il sistema internazionale ha vissuto un profondo cambiamento: se prima l’equilibrio di potenza si basava sulla forza socio-militare di due grandi potenze, ora si è passati ad un sistema multipolare. Nuove potenze stanno prendendo forma, in tutte le parti del mondo: Cina, India, Egitto, Corea del Nord, Iran, Pakistan, Israele, Giappone. Questo ha portato ad un aumento dei conflitti civili in tutto il mondo. Infatti, secondo l’analisi degli esperti i conflitti a livello locale sono molto aumentati, seppur con un grado di letalità inferiore. Ora siamo arrivati all’apice di questo sistema: USA e Russia hanno la necessità politica di ritornare ad essere Grandi Potenze per rifondare l’equilibrio di potenza.
Il neobipolarismo come nuovo ordine internazionale
La domanda, dunque, sorge spontanea: come fanno Trump e Putin ad instaurare un nuovo ordine bipolare?
- Scavalcando l’Unione Europea nei negoziati per l’Ucraina. In questo modo, a livello internazionale, saranno le uniche due potenze con il c.d. potere di firma. Vedendosi riconosciute come le uniche due potenze in grado di far terminare questo conflitto, senza la necessità di altri Stati.
- L’Ucraina, in particolar modo la regione del Donbass, è un pozzo di metalli rari. Probabilmente, nell’accordo Trump-Putin, sarà presente questo fattore, in quanto i metalli rari sono fondamentali per costruire armi, macchine elettriche, device di nuova generazione, ecc… Dunque, entrambe le potenze saranno le uniche beneficiare di questa situazione.
- Creando una nuova Germania Ovest-Germania Est. L’Ucraina probabilmente cederà un pezzo del suo territorio per creare una repubblica indipendente, apparentemente neutrale e demilitarizzata ma filorussa. Questa zona sarà la nuova delimitazione tra Occidente e Oriente; una separazione netta che instaura un clima bipolare, come era presente durante il 1961-1989 con Berlino Est/Ovest e dal ’49 all’89 con l’RDT e l’RFT.
- Inserendo delle sanzioni economiche ad altre grandi potenze. Questo è l’esempio dei dazi, imposti all’Europa ed imposti alla Cina. Questi ultimi sono un chiaro esempio di imposizione economica della potenza egemone sul sistema economico internazionale, fatta per essere considerata “prima“.
- Il mancato pagamento della Federazione Russa delle sanzioni imposte dall’UE. Un menefreghismo internazionale, dove nessuno dice una parola e intanto i cittadini di tutta Europa pagano. Un altro chiaro esempio di imposizione egemone di una grande potenza.
Queste sono le considerazioni fatte per la guerra Russo-Ucraina, invece per il Medio Oriente?
- A Trump interessa molto la Striscia di Gaza. Questo perché ha un interesse geopolitico (in quanto vuole instaurarsi come potenza egemone nel Medio Oriente) ed economico (poiché Gaza ha una posizione geografica strategica, che può essere molto utile agli Stati Uniti, in quanto snodo strategico aggiuntivo).
La Russia che ci guadagna?
Il diktat americano è, di fatto, anche quello russo. Se ci guadagnano gli USA, in questo momento, ci guadagnano anche i russi. Poiché il loro obiettivo è instaurare nuovamente un ordine bipolare, insieme. Nel momento in cui la potenza di uno accresce, accresce anche la potenza dell’altro. Questo perché non fa altro che rafforzare la nuova idea di bipolarismo: il neobipolarismo.
Cosa ci ha insegnato il vertice Trump-Putin?
Il vertice Trump-Putin non è altro che un incontro simbolico che nasconde dietro esso un significato molto grande: l’instaurazione di un nuovo ordine internazionale. Il fallimento, sotto certi aspetti, del diritto internazionale non ha aiutato. Il fatto che le Organizzazioni Internazionali (O.I.) e le Corti Internazionali non riescano ad essere pienamente coercitive ha spinto paesi molto forti come USA e Russia ad approfittarsene e a cercare di affermarsi come nuove potenze egemoni nel sistema globale.
Purtroppo, o per fortuna, questo è sempre accaduto nella storia dell’uomo. C’è sempre qualcuno che cerca di prevalere sull’altro per questioni di potere; ma è anche vero che la storia ci insegna che esistono compromessi. Trovare il modo di rendere più coercitive le Corti Internazionali e le Organizzazioni Internazionali, mantenendo anche questo rapporto dicotomico tra USA e Russia, è possibile; tuttavia, serve anche la forza di volontà, non dei politici, ma dei cittadini.
Fonte dell’immagine in evidenza: Shkruar nga Pamfleti (Wikimedia)