Chainsaw Man è un manga scritto e disegnato da Tatsuki Fujimoto, noto per il suo stile dark fantasy e la narrazione cruda e provocatoria. Il manga, pubblicato dal 2018, è stato adattato poi in anime dal famosissimo Studio MAPPA. In questo articolo faremo una recensione dell’anime di Chainsaw Man, ovviamente solo della prima stagione che racchiude i primi 5 volumi del manga, trasposti in 12 episodi.
Trama
L’anime di Chainsaw Man è ambientato in un mondo in cui creature demoniache, note come Devil, minacciano l’umanità. Questi demoni, temuti e odiati dalla popolazione, possono essere catturati e sfruttati come risorse dalle organizzazioni specializzate chiamate Public Safety Devil Hunters (o, semplicemente, Devil Hunters). La storia ruota attorno a Denji, un giovane senza genitori, gravemente indebitato e costretto a lavorare come Devil Hunter per ripagare i debiti di suo padre. Denji, accetta di collaborare con Pochita, un Devil in forma di cane motosega, promettendogli di realizzare il suo sogno di vivere una vita piena di piccoli piaceri come cibo e ragazze. Tuttavia, Denji viene tradito e ucciso dai suoi superiori Devil Hunters e Pochita si sacrificherà per salvarlo, fondendosi nel cuore dell’umano. Ciò gli consentirà di tornare in vita come un ibrido umano-devil noto come Chainsaw Man, appunto, “uomo motosega”. Denji acquisisce così poteri sovrumani, tra cui la capacità di trasformare parti del suo corpo in lame di motosega e guarire rapidamente dalle ferite. Da questo momento in poi, Denji inizia a lavorare come Devil Hunter sotto la guida di Makima, una misteriosa agente governativo.
Recensione dell’anime di Chainsaw Man
Chainsaw Man è acclamato per la sua trama avvincente, personaggi complessi e disegni intensamente dettagliati. Tatsuki Fujimoto mescola abilmente azione, dramma ed elementi sovrannaturali per creare una storia che è allo stesso tempo cruda e sorprendentemente umana. Il manga ha attirato un seguito devoto per la sua originalità e per il modo in cui affronta temi universali attraverso un mondo oscuro e surreale. La trasposizione dell’anime di Chainsaw Man risulta convincente: i personaggi diventano più belli esteticamente, gli scontri sono ben fatti, fluidi e non troppo chiassosi come nel manga. È molto curata anche tutta la parte di slice of life, che ha una grandissima importanza, perché sono i momenti che ricordano allo spettatore che in mezzo a tanto dolore c’è il modo di trovare piccoli momenti di felicità. La serie animata sacrifica qualcosa della comicità delle situazioni del manga, tenendo forse un tono un po’ meno ironico. Amatissimo è invece il lavoro fatto sull’opening «Kick Back» di Kenshi Yonezu, che è un insieme di citazioni del cinema cult occidentale, tra cui “Le iene” di Quentin Tarantino e “Il grande Lebowski” dei fratelli Coen e poi ci sono le dodici ending, una diversa per ogni episodio, evocative, folli, struggenti e anche dense di significato, soprattutto per lo spettatore che ha letto l’intero manga. Il doppiaggio è fantastico, le voci azzeccatissime ai ruoli, che ne danno un’ottima interpretazione; insomma, un anime perfetto sotto tutti i punti di vista e un prodotto di alta qualità realizzato dallo studio MAPPA.
Conclusioni
L’anime di Chainsaw Man è consigliabile a chi ha già letto il manga, poiché non resterà affatto deluso, ma anche a chi non conosce ancora Chainsaw Man e può affascinare anche chi non è amante del genere, perché va oltre le tante e solite battaglie dei questo tipo di manga. Vi è, invece, una profondità di sentimenti, personaggi indimenticabili che rimarranno ricordati a lungo. Insomma, non è una serie che può piacere a tutti, ma una serie che può piacere molto. Correte a vederlo!
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