Le due protagoniste di due opere manga/anime del calibro di Yona e Maomao messe a confronto sul lato personale, caratteriale e persino funzionale alle storie in cui muovono i loro passi.
Chi sono Yona e Maomao?
Yona e Maomao sono le protagoniste delle rispettive opere Yona – la principessa scarlatta e I diari della speziale (The Apothecary’s Diaries).
Il contesto in cui si muovono è pressoché simile: richiama infatti il sud est asiatico in epoca medievale. Se però per Yona si conosce il luogo di provenienza, ovvero il fittizio regno di Kouka, per Maomao non si ha un vero e proprio luogo geografico ben delineato.
Osservando i costumi, lo stile e le abitudini dell’epoca, si può presupporre di essere collocati in Cina o lì nei paraggi.
Yona è l’erede al trono del regno di Kouka, discendente diretta di re Hiryuu, colui che ha anche creato, secoli prima, il suddetto regno. Ma a causa di una congiura ordita dal cugino Suwoon, Yona è costretta a fuggire dalla capitale assieme alla sua guardia del corpo Son Hak, e si ritrova inavvertitamente alla ricerca dei quattro draghi che un tempo avevano fatto parte della schiera di re Hiryuu.
Inizialmente presentata come ragazzina frivola e superficiale, Yona nel corso della storia imparerà a farsi rispettare e a maturare come persona e come forza politica, nel momento in cui si troverà faccia a faccia con i reali problemi che il regno di Kouka affronta quotidianamente.
Il tradimento di Suwoon ha fatto sì che Yona venisse catapultata fuori dal mondo patinato del palazzo reale, dove suo padre l’aveva costretta a stare, per iniziare così il suo cammino dell’eroina, soprattutto in buona compagnia.
Maomao invece è una ragazzina cresciuta dal padre farmacista, un tempo medico di corte, in un quartiere di piacere. Frequenta il Padiglione Verde Rame, uno dei bordelli più o meno conosciuti della zona. Amante delle erbe medicinali e dei veleni, arriva a testare i propri esperimenti su sé stessa, riuscendo a divenirne per giunta immune ad alcuni.
Viene rapita e venduta alla Corte Interna del Palazzo Imperiale, dove inizialmente si occupa dei capi di abbigliamento delle consorti, per poi, in seguito ad un episodio di sventato avvelenamento, passare ad essere una delle ancelle della nobile consorte Yuye.
Maomao sembra un personaggio dall’apparenza algida, impenetrabile, molto scrupolosa e osservatrice, data anche dalla sua natura diffidente e apatica.
Tuttavia, però, nonostante risulti così scostante, riesce sempre a conquistarsi la fiducia di tutti coloro che, in un modo o nell’altro, avranno a che fare con lei.
Si guadagnerà la stima del capo eunuco Renshi, delle consorti, in particolar modo di Yuye e Lihua, e del resto del personale di corte.
Due donne, due destini, un solo traguardo?
Mettere a confronto Yona e Maomao sembra quasi naturale, soprattutto per chi ha visto e seguito entrambe le opere, come anche chi può non aver invece notato alcuna somiglianza di alcun genere.
Yona e Maomao sono due donne che si muovono in un contesto sociale e storico che si mostra spesso ostile verso di loro, nonostante i continui aiuti che ricevono.
Entrambe sono affiancate da un aiuto maschile, Hak e i quattro draghi sul versante Yona, Renshi sul versante Maomao. La differenza però sta proprio su quanto il “peso” di questo aiuto influisca sulle loro personalità: Yona è sempre accompagnata da Hak o dai draghi – rappresentati come giovani dalla bellezza impossibile e dalla forza sovrumana -, sembra quasi che la stessa Yona dipenda disperatamente dal loro aiuto, nonostante la sua evoluzione da principessa ingenua ad eroina coraggiosa sia palpabile ad ogni avanzamento di capitolo.
Probabilmente qui vi è la scelta della stessa autrice di voler mantenere comunque Yona sempre un passo indietro rispetto ai suoi compagni maschi, giusto per ricordare che la storia ha un target shojo, e il pubblico potrebbe non essere pronto ad accogliere una protagonista totalmente emancipata. Meglio quindi dimezzare queste sue consapevolezze, e ridimensionare la forza e le capacità di Yona affinchè la forza maschile abbia la strada spianata nelle situazioni in cui essa è richiesta.
Per quanto riguarda Maomao invece, si ha un effetto totalmente opposto. Maomao non cerca l’aiuto di nessuno, sono gli altri ad offrirsi di aiutarla o di agevolarla, come se leggessero oltre la sua impassibilità caratteriale, scorgendo in lei e nelle sue azioni silenziose del potenziale enorme, considerandola come un’inaspettata manna dal cielo.
Considerare Maomao eroina della sua storia potrebbe risultare iperbolico, eppure il suo operato e il suo agire moderato la rendono capace di stare allo stesso passo di qualsiasi altro personaggio maschile presente nella trama.
Lo stesso Renshi si offre più volte di aiutarla o di farle da spalla, mostrando curiosità per tutto quello che la riguarda, in un modo che non la sovrasta né la minimizza. Tra i due, infatti, vi è un rapporto paritario: non esiste eroe e donzella in difficoltà, o eroina e fanciullo da proteggere. La dinamica tra i due è lineare, alla pari.
Fa sorridere che Maomao, con quel suo carattere apatico e poco incline alla socialità attiri l’attenzione delle consorti e di Renshi, ricevendo dalle prime riconoscenza e benevolenza, dal secondo un affetto amicale sincero, a tratti anche un po’ molesto ma divertente.
Siccome entrambe le opere di cui Yona e Maomao sono protagoniste sono ancora in corso, non si può ancora affermare con esattezza quale sarà il loro fine ultimo. Se alla fine di tutto le aspetta l’amore, il famoso happy ending, o un traguardo totalmente inaspettato.
Magari una conclusione che accomuni entrambe nonostante la differenza di tematiche trattate, ottenendo così la stessa soddisfazione e lo stesso obbiettivo, in un contesto dove di favorevole, per loro, vi è poco o nulla.
Fonte immagine: Wikipedia