Il 9 settembre, alle ore 17.30, la storica Trattoria Arlati di Milano (via Alberto Nota, 47) ha accolto la presentazione ufficiale della 3ª edizione di “Quel gran genio”, il Festival Lucio Battisti in programma dal 26 al 29 settembre.
Il luogo scelto non è stato casuale: nel 1973 fu proprio Battisti a convincere l’amico Mario Arlati ad aprire “Il Sotto”, uno spazio musicale all’interno della trattoria, ideato per accogliere amici e colleghi musicisti.
«Lucio conosceva bene Mario, veniva qui a bere un bicchiere», ha ricordato il giornalista e scrittore Giordano Casiraghi durante la conferenza stampa. Questo dettaglio ci restituisce un’immagine intima del cantautore, non solo come icona irraggiungibile, ma come un misto armonioso tra amico e artista.
Casiraghi ha voluto sottolineare anche l’importanza della tradizione musicale del locale: «Un ringraziamento a Leopoldo Arlati, che ha continuato la tradizione cabarettistica del posto, dal 2002». Ed è stata proprio questa continuità a rendere la trattoria un luogo simbolico per ospitare l’annuncio del festival.
Un sodalizio irripetibile con Mogol
Durante la presentazione, Francesco Paracchini, direttore artistico del festival, ha ricordato la straordinaria collaborazione con Mogol (pur dichiarandosi Battistiano e non Mogoliano). «Per 14 anni hanno lavorato insieme, ed è stato un periodo irripetibile: il merito di Mogol è stato capire che Battisti era una miniera».
Paracchini ha poi fatto un paragone suggestivo: «La particolarità di Battisti non sta solo nei testi, ma nella sua musica, nel suo modo unico di innovare, un po’ come i Beatles». Queste parole restituiscono l’idea di un artista che non ha mai smesso di cercare, sperimentare e rinnovarsi, regalando al pubblico brani immortali come Il mio canto libero e La canzone del sole, ma anche produzioni più sperimentali.
L’emozione di Mogol e il mulino de “Il mio canto libero”
L’incontro ha dato spazio anche ad Anzano del Parco, luogo simbolico per il cantautore. Nicola Gallo, collaboratore per l’organizzazione, ha mostrato un videomessaggio di Mogol in cui diceva: «È un vero piacere essere ad Anzano del Parco, ho vissuto nel mulino abbandonato che poi è diventato il mio canto libero. Parlavo di quei boschi vergini, sopravvissuti… È un piacere rivedervi tutti, vi aspettiamo».
Quel mulino, che il 14 settembre ospiterà l’anteprima del festival con il concerto Emozioni di Gianmarco Carroccia e Mogol, rappresenta un luogo mitico e mistico per i battistiani. Riaprirà le sue porte dopo quasi cinquant’anni, permettendo al pubblico di immergersi in uno spazio che ha visto nascere alcuni tra i brani più celebri della musica italiana.
Un festival che viaggia anche in tram
Tra le iniziative più curiose della nuova edizione, ci sarà l’esperienza a bordo di un tram storico milanese, in programma il 26 settembre: un vero e proprio acustico in movimento. Un’idea capace di trasformare il cuore della città in una sorta di palcoscenico itinerante: un modo suggestivo per ricordare una leggenda come Lucio.
Festival Lucio Battisti: il programma completo
Grazie al comunicato stampa ufficiale, ecco i principali appuntamenti:
- Anteprima – 14 settembre, ore 16.30
- Concerto “Emozioni” al Mulino di Anzano del Parco (CO) con Gianmarco Carroccia e Mogol.
Evento unico: lo storico mulino riapre dopo quasi 50 anni. - Biglietti acquistabili su VivaTicket.
- Concerto “Emozioni” al Mulino di Anzano del Parco (CO) con Gianmarco Carroccia e Mogol.
- Giovedì 26 settembre
- Ore 15.00–18.00: Live acustico sul tram storico ATMosfera (partenza e arrivo al Castello Sforzesco).
- Ore 20.30: “Battisti e i suoi amici” al Teatro del Buratto, con Carlo Poddighe one man band.
- Venerdì 27 settembre
- Ore 10.30–13.00: Convegno “Il Mulino di Anzano del Parco: solo uno studio di registrazione?” presso Spazio Washington.
- Ore 18.00: incontro presso AVI (Associazione Vinile Italiana) sulle novità editoriali e discografiche dedicate a Battisti.
- Sabato 28 settembre
- Ore 20.30: “Ancora Tutti Insieme” al Teatro Menotti, spettacolo ispirato alla trasmissione del 1971 “Tutti insieme”. Sul palco, 8 musicisti del CPM Music Institute e 6 attori di STM.
- Domenica 29 settembre
- Ore 20.00: “Qualcosa che vale” al Teatro Gerolamo, concerto dedicato all’album E già (1982), interpretato da Patrizia Cirulli in trio.
Un’eredità che continua a parlare
Qual è il segreto di questo festival? La sua forza sta nella capacità di unire più generazioni: non è un evento solo per nostalgici, ma un’occasione per raccontare a chi non c’era cosa ha significato la musica di Lucio, e perché ancora oggi resta così attuale.
«Quel Gran Genio prosegue così il suo viaggio alla riscoperta di un patrimonio musicale che ha segnato un’epoca e continua a emozionare generazioni diverse»
Fonte immagini: ufficio stampa.