Incontri Mediterranei – XX edizione: la lunga durata Domande a Fernand Braudel

La XX edizione degli Incontri Mediterranei, organizzata anche quest’anno in collaborazione con Il Mulino e BPER Banca, si terrà a Procida dal 29 settembre al 2 ottobre 2025, nel borgo medievale di Terra Murata (Cappella di S. Maria Regina della Purità), e sarà dedicata al grande storico Fernand Braudel, nel quarantesimo anniversario della morte.

Giunti all’importante traguardo della ventesima edizione, quest’anno gli Incontri colgono l’occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa di Fernand Braudel, storico francese tra i più prestigiosi dell’intero Novecento e “padre” degli studi sul Mediterraneo e la sua civiltà –, per proporre una sorta di ideale dialogo tra quella illustre figura di intellettuale e il ruolo dello spazio mediterraneo in questo nostro tormentato presente. Nello splendido scenario dell’isola di Procida giornalisti, opinionisti, storici, economisti tra i più significativi del panorama contemporaneo si interrogheranno nell’arco di quattro giorni sulle grandi trasformazioni – tecnologia, intelligenza artificiale, migrazioni, sviluppo economico, conservazione del paesaggio – che hanno interessato negli ultimi quarant’anni l’intera cultura mediterranea e sono tuttora tema di quotidiana, urgente riflessione.

Gli Incontri saranno aperti dalla lectio di Maurice Aymard: Fernand Braudel: dalla storia del Mediterraneo alla storia del mondo.

Fernand Braudel (1902-1985) può essere considerato uno dei maggiori storici del Novecento. A vent’anni arrivò nell’Algeria allora francese come insegnante di Liceo e fu colpito, lui nato in Normandia, dalla luce abbagliante del Mediterraneo. È da quella prima rivelazione che nacque – come egli stesso racconta – il progetto di studiare quel mare così carico di storia e di civiltà. Un progetto assai originale ai suoi tempi, quando la storia si circoscriveva alle vicende dei sovrani e dei grandi uomini. Anche per questo motivo il suo testo capolavoro, Il Mediterraneo e la civiltà mediterranea all’epoca di Filippo II (Einaudi 1953), divenne il manifesto di una rivoluzione metodologica destinata a segnare tutta la ricerca storica mondiale nella seconda metà del ventesimo secolo. L’espressione “lunga durata”, grazie a Braudel, si elevò a parola d’ordine per generazioni di storici, ma anche di antropologi, economisti e sociologi, per i quali la permanenza di “caratteri fondamentali” nella vita sociale assunse un interesse decisamente maggiore della contingenza di guerre, rivoluzioni, governi.

Maurice Aymard (1936), grande storico delle società europee, professore a Parigi alla Fondation Maison des Sciences de l’Homme, è considerato uno degli interpreti più prestigiosi del pensiero di Braudel. Il suo forte legame con l’Italia e con la storia italiana ci ha permesso di comprendere in profondità le “lunghe durate” di un paese come il nostro, sempre in cerca di rotture e di rinascite.

Gli Incontri mediterranei sono diretti dal Prof. Luigi Mascilli Migliorini in collaborazione con Bper Banca e la Società editrice il Mulino.


Programma

Ingresso libero

Lunedì 29 settembre

Ore 16.30 – Institut Français, Napoli
Saluti istituzionali
Apertura ufficiale della XX edizione degli Incontri Mediterranei con i saluti delle autorità locali, degli organizzatori e dei partner.

Ore 17.00 – Institut Français, Napoli
Lectio Giuseppe Galasso
MAURICE AYMARDFernand Braudel: dalla storia del Mediterraneo alla storia del mondo
Che cosa significa ripensare Braudel oggi, a quarant’anni dalla sua scomparsa? Come si passa da una storia del Mediterraneo – capace di attraversare i porti veneziani, le campagne siciliane e i mercati spagnoli, restituendo uno spazio denso di economia, relazioni e geografie lunghe – a una storia del mondo che cerca continuità e, soprattutto, discontinuità? E fino a che punto questa storia pensata all’insegna della lentezza e delle strutture profonde può ancora orientarci nel delineare nuovi modi di comprendere il passato globale?

Martedì 30 settembre

Ore 10.00
Protagonismi
ANDREA LIPPARINI, ALBERTO ORIOLI
Nonostante Braudel avesse posto l’accento sulle strutture, sui tempi lunghi e sugli equilibri profondi che condizionano le vicende umane, la sua opera più nota reca nel titolo un protagonista che ha segnato un’epoca. In che misura i protagonisti incidono sui processi storici? Come possono le azioni individuali dialogare con le dinamiche strutturali senza ridursi a eventi effimeri o assolutizzarsi come motori esclusivi del cambiamento?

Ore 11.30
La lunga durata
MARCO ANTONIO BAZZOCCHI, DANIELE CANANZI, MARIO TOSTI
Che cosa emerge quando il tempo lento delle strutture incontra le voci della letteratura e del diritto? Può la lunga durata, cifra braudeliana per eccellenza, illuminare i racconti che gli uomini fanno di sé e le regole con cui scelgono di vivere insieme? Non è forse nelle pieghe di testi e norme che si nasconde quel dialogo mai concluso tra ciò che resta e ciò che muta?

Ore 15.30
Religioni
ANTONIO CARIOTI, ALBERTO MELLONI
Quale posto occupano le religioni nello sguardo della lunga durata? In che modo riti, dottrine e istituzioni sedimentano memoria e potere simbolico attraversando i secoli? E fino a che punto il rapporto tra fede e politica si lascia misurare nel tempo lungo, tra permanenze e rotture?

Ore 17.00
Imperi oggi e ieri
GIOVANNI BRIZZI, FULVIO DELLE DONNE, MICHELE MARCHI, ALESSANDRO BARBANO
Quali insegnamenti offrono gli imperi, osservati nel corso dei secoli? Può l’imperium, che nella Roma antica univa potere e responsabilità, trovare un’eco nei regimi moderni? E come si intrecciano – se si intrecciano – i conflitti millenari con le dinamiche delle potenze globali contemporanee, dove equilibrio e resistenza giocano ruoli sottili e allo stesso tempo profondi?

Ore 19.30 – Palazzo D’Avalos, Procida
Incontri Mediterranei – Off
Presentazione del libro di WANDA MARASCO: Di spalle a questo mondo
Dialogano con l’autrice: MARCO ANTONIO BAZZOCCHI, ANTONIO CARANNANTE, VITTORIA FIORELLI
Che cosa significa raccontare l’amore e la follia nello spazio sospeso tra memoria e dolore? Può una torre isolata su una collina napoletana diventare simbolo di un’esistenza ferita – fatta di idealismo, cura e frattura – e trasformarsi, pagina dopo pagina, in teatro di una coscienza scissa tra ragione e delirio? E la zoppia, che apre e attraversa il racconto, può farsi metafora di una fragilità universale, destinata a restituire verità sull’imperfezione umana?

Mercoledì 1º ottobre

Ore 10.00
Oriente-Occidente
AMEDEO FENIELLO, ALESSANDRO VANOLI, ANDREA ZORZI, MARIO PRIGNANO
Come si trasforma lo sguardo storico quando si esplora il confine tra mondi così diversi e insieme intrecciati? Può il Mediterraneo medievale svelare radici condivise tra due civiltà apparentemente opposte? E non è forse nel confronto tra mentalità ostili, islamica e cristiana, che si svela una lente nuova per leggere le connessioni che attraversano mari e oceani, saldando memoria, mito e storia sotto un’unica tensione simbolica?

Ore 15.30
Demografia e migrazioni
MASSIMO LIVI BACCI, ALESSANDRO ZACCURI
In che modo il movimento delle persone, tra onde lente e flussi improvvisi, ridisegna il volto del mondo? Può una lunga storia dell’umanità – raccontata attraverso numeri, migrazioni e trasformazioni demografiche – rivelarci i nodi che legano territori e poteri in cammino? E che cosa accade quando “spostarsi” non è solo migrare, ma mettere in dialogo geografie e destini, dando forma ai modelli sociali più profondi?

Ore 17.00
Saperi artificiali
MAURIZIO FERRARIS, MASSIMO INGUSCIO, SANDRO IANNACCONE
Che cosa accade quando la mente naturale – incarnata e volitiva – si confronta con un’intelligenza che nasce nei circuiti e nei codici? Può l’idea di un sapere “artificiale” rivelare, nella sua efficienza, qualcosa di essenziale sulla percezione, sul corpo e sulla volontà che ci rendono umani? E quale posto possono avere queste nuove forme di conoscenza nella lunga durata, come strutture destinate a ridefinire l’esperienza storica e i modi stessi di pensare il mondo?

Ore 19.30 – Palazzo D’Avalos, Procida
Incontri Mediterranei – Off
Presentazione del libro di EGIDIO IVETIC e LUIGI MASCILLI MIGLIORINI: Il destino del mare. Napoli e Venezia
Dialoga con gli autori: ANTONIO CARIOTI
Quale destino lega Napoli e Venezia, città diverse eppure unite dall’essere porti sospesi fra mito e storia? In che misura il ritmo del mare – golfo e laguna, fragore e lentezza – ha modellato le loro forme di vita e di potere? E non è forse nelle onde che si rivela la continuità di due identità che, pur lontane, si rispecchiano nel Mediterraneo, tra memorie che durano e distanze che avvicinano?

Giovedì 2 ottobre

Ore 10.00
Capitalismo
LILIA COSTABILE, MARCO RODOLFO DI TOMMASO, EMANUELE FELICE, ILARIA FUSACCHIA
Il capitalismo è uno dei nodi che Braudel analizzava come struttura di lunga durata, capace di resistere a crisi e trasformazioni reinventandosi di continuo. Può, dunque, la storia delle istituzioni monetarie, dei sistemi bancari e dei divari regionali rivelare le radici profonde di un processo che lega crescita e disuguaglianza? E non è forse nel dialogo tra economia, cultura e diritti che il capitalismo si mostra, oggi come ieri, non solo come evento, ma come una delle grandi permanenze della modernità?

Ore 11.30
Paesaggi e città
PAOLO D’ANGELO, FRANCESCA MORACI, FRANCESCA CANALE CAMA
Cornice naturale che resiste alle trasformazioni e orienta la vita delle società, il paesaggio è elemento fondamentale nella narrazione braudeliana. In che misura le città, nate da quella cornice, sono al tempo stesso permanenze e fratture, luoghi di sedimentazione e, insieme, di mutamento? Possiamo cogliere, nello sguardo che intreccia paesaggi e città, l’incontro tra la durata lenta e la brevità delle vite umane, con la loro inesorabile spinta verso il cambiamento?


Partecipano:

  • MAURICE AYMARD, Fondation Maison des Sciences de l’Homme, Paris
  • ALESSANDRO BARBANO, L’Altravoce. Il Quotidiano
  • MARCO ANTONIO BAZZOCCHI, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
  • GIOVANNI BRIZZI, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
  • FRANCESCA CANALE CAMA, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
  • DANIELE CANANZI, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria
  • ANTONIO CARANNANTE, Scrittore
  • ANTONIO CARIOTI, Corriere della Sera
  • LILIA COSTABILE, Università degli Studi di Napoli Federico II
  • PAOLO D’ANGELO, Università degli Studi Roma Tre
  • FULVIO DELLE DONNE, Università degli Studi di Napoli Federico II
  • MARCO RODOLFO DI TOMMASO, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
  • EMANUELE FELICE, IULM
  • MAURIZIO FERRARIS, Università degli Studi di Torino
  • AMEDEO FENIELLO, Università degli Studi dell’Aquila
  • VITTORIA FIORELLI, Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”
  • ILARIA FUSACCHIA, Università degli Studi della Basilicata
  • SANDRO IANNACCONE, Galileo – Giornale di scienza
  • MASSIMO INGUSCIO, Accademia Nazionale dei Lincei
  • EGIDIO IVETIC, Università degli Studi di Padova
  • ANDREA LIPPARINI, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
  • MASSIMO LIVI BACCI, Accademia Nazionale dei Lincei
  • WANDA MARASCO, Scrittrice
  • MICHELE MARCHI, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
  • LUIGI MASCILLI MIGLIORINI, Accademia Nazionale dei Lincei
  • ALBERTO MELLONI, Accademia Nazionale dei Lincei
  • FRANCESCA MORACI, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria
  • ALBERTO ORIOLI, Il Sole 24Ore
  • ANDREAS STEINER, Rivista Medioevo – Un passato da riscoprire
  • MARIO TOSTI, Università degli Studi di Perugia
  • ALESSANDRO VANOLI, Scrittore
  • ALESSANDRO ZACCURI, Avvenire
  • ANDREA ZORZI, Università degli Studi di Firenze
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