Mathilde Rosier al Madre: Le massacre du printemps

Mathilde Rosier

Le massacre du printemps, opera di Mathilde Rosier, in esposizione presso il Museo Madre dal 24 ottobre al 16 novembre.

Danzano sui residui dei Cantieri del Mediterraneo. Danzano sulle serre di Pompei. Danzano sulla bellezza seducente, ma ormai abbandonata, della baia di Pozzuoli. Danzano sul brusio costante di clacson che stona Napoli. Danzano inesorabilmente su di noi.

Gli artisti riflettono sul cambiamento, sono in grado di percepirlo prematuramente, ed è per questo che vivono ciò che decidono di esporre come un’urgenza. L’opera d’arte diventa così la riproposizione di una storia esistente, ancora invisibile ai più. Ad animare il progetto video Le massacre du printemps di Mathilde Rosier è la bellezza del pensiero ecologico, nonché il risultato di una conoscenza profonda del luogo prescelto non solo come cornice, ma anche come protagonista dell’opera d’arte.

L’artista parigina Mathilde Rosier ha edificato la sua ricerca artistica sulla ricostruzione delle radici, universalizzando le origini di un popolo a quelle dell’intera umanità. L’opera video Le massacre du printemps, prodotta dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e curata da Andrea Viliani, in collaborazione con Residency 80121, eleva Napoli a esempio eloquente del progressivo inaridimento vissuto inconsapevolmente dal mondo intero. Cosa è stato della Campania Felix? Attraverso un video ‘povero’, Mathilde Rosier invita a guardare oltre la superficie usuale del nostro quotidiano, riportando le immagini abitualmente davanti ai nostri occhi e proponendo così la loro risemantizzazione.

La scelta di un’opera visuale e performativa implica il desiderio di contatto costante tra il suo realizzatore e lo spettatore. Ovunque siano i due poli della comunicazione, quest’ultima potrà dirsi trionfante. Mathilde Rosier non è al momento a Napoli, ma lascia sul territorio campano il suo personale patrimonio di conoscenza profonda di questa terra, raccontata attraverso un obbiettivo e rivisitata con passo di danza. Il linguaggio artistico della Rosier unisce infatti pittura, cinema e teatro, uscendo fuori dalla bidimensionalità convenzionale, e persistendo nella memoria di chi osserva attivamente. L’opera d’arte di Mathilde Rosier è un’opera politica.

Il massacro è la fine del mondo che si consuma quotidianamente davanti ai nostri occhi. Mathilde Rosier trae ispirazione da Le sagre du printemps (La sagra della primavera), un balletto di Vaslav Nijinsky del 1913 su musiche di Igor Stravinsky. La prospettiva dello scenografo e costumista del balletto originario, Nicholas Roerich, ispira la stessa Rosier, la quale condivide l’intento di mettere in scena un disastro nella prospettiva della risoluzione e di una possibile rinascita. Le figure danzanti che incombono sui luoghi citati di Napoli, con l’ossessione di movimenti rituali e propiziatori, danno voce a una fertilità perduta. Se però di essa restano pochi residui, questi ultimi non perdono l’occasione di palesarsi e di chiedere ancora una volta di essere cercati, e trovati nei luoghi simbolo della Campania industrializzata. «Forse quelle creature sovrumane vanno ritrovate nelle forme della natura» afferma Mathilde Rosier, «negli alberi e nelle foreste che abiteranno il nostro petto. Dobbiamo ri-ossigenare il nostro petto con questa foresta, sentirne la pienezza dentro di noi, lasciare che ci riempia il cuore e i polmoni».

Per orari e biglietti: Madre

Altri articoli da non perdere
Un giugno di cultura, a cura della Pro Loco di Angri
Un giugno di cultura, a cura della Pro Loco di Angri

L'evento ''Gran Galà delle orchestre scolastiche'', organizzato dalla Pro Loco di Angri, è stato un successo.  Angri è un paese Scopri di più

NapoliCittàLibro, la terza giornata del Salone del Libro e dell’Editoria
NapoliCittàLibro, la terza giornata del Salone del Libro e dell'Editoria

Sabato 15 aprile si è svolta la terza giornata della IV edizione di NapoliCittàLibro – Il Salone del Libro e Scopri di più

Hominis et rerum alla Baccaro Art Gallery
hominis et rerum

Hominis et rerum di Vito Boggeri (1939-2020) è una mostra aperta al pubblico il giorno 11 novembre 2022 presso la Scopri di più

Fondazione Aniello Califano: eventi per ricordare
fondazione aniello califano

Nasce la fondazione Aniello Califano: spettacoli, eventi e un museo per ricordare il poeta autore di 'O surdat ‘nnamurat. La Scopri di più

Se una notte in Irpinia un viaggiatore: l’omaggio a Calvino
Se una notte in Irpinia

Se una notte in Irpinia un viaggiatore è l'omaggio a Italo Calvino della provincia di Avellino, nel centenario della nascita dello Scopri di più

Le Promesse dell’Arte in mostra al MUSAP
Le Promesse dell'Arte

Le Promesse dell’Arte in mostra al MUSAP di Napoli nello storico ed elegante Palazzo del Cardinale Zapata, a Piazza Trieste Scopri di più

A proposito di Carolina Borrelli

Carolina Borrelli (1996) è iscritta al corso di dottorato in Filologia romanza presso l'Università di Siena. Il suo motto, «Χαλεπὰ τὰ καλά» (le cose belle sono difficili), la incoraggia ogni giorno a dare il meglio di sé, per quanto sappia di essere solo all’inizio di una grande avventura.

Vedi tutti gli articoli di Carolina Borrelli

Commenta