Oversize e revival grunge: la cultura come specchio di una società in crisi

Negli ultimi anni, camminando per le strade delle grandi città o scorrendo i profili social dei vari influencer e vip, è impossibile non notare un trend che sembra sfidare le regole della moda tradizionale: l’oversize. Abiti larghi, volumi esagerati e silhouette avvolgenti dominano passerelle e guardaroba. Ma non è solo una questione di stile.

Oversize e revival grunge: moda, musica e ribellione in un mondo in crisi

Cosa si cela dietro questa scelta estetica che sembra venire dal passato? È solo una moda passeggera o un simbolo di una società in cambiamento?

Quello che un tempo era un simbolo di ribellione soprattutto sul suolo statunitense, è ora il marchio distintivo di brand di lusso e fast fashion. Dal marchio spagnolo Balenciaga di Demna Gvasalia, passando per il neo-brand Yeezy del famosissimo e controversissimo artista Kanye West, fino alle marche più “fast” come H&M, Zara, Pull & Bear e tante altre, lo stile oversize affonda le proprie radici in tempi e luoghi discretamente lontani.

Le origini del grunge: Seattle, anni ’90, e la reazione al consumismo

Stati Uniti d’America, Seattle, la più grande città dello Stato di Washington. Tra lo Stretto di Puget, montagne e foreste sempreverdi, nasce tra gli anni ’80 e ’90 la tendenza grunge, fenomeno che dà una scossa non solo a determinati micro-settori del panorama degli USA, ma all’intera cultura statunitense prima, globale poi.

Questo movimento nasce e si diffonde come sentimento reazionario contro la società del tempo, influenzata profondamente dal consumismo e dal lusso ostentato. Gli esponenti del movimento grunge invitavano tutti a disilludersi dalla realtà, una realtà fasulla, basata semplicemente sull’edonismo e sui beni materiali, che logorava gli individui, proponendo di ritornare ad una vita sana, semplice, autentica. Questa corrente reazionaria toccò molti ambiti artistici, dalla moda alla musica.

Grunge nella musica: dalla fusione punk-metal al fenomeno Nirvana

Nel contesto del mondo della musica, la tendenza grunge si sviluppò partendo da una fusione di punk rock ed heavy metal, combinando l’energia cruda del punk con i riff (ripetizione di note e/o testi) potenti e distorti del metal. Diffusosi inizialmente con band come i Green River o i Melvins, il genere è diventato mainstream grazie a gruppi come i Pearl Jam ma soprattutto grazie al successo dei Nirvana, gruppo dal quale spiccò la figura iconica del frontman Kurt Cobain, segnando culturalmente e socialmente l’epoca della Generazione X americana. I temi ricorrenti nei testi delle band grunge andavano a riprendere le fondamenta del movimento e ciò per cui combattevano: essi descrivevano quanto disagio giovanile, ansia sociale, depressione ed addirittura alienazione fosse presente all’interno della società improntata sul capitale e sull’edonismo, invitando ad allontanarsi da tale visione del mondo.

Grunge nella moda: l’anti-stile che diventa tendenza

Dal punto di vista del mondo della moda, la tendenza grunge era caratterizzata da uno stile di vita che si contrapponeva al mainstream e all’eccesso presente nella cultura pop dello scenario americano degli anni ’80/’90. Questo “anti-mainstream” si manifestava attraverso capi d’abbigliamento singolari: jeans larghi e spesso strappati, le iconiche camicie di flanella, felpe e t-shirt oversize, pattern a strisce strette o larghe, tutto ciò che andava nella direzione opposta allo stile sgargiante degli anni ’80.

Il revival grunge: Millennials e Gen Z tra nostalgia e nuove consapevolezze

Fino al suo inevitabile declino poco prima del nuovo millennio, il grunge ha quindi portato un’ondata di autenticità nelle strade, celebrando l’imperfezione e la vulnerabilità, contrapponendosi alle tendenze sociali e culturali dell’epoca. Ma come si spiega il suo ritorno in auge?

A partire dal post pandemia del 2020, i consumatori, appartenenti alla fascia d’età compresa tra millennials e generazione Z, hanno iniziato a sviluppare una preferenza verso la scelta di capi più pratici che mettano sullo stesso piano comfort, stile e qualità del prodotto. E così si è ritornati ai pantaloni cargo, ai jeans oversize o a zampa d’elefante, alle magliette larghe con stampe minimal, giacche di pelle, trench e tanto altro che ha il sapore di un richiamo al passato.

Così come le preferenze stilistiche e musicali, gli esponenti di questo grunge moderno si ritrovano ad affrontare all’interno della società problemi quasi analoghi a quelli di 30/40 anni fa:

  • Lotta contro il capitalismo e il consumismo: affrontando temi come la disparità e la precarietà economica.
  • Problemi ambientali: con discorsi che spaziano dalla promozione della sostenibilità alla guerra contro le aziende del fast fashion.
  • Salute mentale: riallacciandosi alla tradizione del grunge, in particolare dei testi delle band, rimettendo al centro le emozioni autentiche, trattando argomenti come la depressione e l’alienazione provocata dalla società moderna.

Questo salto all’indietro di qualche decennio, sia sul lato stilistico che socioculturale, lo si è avuto soprattutto grazie ai social media, da Instagram a TikTok, che attraverso i vari algoritmi costruiti tra immagini e video, hanno riportato in auge questo movimento con tutte le caratteristiche, particolarità e sensibilità dei temi trattati, in chiave ovviamente moderna.

Oversize e grunge: un ritorno alle origini o una nuova forma di espressione?

La tendenza grunge quindi non è solo una tendenza stilistica o un genere musicale. Essa è un riflesso delle contraddizioni della società, passata ed odierna, dove i vari esponenti erano caratterizzati dalla ribellione nei confronti di una realtà illusoria, limitata, insignificante, che continua a influenzare le nuove generazioni, passando così ad essere una forza culturale senza tempo.

Fonte immagine: ai generated

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