7 Film indipendenti stranieri che dovresti vedere

film indipendenti

I film indipendenti sono quelli prodotti senza l’aiuto di una grande casa di produzione o prodotti da privati, talvolta addirittura dai registi, in questo caso spesso esordienti, o dagli stessi attori. Le caratteristiche fondamentali sono sicuramente la completa libertà di espressione da parte di chi li produce e i costi sicuramente inferiori rispetto ad una pellicola prodotta da una grossa casa di produzione cinematografica.

Ma quali sono i film indipendenti stranieri assolutamente imperdibili? Nonostante ci sia davvero l’imbarazzo della scelta, ne abbiamo scelti 7 per te!

Parasite (2019)

Uno dei film indipendenti stranieri più controversi. La famiglia sudcoreana Kim vive in un lurido appartamento sotterraneo tirando avanti a stento grazie ad una serie di lavoretti saltuari e sotterfugi vari. Ki-woo, uno dei figli, riesce a trovare lavoro come professore di inglese privato presso la casa di una facoltosa famiglia. Sarà solo l’inizio di una serie di avvenimenti che porteranno i componenti della famiglia ad escogitare una strategia per prendere totale possesso della casa e sistemarsi, il tutto con conseguenze imprevedibili.

Little Miss Sunshine (2006)

Prodotto con un budget di 8 milioni di dollari, ne incassò ben 100 milioni portando a casa due Oscar. La pellicola, tra i film indipendenti stranieri più visti del 2006, narra di una strampalata famiglia che, tra varie peripezie, accompagna la figlia minore ad un concorso di bellezza in California a bordo di un malridotto furgone Volkswagen. La bimba, nonostante il suo aspetto non rientri affatto tra i canoni di bellezza richiesti, non esita a partecipare al concorso di bellezza, esibendosi sul palco con il numero preparato con il nonno, precedentemente cacciato dalla casa di cura perché eroinomane, destando scalpore tra il pubblico in quanto aveva preparato uno striptease.

Nomadland (2020)

Tra i film indipendenti stranieri più acclamati, Nomadland è un viaggio on the road nell’America della recessione e della crisi economica. Narra di Fern, donna sulla sessantina proveniente dal Nevada che, essendo rimasta senza lavoro e sola dopo la morte del marito, decide di vendere tutti i suoi averi per acquistare un furgone unendosi alla grande comunità di nomadi che, in viaggio verso gli stati occidentali degli USA, ogni anno svolgono lavori stagionali lontano da qualsiasi regola imposta dalla società.
Grazie a questa compagnia la donna riuscirà ad elaborare il suo lutto e a fare i conti con il presente.

Il cigno nero (2010)

Il film, con protagonisti Natalie Portman, Mila Kunis e Vincent Cassel narra della rivalità tra due ballerine del New York City Ballet durante le audizioni per la rivisitazione del “Lago dei cigni”. Nina, perfetta per il ruolo di Odette, rappresenta alla perfezione l’innocenza del cigno bianco trovando però difficoltà ad esprimersi in quelle del cigno nero, a differenza di Lily, nuova arrivata nella compagnia che invece, pur non essendo dotata tecnicamente, fa trasparire forte passione mentre danza, risultando perfetta per il ruolo del cigno nero. Nina diventa ossessionata dalla ragazza, odiandola ma allo stesso tempo sentendosene fortemente attratta, e questo dualismo porta il rapporto tra le due al limite dell’ambiguo. Tra i film indipendenti stranieri imperdibili.

Captain Fantastic (2016)

I coniugi Ben e Leslie Cash sono due attivisti anarchici, che hanno deciso di crescere i figli nei boschi, lontani dal modello di vita americano di stampo capitalistico, seguendo quindi dei criteri tutt’altro che convenzionali, condannandoli però a considerare la vita soltanto da un ristretto punto di vista. Dopo il suicidio di Leslie che, rifiutando la medicina moderna, aveva ignorato le cure per il suo disturbo bipolare, il padre organizza un funerale tradizionale per la donna. A quel punto Ben è costretto a portare i figli nel centro urbano, senza prevedere che i ragazzi inizieranno a dubitare delle scelte di vita dei genitori e cominceranno a sentirsi attratti dalla vita di città.

Ben is back (2018)

La pellicola, tra i film indipendenti stranieri più discussi, narra il complesso rapporto tra una madre e il figlio, Ben, che si trova da mesi in un centro di riabilitazione a causa della dipendenza dalla droga, cui viene dato il permesso di trascorrere il Natale in famiglia.
La madre (interpretata da Julia Roberts) sicuramente accoglie con gioia il ritorno a casa del ragazzo, pur essendo scettica sui suoi reali progressi. E infatti, ben presto, Ben si scontra con i fantasmi del suo passato, alternando momenti di difficoltà in cui la voglia di tornare a drogarsi è forte e momenti in cui è assalito dai sensi di colpa, ricevendo tutto l’aiuto e la comprensione dalla madre la quale però, ben presto, dovrà vedersela con lo spacciatore di suo figlio che è tornato per ricattare il ragazzo.

Colette (2018)

E’ tra i film indipendenti più interessanti e narra la storia della scrittrice, attrice e critica teatrale Sidonie-Gabrielle Colette, tra le più controverse della Belle Époque parigina.
Arrivata nella Parigi di fine Ottocento grazie al matrimonio con l’aristocratico Willy (Dominic West), un impresario letterario, Colette resta affascinata dalla vivacità intellettuale dei salotti della capitale francese e comincia a scrivere una serie di libri pubblicati con il nome di Willy, diventando ben presto un fenomeno letterario grazie soprattutto alla protagonista – Claudine – che diviene un simbolo di emancipazione femminile.
Avendo raggiunto questa consapevolezza, la donna decide di troncare il suo matrimonio cominciando una battaglia per reclamare la proprietà delle sue opere in nome della sua emancipazione sociale.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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A proposito di Costantino Gisella

Sono nata a Napoli nel 1977 e sono cresciuta con la musica di Pino Daniele, i film di Massimo Troisi e il Napoli di Maradona. Ma non sono mai stata ferma e infatti metà del mio cuore e’ nel Regno Unito dove ho vissuto per svariati anni. Dopo l’esperienza all’estero, ho deciso di iscrivermi all’ Università di Napoli “L’Orientale” (sono laureanda in Lingue e Culture dell’Europa e delle Americhe) per specializzarmi in quella che è la mia passione più grande: la letteratura anglo-americana. Colleziono dischi in vinile, amo viaggiare e non rientro mai da un posto senza aver assaggiato la cucina locale perché credo che sia il modo migliore per entrare realmente in contatto con culture diverse dalla mia.

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