Chiacchierià, cortometraggio di Andrea La Puca e prodotto da Veevelo Production, è un documentario presentato in anteprima al Modernissimo di Napoli
La narrazione, ambientata nel Rione Sanità di Napoli, ruota attorno a realtà e leggenda, riportando le testimonianze dei cittadini sul Munaciello, lo spirito dispettoso la cui leggenda risale alla prima metà del 1400.
Sinossi e recensione di Chiacchierià di Andrea La Puca
Il documentario narra di una Napoli che si sta progressivamente assoggettando a una monotonia generale, non riuscendo più a raccontare la propria storia o immaginare, ma solo a chiacchierare. La voce degli abitanti del Rione Sanità, tuttavia, conserva una carica emotiva non indifferente verso il Munaciello, che viene raccontato in modi diversi a seconda dell’esperienza personale.
«La verità è la rassegnazione della fantasia a non poter cambiare racconto»
Il moderatore è il Munaciello stesso, a cui ha prestato la voce Massimo De Matteo, che decide di uscire dalla propria caverna risentendo la sua storia tramandata da generazione in generazione. Il personaggio del folklore napoletano dà il via a un monologo diretto alla società contemporanea, passando in rassegna e scagliandosi contro il costante bisogno di una verità oggettiva e la fuga dal dubbio, rompendo la dicotomia leggenda/realtà e ritornando per le strade del quartiere.
Chiacchierià di Andrea La Puca è pregno della cultura esoterica e mistica in cui Napoli affonda le proprie radici e che riproduce costantemente attraverso la narrazione di leggende ormai lontane nei tempi, sedimentate nella coscienza collettiva e negli usi e costumi locali, ma che riaffiorano all’evenienza, non senza una certa disillusione e razionalizzazione.
Un aspetto interessante è la fotografia, a cura di Emanuela Licenziato, in grado di restituire la quotidianità e sfumature del Rione Sanità. La sensazione provata in sala durante la proiezione è stata di completa immersione nei racconti degli abitanti, arrivando a sentirsi il focus a cui confidavano le proprie esperienze, l’ascoltatore della vicenda, parte integrante del dialogo.
Conferenza
L’immagine che traspare dalla conferenza del regista Andrea La Puca, il produttore Nicolò Opromolla, la direttrice della fotografia Emanuela Licenziato e la voce narrante Massimo De Matteo è di un’intensa collaborazione generazionale, mostrando un’incredibile sinergia e allineamento. Il frutto del lavoro del team è di un documentario in grado di riportare uno spaccato di società, non senza una rielaborazione che emerge dal monologo. Le dichiarazioni sono permeate da una profonda connessione con la leggenda partenopea che, a detta del regista con ilarità, ha anche influenzato la proiezione del corto.
Nel momento successivo alla proiezione abbiamo avuto l’opportunità di rivolgere al regista Andrea La Puca qualche domanda incentrata sulle sensazioni provate durante le registrazioni e come avesse scelto l’oggetto del cortometraggio. Il regista dichiara un profondo legame ed interesse verso la parte mistica ed esoterica di Napoli, che lo ha guidato verso la scelta, e che i tre giorni di registrazione nel Rione Sanità gli hanno fatto percepire la presenza stessa del Munaciello. «Ci conosciamo» – risponde il regista quando gli viene chiesto del suo rapporto con lo spirito dispettoso, di cui porta un orecchino che lo rappresenta simbolicamente.
Fonte immagine: ufficio stampa