Cleopatra, diretto da Joseph L. Mankiewicz e uscito nel 1963, è uno dei kolossal storici più famosi di Hollywood, ma anche tra i più discussi e controversi. La 20th Century Fox, inizialmente, voleva stupire il mondo creando un film epico con un budget molto limitato e una produzione di soli 64 giorni: il costo era stimato attorno ai 2 milioni di dollari, ma la situazione sfuggì rapidamente di mano arrivando ad un costo finale di 44 milioni, che oggi equivalgono a più di 300 milioni di dollari. Il film passò immediatamente alla storia come uno dei più costosi di sempre (ancora oggi è al terzo posto) e divenne persino la pellicola di maggior incasso del 1963, ma questo non bastò a sanare le finanze della Fox. Basti pensare che Elizabeth Taylor (che interpreta Cleopatra) fu la prima attrice nella storia del cinema ad essere scritturata per un milione di dollari, cachet che ovviamente aumentò a causa dei continui problemi di produzione del film. Nonostante tutto, il film non ebbe una cattiva accoglienza, riuscendo ad ottenere nove nomination e quattro premi Oscar.
La produzione disastrosa del film Cleopatra
Le riprese del film iniziarono nel 1960 a Londra, dove si sarebbe dovuta svolgere tutta la produzione. I primi problemi iniziarono già con la regia: inizialmente il regista era Rouben Mamoulian che diede le dimissioni dopo aver portato la pellicola già a 3 milioni di dollari sopra il budget, passando il testimone a Mankiewicz. Quest’ultimo durante le riprese del film venne licenziato e riassunto subito dopo, in quanto nessun altro regista si rese disponibile per portare a termine un film che era già un fallimento annunciato. Per il ruolo di Cleopatra venne considerata anche Audrey Hepburn, ma alla fine la scelta ricadde su Elizabeth Taylor. L’attrice, durante le riprese di Cleopatra, si ammalò di polmonite: fu ricoverata d’urgenza e le venne praticata la tracheotomia, infatti, in alcune scene del film sono visibili le cicatrici dell’operazione. Questo grave problema di salute fece schizzare ancora di più il budget: per agevolare la guarigione dell’attrice la produzione si spostò a Roma, anche perché il clima piovoso di Londra stava distruggendo tutti i set. Ogni scenografia venne costruita per una seconda volta sulla costa laziale, ad Anzio. Inoltre, solo la scena dell’entrata di Cleopatra a Roma costò alla produzione milioni di dollari, con oltre 20.000 comparse.
Gli scandali legati ad Elizabeth Taylor
I costi esorbitanti non si fermarono ai cambi di location e di regia, ma erano dovuti anche al guardaroba di Liz Taylor. Per Cleopatra vennero realizzati numerosissimi vestiti e accessori di lusso per tutti gli attori e, infatti, il film detiene il record per il maggior numero di cambi d’abito. Nello specifico, Elizabeth Taylor cambia abito ben sessantacinque volte, passando da vestiti ispirati all’Antico Egitto e alla dea Iside, ad accessori opulenti come la famosa cappa realizzata in oro 24 carati. L’attrice protagonista è stata al centro di numerosi scandali legati al film: oltre al cachet, alla malattia e al guardaroba lussuoso, Elizabeth Taylor ha attirato l’attenzione per la sua relazione clandestina con Richard Burton. L’amore che nacque tra i due divenne subito oggetto di scandalo e gossip perché entrambi erano sposati con altre persone. I media dell’epoca non parlavano d’altro, portando una cattiva pubblicità ad un film che era già molto controverso. Dopo Cleopatra, Elizabeth Taylor e Richard Burton vissero una relazione turbolenta, segnata dall’alcol e da due matrimoni finiti entrambi con il divorzio.
- Fonte immagine: pagina Wikipedia del film Cleopatra
- Fonte immagine: pagina Wikipedia del film Cleopatra
Il ruolo della Fox nella caotica post-produzione di Cleopatra
Quando Mankiewicz subentra come regista, non era soddisfatto del lavoro del regista precedente e decide di riscrivere il copione da zero. Per cercare di risollevare una pellicola così problematica, il nuovo regista inizialmente concepisce il film come due pellicole da tre ore ciascuna: una dal titolo Cesare e Cleopatra e la seconda Antonio e Cleopatra, ma la 20th Century Fox boccia questa idea. Mankiewicz, durante le riprese, cerca in tutti i modi di tenere in piedi una storia che fosse lo stesso spettacolare nei limiti della durata di una sola pellicola. Il risultato non fu ottimale, perché il primo montaggio che fu mostrato alla Fox superava le sei ore, cosa che secondo molti, fu la causa del licenziamento del regista. La prima versione mostrata al pubblico a New York durava 4 ore e sei minuti, che era ancora troppo lunga secondo i produttori, per cui fu accorciata a 3 ore e 12 minuti per la distribuzione nei cinema. Nel corso degli anni sono state realizzate diverse versioni restaurate di Cleopatra: per il 50esimo anniversario i tecnici cercarono di restaurare anche tutte le scene che erano state tagliate dalla Fox, ma con loro sorpresa scoprirono che molto del girato era stato gettato via dalla Fox stessa. Cleopatra non solo segnò la storia del cinema ma anche la fine del genere peplum, perché, dopo un disastro economico come quello accaduto alla Fox, nessuno studio osò più investire in un kolossal così ambizioso.
Fonte immagine: PrimeVideo.