Coraline e la porta magica: l’incubo di una generazione

Coraline e la porta magica

Spesse volte pensiamo che i film d’animazione siano soltanto per bambini, ma altrettante spesse volte ci sbagliamo e questo film ne è la prova.

È il 2009 e nelle sale cinematografiche è appena uscito Coraline e la porta magica, capolavoro diretto da Henry Selick, che fin da subito si è distinto e ha conquistato l’attenzione di tutti per gli innumerevoli traumi che ha causato ai bambini…e anche i loro genitori. 

La storia della piccola Coraline Jones è un viaggio negli incubi più agghiaccianti e tenebrosi che ha fatto sprofondato il pubblico negli abissi del terrore. Se La sposa cadavere di Tim Burton vi aveva lasciati perplessi e disturbati, allora sarà meglio che non guardiate Coraline e la porta magica. Mentre la pellicola di Burton presenta una dimensione gotica e dark ma con prospettiva e punti di vista ricchi di allegria e colore, il film di Selick ha riscontri e rappresentazioni tutt’altro che piacevoli e gioiosi. Si tratta di un’opera horror così avvolgente da stritolare le gioie degli spettatori, concedendo all’oscurità il predominio sulle emozioni.

Come dimenticarsi dell’Altra Madre? Il simbolo della paura infantile, uno degli antagonisti più malvagi e spietati della storia del cinema. Certo, non ci si immagina da subito che ci sia qualcosa di strano negli altri genitori della protagonista, ma non ci si aspetta l’improvvisa metamorfosi e l’incontenibile crudeltà e voracità dell’Altra Madre, non ci si aspetta di certo un simile mostro. Pensate un po’ a quanto avranno sofferto gli aracnofobici. Lei è il terrore puro, lei è la ragione per cui molti bimbi, nel 2009, hanno avuto paura della loro madre.

A quindici anni dalla sua uscita parliamo un po’ di uno dei più grandi capolavori della storia del cinema, che ci insegna il valore dell’animazione, un genere che solo all’apparenza sembra riservato ai più piccoli, ma che in realtà, spesse volte, combacia molto di più con le aspettative degli adulti.

Scopriamo insieme quali sono i retroscena e gli sviluppi che hanno portato alla creazione di un simile racconto tanto suggestivo quanto sconvolgente e partiamo proprio dalla sua origine che affonda le radici nel genere letterario e, ancor prima, nella cronaca nera.

Le spaventose origini di Coraline 

Signore e signori, ragazze e ragazzi, tutti in piedi: Coraline è un capolavoro!

– Philip Pullman 

Nel 2002 lo scrittore e fumettista Neil Gaiman pubblicò il romanzo horror fantasy per ragazzi Coraline, che ebbe un successo straordinario tanto da guadagnare numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nebula per il miglior romanzo breve. Ma qual è stata l’ispirazione che ha portato Gaiman a questo capolavoro?

Torniamo indietro di qualche anno, a Hampshire, una piccola cittadina del Regno Unito, in cui lo scrittore trascorse la sua infanzia. Nella periferia viveva una signora anziana insieme a sua nipote che qualche anno prima furono colpite da un’orribile tragedia: un incendio aveva ucciso i genitori della piccola, ma l’anziana era riuscita a salvarla e da allora le due vivevano segregate nella loro casa. Una sera, Gaiman e i suoi amici si accamparono alla casa della donna e spiando dalla finestra notarono la presenza di una culla e avvicinandosi sempre di più notarono la sagoma di un neonato…almeno così credevano, ma il terrore avvolse i giovani amici quando scoprirono la verità: non si trattava di un neonato, ma di un corpicino carbonizzato, avvolte tra le coperte, con dei bottoni cuciti al posto degli occhi. Quel corpo era tutto ciò che restava della povera bambina che non era riuscita a salvarsi dalle fiamme.

Dopo questa scoperta, la vecchia fu trasferita in un centro di recupero mentale. In seguito vennero a galla una serie di nuovi argomenti alquanto disturbanti, come la scoperta di libri di stregoneria e dei resti di una bambina di otto anni. La donna infatti praticava esperimenti per cercare di trasferire lo spirito all’interno di una bambola di pezza, in modo che la sua nipotina potesse rivivere. Una storia sconcertante, di impensabili orrori che hanno posto le basi per la storia di Coraline e la porta magica.

Le varie curiosità del film

Sono tante le curiosità che si celano dietro le quinte di Coraline e la porta magica, scopriamone qualcuna e partiamo proprio dal nome della protagonista, infatti il nome Coraline è frutto di un errore di battitura dello scrittore che avrebbe dovuto scrivere Caroline, ma involontariamente uscì fuori Coraline e l’autore decise di mantenere l’originalità del suo sbaglio.

Il regista Henry Selick ha reso omaggio a un altro suo celebre capolavoro, Nightmare Before Christmas in una delle scene del film: quando l’Altra Madre prepara una omelette a Coraline, rompe un uovo e se guardate attentamente noterete che il tuorlo ha il volto del simpatico Jack Skeletron. In più, lo stesso Selick è presente nel film, proprio all’inizio, quando la madre di Coraline dà un dollaro al trasportatore, vediamo il volto del regista stampato sulla banconota. 

Un altro aneddoto interessante riguarda il personaggio di Mr. Bobinski. Il bizzarro ed eccentrico vicino di casa di Coraline indossa infatti la Medaglia d’Onore per atti di eroismo conferita dal governo russo dopo il Disastro Nucleare di Chernobyl del 26 aprile 1986. Probabilmente questo spiega sia i suoi comportamenti “particolari” e soprattutto il colore verdastro della sua pelle. 

Il personaggio dell’Altra Madre è ispirata a Beldam, figura appartenente alla mitologica celtica la quale, in alcune versioni, è rappresentata come un demone che si trasfigura in un enorme ragno per catturare ed intrappolare i bambini nella sua ragnatela e di cibarsene o addirittura scioglierli con il suo veleno. Infatti, nella versione originaria, il nome dell’Altra Madre è proprio Beldam. 

Coraline e la porta magica vanta qualche piccolo primato, essendo il primo film in stop-motion girato in stereoscopica 3D, nonché il film d’animazione in stop-motion più lungo con i suoi 100 minuti di durata. Ricordiamo anche il complesso lavoro compiuto da tutto lo staff per la realizzazione del film, infatti la pre-produzione è durata due anni, le riprese della pellicola più di un anno e lo stesso personaggio di Coraline ha richiesto il lavoro di 10 persone diverse per 4 mesi.

Un’ultima agghiacciante curiosità su Coraline e la porta magica, che valorizza l’ingegno artistico dell’opera è la scritta “Welcome Home” (Benvenuta a casa) in cui si nota un doppio giro sulla “O” di Home. Secondo la grafologia, un doppio giro sulla lettera minuscola significa che la persona che l’ha scritta sta mentendo. Questo vuol dire che Coraline è la benvenuta, ma non è a casa…assolutamente inquietante, ma anche geniale!

La trappola delle apparenze

Indubbiamente la tematica principale di Coraline e la porta magica è la trappola delle apparenze, l’ingannevole serenità che avvolge le speranze della piccola Coraline e pian piano distrugge la sua esistenza. Quel lungo e colorato tunnel, oltre quella piccola porta, conduce ad un mondo in cui tutto sembra meglio, il cibo, gli amici, i genitori, ma è solo una gabbia che ben presto si chiuderà e renderà tutti prigionieri. Questo ci porta a riflettere e a pensare alle cose che vorremmo avere, perché spesso ciò che si desidera può rivelarsi estremamente pericoloso. Ciò che che inseguiamo finirà per essere il nostro incubo più oscuro.

La capacità dell’opera è proprio quella di tenere col fiato sospeso fin dall’inizio ancor prima che la storia abbia assunto una forma. Un po’ tutti sappiamo, a grandi linee, cosa racconta Coraline e la porta magica, il pubblico si aspetta qualcosa di oscuro e misterioso eppure la pellicola riesce a trasmettere inquietudine soltanto dai titoli di testa e, a poco a poco, questa sensazione di tremore si trasforma in un angosciante stato mentale da cui non si può più evadere. Tutto questo perché noi sappiamo fin da subito che Coraline è strettamente legato alle apparenze e dai falsi miti di gioia ed armonia. Lo sappiamo e lo percepiamo da subito, eppure ne siamo così affascinati da lasciarci completamente trasportare nella sua piramide di orrori, bugie e mostruosità. Lo spettatore si ritrova quindi assuefatto dalla paura e intrappolato in un labirinto di tenebre, tutto è così intrigante e persuasivo ma è anche spaventoso e raccapricciante…e lo spettatore lo sa, ma la piccola Coraline non lo ha ancora scoperto e non sa a cosa sta per andare incontro.

Fonte immagine in evidenza: The Movie Database 

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