I film più belli del 2018: Godard, Garrone, Anderson e l’universo Marvel

Film belli, i migliori del 2018: Godard, Garrone, Anderson e l'universo Marvel

Consigli cinematografici del 2018, film bellissimi da non perdere!

I film più belli del 2018, quali sono?

L’11 maggio 2018 è uscito l’ultimo film di Jean-Luc Godard, Le livre d’image, vincitore del premio “Special Palme d’Or”. “Il libro illustrato” contiene immagini, musica e gesti che si mischiano alle parole e si legano alle mani che appaiono sin dal principio. La particolarità del cinema godardiano è palese con le immagini ossessive, le foto, i colori intermittenti e la parola sempre confusa, come tagliata e sottomessa ai gesti, in questo caso delle mani. Si può dire uno dei migliori film del 2018 avente come protagonista le storture dell’Occidente al suo crepuscolo e il germe di un Oriente che avanza. Un film che ha tutto o niente, ma possiede ancora la forza dello sguardo di Gordard.

L’artista italiano Matteo Garrone, invece, dopo il non longevo successo de Il racconto dei racconti (2015), è stato autore di un film molto forte e non banale, Dogman (2018), ispirato al delitto del Canaro della Magliana, il toelettatore di cani Pietro De Negri  che torturò e uccise l’ex pugile dilettante Giancarlo Ricci nel 1988. Certamente la pellicola si allontana dalla storia vera, per cui l’elemento di finzione sussiste, però Garrone riesce a mettere in scena un’Italia nella quale l’abbrutimento culturale e sociale è il protagonista dell’alienazione e degradazione suburbana (e non solo).

L’intento di Garrone di assottigliare la spettacolarizzazione della vicenda, che fa parte dei casi di cronaca italiani più crudi, è riuscito e ha lasciato il posto a un personaggio pieno di risonanze come Marcello, un uomo che vive tra i demoni del suo tempo. Dogman, infatti, racconta una storia di rivalsa, lontana dall’interesse scenico che ha immobilizzato il vero Canaro. Inoltre il film è stato premiato al Festival di Cannes: ha ottenuto 9 candidature e vinto  ben 7 Nastri d’Argento.

I film più belli del 2018: non può mancare Wes Anderson

Il premio Orso d’argento per la miglior regia al Festival Internazionale del Cinema di Berlino è andato a Wes Anderson con il suo L’isola dei cani (2018), un film d’animazione in stop motion e geometrico ambientato in Giappone. La storia si svolge nel futuro 2038 nel quale, a causa di un’influenza canina, tutti i cani del Giappone sono esiliati su un’isola di rifiuti. Qui il giovane Atari Kobayashi giunge per trovare il suo cane Spots.

L’isola dei cani, uno dei primi film distopici di Anderson, tocca un futuro che per la nostra società è fatalmente presente, o quantomeno un monito su ciò che potrebbe accadere se la situazione attuale peggiorasse. Basti pensare all’isola di rifiuti, all’importanza della scenografia che non rappresenta un mondo al contrario, bensì un universo isolato e distorto ben contenuto dalla grande fantasia del suo autore.

Ancora un mondo distorto è stato rappresentato dagli ultimi due film targati Marvel: Avengers: Infinity Ware Deadpool 2.

Due pellicole ben diverse tra loro sia come tematica, sia come impostazione. Certamente Deadpool 2, regia di David Leitch, si propone con maggiore ironia, anche se i vertici di complessità scenica sono toccati da entrambi. Avengers: Infinity War, regia di Anthony e Joe Russo e uscito il 25 aprile 2018, sviluppa una vicenda universale e di battaglie temporali con l’obiettivo di salvare non solo l’umanità, ma l’uomo da Thanos che alla fine raggiunge il suo obiettivo e riesce nel suo piano di riequilibrio universale. Un film che ha lasciato con il fiato sospeso i più appassionati, specialmente per la forte umanità mostrata dal cattivo in questione.

Molte scene hanno messo in risalto questo aspetto, e la convinzione di Thanos di non voler fare effettivamente del male, ma di scegliere una strada dura e non semplice per dar vita a qualcosa che sta morendo. Deadpool, invece, in modo del tutto inaspettato mostra la sua fragilità, i suoi punti deboli, anche qui in una lotta temporale per il bene dell’uomo, tra coloro che sono messi al bando perché diversi e tra i padroni che alla fine si piegano di fronte alla loro assurdità.


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A proposito di Giorgia Zoino

Giorgia Zoino è nata a Benevento nell'agosto del 1995. Frequenta la facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Napoli Federico ll.

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