Film con Sean Bean, i migliori 3

Film con Sean Bean, i migliori 3

Sean Bean è un attore britannico particolarmente apprezzato per la sua versatilità e per la capacità di portare intensità ed espressività ai suoi ruoli che spesso risultano molto complessi. In questo articolo verranno analizzati i tre migliori film con Sean Bean che evidenziano la qualità della sua recitazione. 

Il film fantasy con Sean Bean: Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello (2001)

Tra i film con Sean Bean più memorabili c’è sicuramente Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, primo capitolo della trilogia diretta da Peter Jackson tratta dai romanzi di J.R.R. Tolkien. In questo imponente fantasy Bean ricopre il ruolo del valoroso ma corrotto Boromir, interpretandolo magistralmente. La Compagnia dell’Anello uscì nel 2001 inaugurando una delle saghe cinematografiche di maggior successo di tutti i tempi grazie anche al contributo di un cast stellare che comprendeva, oltre a Sean Bean, Elijah Wood, Ian McKellen, Viggo Mortensen, Liv Tyler, Cate Blanchett, mentre la maestria registica di Peter Jackson riuscì a tradurre sul grande schermo l’epica e la magia dei libri di Tolkien.

La trama di questo film con Sean Bean segue le avventure degli hobbit Frodo Baggins e Sam, partiti dalla Contea per una missione decisiva: distruggere l’anello del potere e sconfiggere il malvagio Sauron. A proteggerli nel viaggio è la Compagnia dell’Anello, formata da uomini, elfi, nani e maghi. Tra questi spicca il valoroso guerriero Boromir, interpretato da Sean Bean. Boromir incarna l’archetipo dell’eroe: abile combattente, coraggioso e determinato a salvare il suo popolo e la Terra di Mezzo ma il personaggio rivela presto una complessità inaspettata che Sean Bean rende alla perfezione. L’attore britannico riesce a far emergere tutte le emozioni contrastanti di Boromir considerando il suo spirito valoroso ma anche la frustrazione e il tormento interiore, mentre il potere dell’anello prende gradualmente il sopravvento su di lui. Il volto di Bean traduce magnificamente questa lotta e il conflitto morale del personaggio, culminante nella scena in cui tenta di sottrarre l’anello a Frodo. La scena della morte di Boromir è sicuramente una delle più toccanti del film e della carriera di Sean Bean: colpito a morte dagli orchi, il personaggio si redime dando la vita per salvare Merry e Pipino, con lo sguardo carico di rimorso e sofferenza. Bean riesce a trasmettere tutta la disperazione e il senso di colpa del guerriero con pochi gemiti, sguardi torvi e frasi sussurrate. La Compagnia dell’Anello ottenne un enorme successo di critica e pubblico, vincendo quattro Premi Oscar. La performance di Sean Bean come Boromir venne molto lodata per la sua intensità ed espressività ed in effetti l’attore riuscì a dare spessore e complessità psicologica a un personaggio che appariva all’inizio bidimensionale grazie al suo stile recitativo istintivo e viscerale.

GoldenEye (1995)

Tra i film che hanno consacrato Sean Bean come versatile attore brillante nell’interpretare ruoli da villain, c’è sicuramente GoldenEye, pellicola del 1995 appartenente alla saga di James Bond. In questo film Bean ricopre il ruolo di Alec Trevelyan, agente 006 nonché amico ed ex collega di Bond, che si rivela essere il principale antagonista con il nome in codice Janus. GoldenEye uscì nel 1995, segnando il ritorno di James Bond dopo 6 anni di assenza dagli schermi e il ruolo dell’agente 007 venne interpretato per la prima volta da Pierce Brosnan affiancato da una bond girl d’eccezione come Famke Janssen. La trama del film con Sean Bean vede Bond impegnato a sventare i piani di una pericolosa organizzazione criminale legata ad un’arma satellitare segreta chiamata GoldenEye. Nel corso della missione, Bond scopre che il leader dell’organizzazione altri non è che Alec Trevelyan, suo vecchio amico e collega, dato per morto anni prima. È qui che entra in scena Sean Bean con una performance magnetica e di grande carisma nel ruolo del villain Trevelyan/Janus e nonostante il personaggio sia un freddo e spietato terrorista, Bean riesce a conferirgli un’affascinante eleganza da gentiluomo britannico. Le scene tra lui e Brosnan funzionano alla perfezione e sprigionano un’alchimia degna dei migliori hero/villain del cinema. Il culmine arriva con lo scontro finale sulla gigantesca antenna radio, dove Trevelyan e Bond si affrontano in un duello verbale pieno di tensione. Qui Sean Bean tira fuori tutta la sua bravura nell’esprimere un complesso mix di emozioni: rabbia, sarcasmo, euforia, delusione, dolore attraverso uno sguardo penetrante e con delle espressioni mutevoli che aggiungono intensità alla scena. Con la sua performance magnetica e ricca di carisma, Bean rese il personaggio di Trevelyan uno dei villain più amati e affascinanti nella storia della saga di 007. Seppe infondere umanità e complessità psicologica a un cattivo spietato e subdolo come solo i grandi attori sanno fare. GoldenEye ottenne un enorme successo di pubblico e critica diventando il film di James Bond di maggior incasso del 1995. Ma gran parte del merito va anche alla memorabile interpretazione di Sean Bean, perfetto nel ruolo del pericoloso e affascinante Trevelyan.

The Field (1990)

Uno dei migliori film con Sean Bean è sicuramente The Field, un’intensa pellicola del 1990 diretta da Jim Sheridan, specializzato in drammi di forte impatto emotivo. The Field uscì nel 1990, adattando l’omonima opera teatrale di John B. Keane. Oltre a Sean Bean il cast comprendeva Richard Harris, John Hurt e Brenda Fricker.  La trama è ambientata nell’Irlanda rurale degli anni ’30 e segue la drammatica vicenda di Bull McCabe, un contadino ossessionato dal suo campo che vuole difendere ad ogni costo quando un americano cerca di comprarlo all’asta. Il campo per McCabe è tutta la sua vita e la sua stessa ragione di esistere ed è qui che Sean Bean tira fuori una performance straziante e indimenticabile nel ruolo del tormentato protagonista. Questo film rende alla perfezione l’ossessione di Bull per la terra, i suoi scatti d’ira, la determinazione ma anche la sua progressiva follia, con una mimica e una fisicità eccezionali: lo sguardo spiritato, i gesti concitati e le smorfie del volto traducono il complesso stato mentale del personaggio nonché la sua anima in pena. Alcune scene, come quella in cui Bean piange disperato abbracciato al suo campo, sono di una potenza emotiva unica e rivelano la capacità dell’attore di immedesimarsi totalmente nel ruolo con un finale tragico che lascia lo spettatore senza fiato. Grazie alla sua performance da brividi, l’attore  fece di Bull McCabe un personaggio indimenticabile che incarna tutte le ossessioni e le contraddizioni dell’animo umano e riuscì a trasformarsi completamente per entrare nella mente di un contadino irlandese lontano da lui, dando prova della sua immenso talento interpretativo.

 

 

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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