Ari Aster, nato a New York il 15 luglio 1986, è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense. Si è formato presso la Tisch School of the Arts della New York University, mostrando fin dagli esordi un interesse quasi ossessivo per le dinamiche familiari, la colpa e il dolore come motore narrativo. Negli ultimi anni il suo nome è diventato sinonimo di un nuovo modo di intendere l’horror. Le sue opere uniscono elementi di terrore, tensione emotiva e black humor, offrendo un ritratto disturbante ma profondamente umano delle relazioni familiari. Scopriamo insieme tre film di Ari Aster che raccontano al meglio il suo inquietante universo.
Tre film di Ari Aster da vedere
Munchausen: un film di Ari Aster sull’amore materno che diventa ossessione
Munchausen è un cortometraggio del 2013 che, in appena un quarto d’ora, riesce a condensare l’essenza del cinema di Aster. Il film racconta la storia di una madre che, incapace di accettare la partenza del figlio per il college, arriva a somministrargli veleno pur di trattenerlo a casa. Aster mette in scena il controllo materno come forma di possessione: non c’è demone, ma un amore talmente assoluto da diventare distruttivo. Con toni delicati e un’estetica quasi da film d’animazione, Aster racconta l’orrore nascosto nell’amore, dove la protezione diventa gabbia. È un’opera che anticipa, con delicatezza e crudeltà, uno dei temi centrali della sua filmografia, ovvero la tossicità dei legami affettivi e la paura della perdita come origine del terrore.
The Strange Thing About the Johnsons: il dramma familiare che ribalta ogni tabù
The Strange Thing About the Johnsons è un cortometraggio del 2011 e anche la tesi di laurea di Aster all’AFI Conservatory, la scuola di specializzazione dell’American Film Institute che frequentava. In poco più di mezz’ora, questo film affronta uno dei tabù più estremi, ovvero l’abuso sessuale all’interno della famiglia, ma con un’inversione di ruoli scioccante: il figlio abusa del padre. Aster mostra come la casa, simbolo di sicurezza, diventi il luogo della menzogna e della violenza. Il film è disturbante non per ciò che mostra, ma per ciò che implica: il male non arriva dall’esterno, ma nasce dentro le mura domestiche, tra persone che si amano. È il primo vero manifesto della poetica di Aster, dove la famiglia diventa insieme il rifugio e la condanna dell’individuo.
Hereditary: il film di Ari Aster in cui l’orrore nasce dal sangue
Uscito nel 2018, Hereditary segna l’esordio nel lungometraggio di Ari Aster e porta a maturazione tutti i temi già esplorati nei lavori precedenti. Il film segue le vicende di una famiglia che, dopo la morte della nonna, viene travolta da una catena di eventi tragici e paranormali, fino a scivolare in un orrore di natura soprannaturale. La protagonista, Annie, è una madre divisa tra l’amore per i figli e l’eredità oscura che le scorre dentro, simbolo di un trauma che si tramanda come una maledizione. Aster, in questo modo, crea un horror profondamente umano, dove il vero mostro è il legame di sangue da cui non si può fuggire. Un film di Ari Aster da non perdere, capace di unire il terrore psicologico alla tragedia familiare con rara intensità.
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