Lo scorso 2 giugno, nell’ambito della Pride Croisette di Roma, il pubblico ha potuto assistere a una serata densa di emozioni e riflessioni grazie al talk e alla successiva proiezione del film Il Vuoto, presentati tra mura suggestive di colori e storia delle Terme di Caracalla.
Un evento che ha raccontato la realtà delle persone LGBTQIA+ nei contesti marginali, dove nelle province italiane il peso degli stereotipi e delle resistenze sociali rende ancora difficile vivere apertamente e trovare sostegno.
La rivoluzione arcobaleno in periferia: il talk su Il Vuoto
La serata è iniziata con un incontro curato da @popcornepodcast, che ha visto protagonista Giovanni Carpanzano, regista e autore del film. Nel talk Il Vuoto — La rivoluzione arcobaleno in periferia si è discusso di come nei territori spesso dimenticati si costruiscano ogni giorno spazi di resistenza, orgoglio e comunità, nonostante l’assenza di reti strutturate.
Come ha sottolineato Carpanzano, il documentario e il film stesso nascono proprio da un’urgenza personale e collettiva: raccontare ciò che accade lontano dai riflettori, in quei luoghi dove essere visibili significa prima di tutto resistere alla solitudine e all’abbandono. “Il vero protagonista di questo film è il coraggio”, ha affermato il regista.
Un coraggio che emerge non solo nella narrazione ma anche nelle scelte artistiche: attori che respirano, vivono, portano in scena verità emotiva, senza piegarsi ai cliché che ancora affliggono parte del cinema italiano. “All’estero il film è stato accolto con più apertura”, ha raccontato Carpanzano con una punta di amarezza, riflettendo su quanto ancora il nostro panorama culturale sia legato a modelli rigidi.
Il cast de Il Vuoto
A dare vita ai personaggi di Il Vuoto è un cast affiatato e variegato, diretto da Giovanni Carpanzano. Protagonisti della storia sono Gianluca Galati nel ruolo di Giorgio e Kevin Di Sole nei panni di Marco, coppia che attraversa il cuore del racconto. Accanto a loro, una intensa Paola Lavini, che interpreta la madre di Giorgio, figura centrale nella narrazione per la sua accettazione e amore incondizionato.
Nel cast anche Valentina Persia (Maria), Maria Maddalena Ascione (Aurora), Margó Paciotti (Alba), Raffaele Carbone, Costantino Comito, Paolo Mauro, Mariana Lancellotti, Francesca Pecora, Tommaso Perri e Antonio Di Turi.
La sceneggiatura è firmata dallo stesso Carpanzano insieme ad Alessio Petrolino, mentre la fotografia è curata da Raffaele Silvestri e le musiche sono di Massimiliano Lazzaretti con delle bellissime canzoni cantate da Nicola Gargaglia, ex concorrente di Amici, cantante e doppiatore.
Il film: un amore che sfida il pregiudizio
A seguire, la proiezione de Il Vuoto, storia di Giorgio e Marco, due giovani calabresi il cui amore si scontra con il peso del giudizio sociale e delle aspettative familiari. Un racconto semi-autobiografico, intenso e delicato, che ha saputo commuovere e far riflettere.
Il film, vietato ai minori di 16 anni a causa della presenza di baci e scene “spinte” omosessuali — scelta che denuncia quanto ancora certi stereotipi siano radicati — si distingue per la sincerità delle interpretazioni e per la capacità di restituire tutta la complessità dei legami familiari. Come ha spiegato Paola Lavini — l’attrice che interpreta la madre di Giorgio — Finalmente una madre che ama il figlio dall’inizio, senza condizioni. Una figura che manca spesso nelle narrazioni, dove il rapporto madre-figlio gay è spesso raccontato solo in chiave conflittuale.
La parte conflittuale non manca certo nell’intricata trama de Il vuoto, analizzando la vita della famiglia di Marco, con la splendida interpretazione di Valentina Persia nella parte della madre di lui. Il lavoro sugli attori, molti dei quali alla loro prima esperienza da protagonisti, è stato accurato e profondo. Gianluca Galati, interprete di Giorgio, ha raccontato la sfida personale e professionale di affrontare un ruolo così carico di responsabilità: Non mi definisco un attore — ha detto con umiltà — ma volevo che anni di studio si vedessero. È stato anche un modo per dimostrare che so fare qualcosa.
Maddalena Ascione, interprete di Aurora, sorella di Giorgio, ha invece portato sullo schermo il lato più leggero e ironico della vicenda, senza nascondere le sfumature di dolore e invisibilità che caratterizzano il suo personaggio: Aurora mi appartiene — ha dichiarato — perché dietro il sorriso nasconde tante ferite. È stata anche per me una rivincita personale: tornare alla recitazione dopo essere diventata madre.
Un melodramma contemporaneo
Nonostante la leggerezza di alcuni momenti, Il Vuoto è in tutto e per tutto un melodramma, come ha ammesso lo stesso regista: Non è una parolaccia — ha sorriso — è una forma artistica che mette al centro passioni contrastate da forze esterne. E purtroppo, per le storie LGBTQIA+, queste forze ci sono ancora.
Il titolo stesso richiama questa tensione: inizialmente legato a una scena tagliata ambientata in un aereo, è poi diventato metafora del salto nel vuoto che ogni persona deve affrontare per diventare sé stessa, con tutto il rischio e la bellezza che ciò comporta.
Conclusione
I presenti hanno accolto con grande partecipazione sia il talk che la proiezione, premiando il lavoro di Carpanzano e della sua troupe con lunghi applausi. Un film indipendente, nato con pochi mezzi ma con tanta passione e visione, che ci ricorda quanto ci sia ancora bisogno di storie autentiche e di uno sguardo attento sulle molte periferie esistenziali che attraversano il nostro Paese.
Come ha detto il regista in chiusura: Facciamo film per il pubblico. E ogni volta che qualcuno si riconosce, si emoziona, trova coraggio guardandolo, allora tutto ha senso.
Fonte immagine di copertina: locandina dell’evento. Immagini presenti nell’articolo scattate in loco.