Scopriamo insieme l’importanza della rappresentazione inclusiva in Doctor Who!
Il modo in cui la realtà viene rappresentata plasma il modo in cui la vediamo e la interpretiamo. Uno dei mezzi più efficaci e diretti per rappresentarla è il cinema, strumento che però ha sempre mostrato una realtà filtrata. Ultimamente il pubblico si aspetta e reclama una maggiore inclusività, nel piccolo e nel grande schermo, attraverso la rappresentazione di minoranze messe da parte dalla società. Esistono tantissime realtà socioculturali nel mondo che meritano di essere visibili come la comunità nera, comunità LGBTQIA+, minoranze con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, la semplice rappresentazione delle donne e molte altre.
L’omosessualità nel cinema, per esempio, è sempre stata ritratta in modi differenti in base al periodo storico e al paese in cui il film veniva ambientato e/o registrato; molto spesso si eliminava l’esistenza dell’omosessualità femminile e si prediligeva la rappresentazione dell’omosessualità maschile attraverso stereotipi che sfociavano in caricature. Ad Hollywood fu addirittura proibita la rappresentazione esplicita di soggetti omosessuali a causa del codice Hays applicato nel 1934, il quale vietava la produzione di film che avrebbero potuto mettere in scena atti immorali considerati tali per quell’epoca. Tant* regist* si sono impegnat* nella creazione di personaggi adatti alla rappresentazione delle comunità già citate precedentemente (categorie spesso intersecate tra loro) per abbattere gli stereotipi già presenti da anni. Dunque, lo scopo è quello di dare una significativa importanza alla rappresentazione, superando l’idea di normalità e affermando la libertà di espressione per chiunque. In particolare, tra le produzioni che da sempre hanno cercato di portare avanti questo concetto, vi è Doctor Who.
Doctor Who e l’importanza della rappresentazione inclusiva
Doctor Who è una delle serie più seguite e amate dal 1963, con quasi 40 stagioni, tra speciali e film, che ha segnato una vera e propria cultura popolare. Protagonista di questa serie è un signore del tempo che viaggia a bordo di una tipica cabina telefonica inglese della polizia, il T.A.R.D.I.S., nello spazio e nel tempo in compagnia dei suoi companion, che cambiano nel corso delle stagioni.
Sin da sempre, Doctor who è stata una serie che ha dato particolare importanza alla rappresentazione inclusiva, specialmente dal punto di vista dell’identità, a partire dal concetto stesso di signore del tempo: un alieno privo di genere che cambia ad ogni sua rigenerazione.
Tuttavia, i primi 12 signori del tempo sono stati interpretati da uomini bianchi e di mezza età. Con il tempo si è sentita la necessità di formare un cast più inclusivo e diversificato, sia da un punto di vista razziale che da un punto di vista del genere. Ad esempio, una vera e propria svolta per una narrazione inclusiva si è vista con il Tredicesimo Dottore interpretato per la prima volta da una donna, Jodie Whittaker, e il Quindicesimo Dottore interpretato da Ncuti Gatwa, il primo dottore nero e gay della storia. Ma non solo, anche i companion, che da sempre hanno accompagnato i dottori nei viaggi tra lo spazio e il tempo, e altri personaggi della serie hanno contribuito a questo tipo di narrazione: Clara Oswald, companion dell’Undicesimo e Dodicesimo Dottore, donna bisessuale che non nasconde il suo interesse per le donne; Bill Potts, companion del Dodicesimo Dottore, donna nera lesbica; Jack Harkness, ex agente del tempo del 51° secolo, pansessuale. Il primo personaggio che fece storcere il naso per la sua relazione omosessuale, Madame Vastra e Jenny Flint: una coppia sposata, un’aliena e una ragazza vittoriana, River Song, la quale menziona molte volte di aver avuto relazioni con donne.
L’importanza della rappresentazione in Doctor Who è da sottolineare e da riconoscere: Doctor Who è l’esempio cinematografico/seriale di un prodotto inclusivo che dà importanza alla rappresentazione aiutando a rendere visibili realtà nuove e differenti, dando spazio a nuove opportunità di conoscenza e comprensione e ad una narrazione inclusiva importante che fa sentire meno soli, meno sbagliati.
Fonte immagine in evidenza: Locandina ufficiale Doctor Who stagione 14