Last Night in Soho: un noir femminista

Last Night in Soho: un noir femminista

Last night in Soho, ultimo film di Edgar Wright, è una pellicola in pieno stile horror anni ’60 che si rifà al genere noir degli anni ’40-’60 che lo stesso autore rivisita attraverso i topos classici come quello della femme fatal, i colori sgargianti e il ritmo incalzante.

In una Londra metropolitana, colorata da luci abbaglianti e musiche pop, si narra una storia dai toni cupi caratterizzata da promesse e amare delusioni ma soprattutto una storia femminista. La talentuosa Anya Taylor-Joy, nei panni della misteriosa e maledetta cantante Sandie, mette in scena l’idea di vittima-carnefice in una società patriarcale che percepisce la donna come un oggetto da utilizzare e gettare, l’anello debole che però non bisogna sottovalutare. Il personaggio di Sandie oscilla tra presente e passato attraverso illusioni, visioni oniriche ed ossessioni che portano avanti una figura misteriosa e ambigua, proprio come la sua morte.

L’altra protagonista è Eloise, interpretata da Thomasin McKenzie, una giovane studentessa di moda appassionata dello stile degli anni ’60, la quale si trasferisce a Londra dalla Cornovaglia per studiare proprio all’Accademia di moda. Le sue giornate, o meglio, nottate, sono ambientate in una stanza di una casa abitata da un’anziana signora nella quale si dà inizio ad una serie di visioni oniriche che la catapultano negli anni ’60 nei panni della suddetta cantante Sandie.

Il regista, ispirandosi al personaggio di Rebecca di Hitchcock, riprende il topos del doppelgänger creando una storia di doppi, una storia intrecciata in cui due donne diverse ma esattamente uguali si ritrovano a scontrarsi con un epoca immersa nell’abuso femminile e soprattutto nella violenza maschile, in un contesto feroce e maschilista. La cantante, infatti, viene rappresentata come la vittima, la donna oggetto, gioco dell’uomo che approfitta e abusa del corpo femminile in cambio di favori.
Ben presto il film prenderà una piega quasi da revenge movie attraverso un plot twist in cui l’assassina principale è Sandie, la quale mette fine agli abusi sessuali uccidendo gli stupratori.

Una mossa azzardata quella di trattare di una tematica così delicata in un periodo storico come il nostro in cui violenza e femminismo persistono; una mossa pericolosa e spigolosa quanto coraggiosa e necessaria. Grazie ad Edgar Wright, viene sottolineato un modello patriarcale basato sulla legge del predatore maschile che ha la meglio sulla vittima schiava del maschilismo.

Last Night in Soho è un noir notevole e meritevole che ci permette di riflettere su questioni moderne che percepiscono la donna prigioniera di una realtà che non le permette di essere libera ma che in questo caso non è salvata per mano di un uomo, bensì di una donna, mettendo in scena l’empatia, la giustizia e la solidarietà femminile attraverso un grado di complicità in grado di andare oltre il tempo.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

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