Determinato, talentuoso e mosso da una profonda passione per il suo lavoro, Marco Giallini è uno degli attori più amati del cinema e della televisione italiana. Capace di interpretare i ruoli più svariati, dalla commedia amara al dramma intenso, ha costruito una carriera solida, diventando un volto simbolo di una certa “romanità” autentica e di una recitazione istintiva e potente.
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Biografia e vita privata: le radici e il grande amore
Marco Giallini nasce a Roma il 4 aprile 1963 in una famiglia di operai. Prima di dedicarsi alla recitazione, svolge diversi lavori, come l’imbianchino e il venditore di bibite. Dopo gli studi, inizia una lunga gavetta teatrale, lavorando con maestri come Arnoldo Foà e Angelo Orlando. La sua vita privata è stata segnata dal profondo legame con la moglie Loredana, sposata nel 1993 e scomparsa prematuramente nel 2011 a causa di un’emorragia cerebrale. Da lei ha avuto due figli, Rocco e Diego. Giallini ha spesso parlato del lutto mai del tutto metabolizzato, descrivendo la moglie come la persona che più ha creduto in lui fin dall’inizio, un pilastro fondamentale della sua vita e della sua carriera.
La carriera: una lunga gavetta tra teatro e cinema
Il debutto al cinema arriva con Angelo Orlando in L’anno prossimo vado a letto alle dieci (1995). La sua carriera è costellata di ruoli da caratterista in film d’autore, lavorando con registi come Sergio Castellitto (Non ti muovere), Paolo Sorrentino (L’amico di famiglia) e Carlo Verdone (Io, loro e Lara). La svolta arriva con ACAB – All Cops Are Bastards (2012) di Stefano Sollima e Posti in piedi in paradiso (2012) di Verdone, film che gli valgono due Nastri d’Argento come miglior attore non protagonista e il riconoscimento del grande pubblico. Da lì, diventa protagonista di commedie di enorme successo come Tutta colpa di Freud (2014) e Perfetti Sconosciuti (2016) di Paolo Genovese, quest’ultimo vincitore di numerosi premi, tra cui il David di Donatello per il Miglior Film, come riportato sul sito ufficiale dell’Accademia.
| Ruolo chiave | Significato nella sua carriera |
|---|---|
| Il Cinese (romanzo criminale – la serie, 2008-2010) | Lo rende un volto noto al grande pubblico televisivo in un ruolo iconico. |
| Mazinga (ACAB, 2012) | Consacrazione della critica con la vittoria del nastro d’argento. |
| Rocco (perfetti sconosciuti, 2016) | Partecipa a un film campione d’incassi e fenomeno culturale globale. |
| Rocco Schiavone (rocco schiavone, 2016-in corso) | Diventa il suo ruolo più iconico e amato, portandolo al massimo della popolarità. |
| Ettore (io sono babbo natale, 2021) | Recita al fianco di Gigi Proietti nel suo ultimo film, un passaggio di testimone della comicità romana. |
Rocco Schiavone: la consacrazione televisiva
Il ruolo che definisce la carriera di Marco Giallini è quello di Rocco Schiavone. Dal 2016, l’attore interpreta il cinico e malinconico vicequestore romano, trasferito ad Aosta, protagonista dei romanzi di Antonio Manzini. La serie TV, trasmessa dalla Rai, ottiene un successo strepitoso di pubblico e critica. Giallini si fonde perfettamente con il personaggio, un uomo ruvido ma dal cuore spezzato, che parla ancora con il fantasma della moglie Marina. Questo ruolo, come confermato da fonti autorevoli come l’enciclopedia Treccani, lo consacra definitivamente come uno dei più grandi e amati attori italiani contemporanei.
Un attore versatile e autentico
Le qualità artistiche e umane contraddistinguono la figura di Marco Giallini. La sua capacità di passare da toni comici a registri drammatici, unita a un’autenticità che traspare in ogni interpretazione, lo ha reso un punto di riferimento nel panorama italiano. Un attore che, partendo da ruoli secondari, ha saputo conquistare il cuore del pubblico grazie a un talento innegabile e a una profonda umanità.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia.
Articolo aggiornato il: 06/10/2025

