Rivoluzione della tv: come è cambiata la televisione

rivoluzione della tv

La televisione degli ultimi anni è molto cambiata, in breve tempo si è passati dalla scelta ridotta di canali generalisti, volti ad un pubblico eterogeneo sia per fascia di età che per cultura e interessi, alla nascita e diffusione di spazi con prodotti più specifici. Questo ha portato ad una vera e propria rivoluzione della tv.

La rivoluzione della tv 

La tv generalista spesso tratta vari argomenti in maniera leggera, per essere seguita anche da chi la guarda con poca attenzione, oppure evita di trattare certe tematiche perché potrebbero non essere gradite all’ampio pubblico. Inoltre per i canali di questo tipo gli sponsor sono fondamentali, e quindi la pubblicità ha ampio spazio ed è tassativa. Mentre, con quella che viene definita da Michael Epstein, Jimmie Reeves e Mark Rogers come digital era, tutto è basato sull’abbonamento. Questo non solo permette di fare a meno delle pubblicità, ma anche di ricercare contenuti molto più definiti, sulla base dei gusti e preferenze dell’audience, una vera e propria rivoluzione della tv.

Come sono cambiate le serie

Un chiarissimo esempio è Netflix. In origine servizio per l’affitto di DVD, nel 2011 diventa una piattaforma streaming, produttrice di audiovisivi. Netflix si presenta come un’alternativa, una novità, una tv più tecnologica, che non ha paura di osare. Proprio Netflix ha portato una rivoluzione della tv: serie e film con tematiche lgbtq+, femministe, incentrate sul problema del razzismo, di riflessione sul genere. Insomma tutti argomenti che erano stati lasciati indietro perché riservati a un pubblico di nicchia, diventano la punta di diamante di un nuovo tipo di tv. Una tv che non ha niente da invidiare al cinema, e più la tv guadagna, più aumentano i budget per confezionare serie sempre più ricercate dal punto di vista tecnico e contenutistico. Netflix, insieme ad altri colossi come Amazon Prime Video e Disney Plus, ha contribuito a superare il pregiudizio sui prodotti televisivi come semplicistici e non di qualità:  anche la tv può fare capolavori.

Un nuovo modo di fare televisione

Questo ha creato una vera rivoluzione della tv e ha aperto un’infinità di possibilità per il mondo dell’audiovisivo. Con piattaforme del genere si possono visionare contenuti in ogni momento, ogni volta che si vuole. Per di più il catalogo di ogni utente viene personalizzato in base a ciò che guardano. Questo ha portato anche i canali televisivi generalisti a realizzare la propria piattaforma online, dove poter vedere programmi in diretta o in replica, o ancora inserendo alcuni programmi solo online. Netflix ha anche superato la consuetudine dell’attesa di un episodio ogni settimana, pubblicando nel catalogo serie già complete di tutte le puntate, dando libera scelta all’utente di poter gestire la visione del telefilm come meglio crede. Quindi va a scardinare tutta quella che è la classica concezione delle serie: uno o due puntate ogni settimana per farla durare mesi e fidelizzare il pubblico amante di quella serie. Netflix invece punta sull’offrire allo spettatore contenuti sempre nuovi. Nonostante ora si sia creata la convinzione che anche i contenuti di piattaforme come Netflix siano diventati più mainstream per adattarsi a un pubblico in costante aumento, non si può negare la rivoluzione della tv che queste hanno rappresentato e rappresentano in ambito tecnico e contenutistico.

Fonte immagine di copertina: Public Domain Pictures

A proposito di Teresa Errichiello

Nata nel 1995, laureata in Lettere moderne e Discipline della musica e dello spettacolo , grande appassionata di scrittura, arte, cinema ma soprattutto serie tv.

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