Stanlio e Ollio, la storia vera di un’amicizia irresistibile

stanlio & ollio

Una storia di amicizia “dietro le quinte” quella del commuovente e dolce biopic di Jon S. Baird, Stanlio e Ollio, che, attraverso i retroscena dell’ultima tournée teatrale del due comico più amato, ci racconta il profondo legame tra i due e le incomprensioni nella vita reale di Stan Laurel e Oliver Hardy. Da pochissimo nelle sale italiane.

Nel 1937 i comici attori Stan Laurel e Oliver Hardy, in arte Stanlio e Ollio, sono all’apice del successo quando stanno per girare “I fanciulli del West” (conosciuto in Italia anche come “Allegri vagabondi”) e registrare il loro celeberrimo balletto, che utilizzeranno per tantissimi futuri sketch, “At the ball, that’s all” sulle note degli Avalon Boys. Subito però il lungometraggio di Baird vuole trasportarci nella vita dei due comici, di cui finora poco, e da fonte non affidabile, si conosceva. Infatti, vediamo Stan e Ollie (soprannominato “Babe”) che chiacchierano amichevolmente dei loro numerosi precedenti matrimoni, in un camerino mentre ripassano una parte.

Il film suscita da subito un’allegria e una dolcezza nel rivivere le gag e l’empatia consolidata del duo comico, soprattutto grazie alla bravura e all’assoluta somiglianza con i veri Stanlio e Ollio dei due attori principali, il britannico Steve Coogan e John C. Reilly, entrambi conosciutissimi nel mondo del cinema ma che prima di questa brillante interpretazione non avevo avuto mai un ruolo così importante. Una prova attoriale anche di responsabilità, che viene superata a pieni voti grazie alla bravura con la quale riescono a far rivivere le caratteristiche dei veri Stanlio e Ollio, sopra e fuori dal palco.

Il film biografico, che in realtà è l’adattamento cinematografico del libro “Laurel & Hardy – The British Tours” di A. J. Marriot, racconta dell’ultimo periodo della carriera del duo, quando intorno al 1953 i comici decisero di partire per un tour europeo e mettere in scena i loro più famosi sketch sui palcoscenici teatrali, seguiti in Europa da un pubblico che ancora li amava molto, in attesa che un produttore con il quale aveva contatti Stan decidesse di dare l’okay definitivo al loro nuovo film tratto dalle avventure di Robin Hood (nonostante la pellicola non fu mai girata e, come si vede in Stanlio e Ollio, Laurel da vero stakanovista, come lo ricordano, davvero lavorava alacremente alla stesura della sceneggiatura e ne discuteva con il collega Hardy).

L’era d’oro era per la loro lunga e prolifica carriera terminata, e gli anni di screzi tra Stan e il produttore cinematografico Hal Roach ormai passati. Dopo un flashback che sarà determinante per comprendere la crisi che la loro amicizia affrontò a causa di un abbandono e di una incomprensione conseguente durata nel tempo, passano sedici anni e Stanlio e Ollio si trovano in Inghilterra per cominciare il tour, stanchi per l’età e una vita difficile tra gli spettacoli senza sosta e pubblicità, che sono costretti ad affrontare a causa di un inizio sottotono della tournée.

Un bellissimo biopic che ci fa rivivere le avventure di Stanlio e Ollio, tra risate e lacrime

In quel periodo, dopo una serie di matrimoni e relazioni fallimentari da entrambe le parti, Ollie è sposato con la giovane Lucille (impersonata da Shirley Henderson) – conosciuta proprio sul set de “I fanciulli del West” – mentre Stan, il più scapestrato dei due, è seguito dalla compagna Ida (Nina Arianda), una bionda ballerina russa. Il film è corredato, parallelamente alle vicende personali ed artistiche dei comici, da preziosi momenti in cui Coogan e Reilly, sul palco dei teatri in tour, recitano interamente vere e proprie gag di Stanlio & Ollio, come lo sketch dell’ospedale in cui Stan porta a Ollie delle noci e uova, o la scenetta delle porte in stazione, o il famoso balletto, a volte cantato quando la cattiva salute di Hardy non gli permetteva di affrontare nessun sforzo fisico. Inoltre, si sottolinea spesso durante il film di quanto per i due fosse fondamentale la loro carriera, e con quanta passione e dedizione affrontassero il lavoro, parte integrante delle loro personalità così diverse ma accomunate dalla gioia della comicità.

A causa delle condizioni molto cagionevoli di Hardy, la tourneé viene compromessa, così come il loro legame, quando risalirà a galla una vecchia delusione, che ci permette di vedere Laurel e Hardy in un momento inedito allo spettatore, ma quanto più di umano e veritiero ci sia.

Stan e Ollio di Baird, tra risate e alcuni momenti commuoventi in cui si scava più a fondo e per la prima volta nella intima relazione del duo, è un film leggero, nostalgico e profondamente dolce. Una storia raccontata senza pretese o esaltazioni, che riporta in auge e fa scoprire, a chi non avesse mai visto una scenetta originale di un loro film, il divertimento di una comicità così riuscita, anche a distanza di tanto tempo.

Ilaria Casertano

Fonte immagine: ign.com

A proposito di Ilaria Casertano

Nata a Napoli, laureata in Filologia moderna alla Federico II, giornalista pubblicista, social media manager. Ama i libri insieme alla scrittura, il giornalismo che pratica da anni, il disegno, ma più di tutto il cinema. Sogna di viaggiare, dovunque.

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