Mya – Un sogno da vivere: il nuovo film di Moccia

Mya – Un sogno da vivere

In occasione dell’anteprima alla Casa del Cinema di Roma, a cui erano presenti anche il cast e i produttori, abbiamo visto il nuovo film di Federico Moccia – autore di Tre metri sopra il cielo (2004) e Ho voglia di te (2007), regista e sceneggiatore di Scusa ma ti chiamo amore (2008) e Amore 14 (2009) –, Mya – Un sogno da vivere, disponibile in sala dal 20 maggio 2024.

Sceneggiato dallo stesso Moccia insieme a Luca Biglione, Andrea Cacciavillani e Angelo Borsa, Mya – Un sogno da vivere nasce da un soggetto scritto dall’attrice napoletana Flora Vona, che veste anche i panni della protagonista del film, Mya, affiancata da un cast comprendente Vincent Riotta, Ludovico Fremont, Mirko Frezza, Raffaele Buranelli, Nathalie Rapti Gomez, Maverick Lo Bianco, Alessio Di Domenicantonio, Andrea Garofalo, Elena Presti, Pio Stellaccio, Anna Tangredi e, come special guest, il cantautore Gianluca Grignani, del quale, oltretutto, sono presenti alcuni brani inediti all’interno della colonna sonora.

 Mya – Un sogno da vivere: la trama

Mya – Un sogno da vivere è la storia di Mya (Flora Vona), una giovane mamma single dal carisma travolgente che, accompagnata dal tastierista Lucio (Maverick Lo Bianco), si esibisce cantando in un pub ma, una volta terminata la serata, indossa il grembiule e pulisce i tavoli del locale. Per lei, infatti, cantare al momento è soltanto un hobby, un sogno che spera di coronare partecipando a un concorso canoro dove, nonostante la vittoria della sua acerrima rivale Blonde (Nathalie Rapti Gomez), artista appoggiata dall’affascinante impresario discografico Mimmo Bonetti (Raffaele Buranelli), viene notata da Fulvio (Mirko Frezza), un agente musicale di serie B che la assolda per una piccola tournée in giro per l’Italia.

Da qui inizia per lei un periodo di concerti durante il quale è costretta a lasciare il figlio tredicenne Carlo (Alessio Di Domenicantonio) a casa di una coppia di amici, Daniele (Pio Stellaccio) e Silvia (Anna Tangredi). Gli unici a poter badare al piccolo, considerato che Mya ha troncato ogni rapporto con il padre, che sua madre non c’è più e che il fratello Davide (Ludovico Fremont), eccentrico e sempre “fumato”, è stato coinvolto nella tournée come tecnico del suono.
Ma la strada per il successo è tutt’altro che semplice, costellata da esibizioni in locali scalcinati, dipendenza da alcool e cocaina e immancabili avances sessuali da parte di chi dovrebbe aiutarla. In Mya – Un sogno da vivere, la protagonista si ritroverà a fare i conti con un evento traumatico della sua infanzia, con le sue aspirazioni e il suo ruolo di madre, arrivando finalmente a elaborare la sua storia e il suo passato; ma, soprattutto, arrivando a capire davvero che cosa vuole nella vita e in che modo ottenerlo.

Il tributo di Flora Vona a Amy Winehouse

La cantante napoletana Flora Vona, interprete protagonista e anche autrice del soggetto di Mya – Un sogno da vivere, ha dichiarato di essersi ispirata al personaggio di Amy Winehouse, l’iconica cantautrice britannica dal percorso personale e artistico intenso e travagliato. «Ho voluto portare in vita, riportare in vita, Amy Winehouse. Qualcosina ricorderà un po’ la sua personalità, ma non è né un film autobiografico né un film dossier, ci tengo a precisarlo. È semplicemente un tributo»: ha affermato Flora Vona durante la presentazione. Ha anche spiegato che Mya, M-Y-A, non è stato un nome scelto a caso, in quanto va a costituire proprio l’anagramma di Amy.

Mya – Un sogno da vivere: una favola adulta

Con la sua ultima opera, Federico Moccia non ci racconta dunque i drammi dell’adolescenza o le prime goffe ma romantiche sbandate amorose, discostandosi dal racconto di formazione in stile young adult dei suoi bestseller. Mya è una donna adulta e una madre, seppure a tratti ci appaia decisamente ingenua e puerile; infatti, non è in grado di prendersi le sue responsabilità, non ha consapevolezza di sé stessa né tantomeno una vita equilibrata e un lavoro stabile. Allo stesso tempo, Mya – Un sogno da vivere è anche la storia di un sogno, di quella fiammella vitale che non dovremmo mai lasciar affievolire o morire, da ragazzi tanto quanto da grandi.

Fonte immagine: Ufficio Stampa

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