Station 19 (serie tv) | Recensione

Station 19

Station 19 è una serie tv statunitense ideata da Stacy McKee e ambientata in una caserma dei vigili del fuoco di Seattle. Secondo spin-off di Grey’s Anatomy, l’iconico e ventennale medical drama, Station 19 è andata in onda su ABC per sette stagioni, dal 2018 al 2024, dopo essere stata cancellata improvvisamente nel dicembre 2023, con grande dispiacere dai parte dei fan.

Station 19: La trama

La serie segue le avventure di Ben Warren, il marito della dottoressa Miranda Bailey, che, dopo una carriera per lui insoddisfacente in ambito medico, prima come anestesista e poi come chirurgo, decide di diventare vigile del fuoco, finendo per lavorare alla Caserma 19. Al suo arrivo, la caserma è sotto il controllo dall’ormai anziano capitano Herrera, che ha trasmesso la sua grande passione per questo lavoro alla sua unica figlia, Andy Herrera, la quale lavora nella stessa caserma. Ben e Andy, insieme ai loro colleghi della Caserma 19, ovvero Dean Miller, Jack Gibson, Victoria Hughes, Maya Bishop e Travis Montgomery, ci portano nelle loro vite, mentre navigano vicende private e professionali.

Tra paure e coraggio

Spesso si pensa che i vigili del fuoco siano impavidi e coraggiosi; d’altronde, mentre chiunque scapperebbe dal fuoco per spirito di sopravvivenza, loro si buttano a capofitto tra le fiamme e il fumo. Si potrebbe dunque pensare che non abbiano paura di niente, ma non è così: Station 19, infatti, ci mostra le fragilità che si nascondano dietro a questa facciata. Un esempio ne è la paura del fuoco che Victoria Hughes, chiamata Vic dai suoi amici, sviluppa dopo aver vissuto un evento traumatico. Paura che riesce a superare principalmente grazie all’aiuto dei suoi amici, dopo aver trovato il coraggio di parlarne. Tuttavia, Vic non è l’unica a esternare preoccupazioni di questo tipo: il lavoro del vigile del fuoco è pericoloso, si rischia continuamente la vita, e questa consapevolezza potrebbe diventare paralizzante senza il giusto supporto.

La salute mentale

Il tema della salute mentale ha un ruolo cruciale nella serie. I nostri protagonisti, oltre ad essere vigili del fuoco, sono anche soccorritori e non è raro che si siano trovati a gestire situazioni delicate sotto pressione o abbiano assistito a morti. Saper gestire traumi, soprattutto legati alla morte, è fondamentale per preservare la propria salute mentale. Non a caso, seppur inizialmente scettici, quasi tutti arrivano ad aprirsi con la terapeuta Diana Lewis, mandata dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Seattle per aiutare i propri membri. Tuttavia, il tema della salute mentale non è legato esclusivamente al lavoro, ma anche elle esperienze personali dei protagonisti: ad esempio, nella sesta stagione possiamo vedere come Maya esplori il rapporto complicato con il padre e impari, poco a poco, a comprendere e migliorare se stessa grazie alla terapia.

Station 19: il lavoro di squadra

L’obiettivo del capitano Herrera è sempre stato quello di costruire una squadra unita, per poter regalare una famiglia a Andy, cresciuta senza madre. Nel corso delle stagioni possiamo osservare quanto questo obiettivo, seppur ambizioso, sia stato raggiunto. Infatti, nonostante momenti di tensioni e competizioni legati alla volontà, per esempio, sia di Maya che di Andy di ottenere la gestione della caserma, niente e nessuno è riuscito a separare la Caserma 19. Il lavoro di squadra è ciò che permette ai nostri protagonisti di spegnere insieme qualsiasi fuoco, concreto e non. I membri della Caserma 19 sono sempre pronti a lavorare insieme e mettersi a disposizione della propria comunità: dalla parata organizzata in occasione del pride per difendere i diritti LGBTQ+, all’apertura della Dean Miller Memorial Clinic, una clinica gratuita che offre assistenza medica a chiunque ne abbia bisogno, o al progetto di Crisis One per la gestione di crisi legate alla salute mentale.

È proprio grazie all’attualità e alla verosimiglianza delle situazioni con le quali i personaggi si interfacciano che Station 19 è riuscita a conquistare il cuore dei fan, molti dei quali sono arrivati a preferirla addirittura alla serie madre. Proprio per questo motivo la cancellazione improvvisa annunciata nel 2023 ha scatenato una grande rivolta online, con tanto di petizioni, ma purtroppo niente è servito a salvare la serie.

Fonte immagine: Wikipedia

Altri articoli da non perdere
Film con Andrew Garfield: un viaggio per tre capolavori
film con andrew garfield

Andrew Garfield, classe ’83, è un attore britannico-americano che ha conquistato il pubblico e la critica con la sua straordinaria Scopri di più

Asunta: la serie true crime della famiglia Basterra

La nuova serie di Netflix campione di ascolti Uscita il 26 aprile in Italia, in contemporanea con la Spagna, Asunta Scopri di più

Il corriere – The Mule: il ritorno di Clint Eastwood
Il corriere – The Mule: il ritorno di Clint Eastwood

L’ottantanovenne due volte premio Oscar Clint Eastwood torna al cinema con il poliziesco drammatico Il corriere – The Mule, nel Scopri di più

Grazie Ragazzi, di Albanese: il teatro, l’assurdo e l’attesa
Grazie, ragazzi di Albanese: il teatro, l'assurdo e l'attesa

"Grazie Ragazzi" è un film di Riccardo Milani con Antonio Albanese, Sonia Bergamasco e Fabrizio Bentivoglio. Cinque detenuti scoprono che Scopri di più

The Worst of Evil: narcotraffico coreano degli anni 90 | Recensione
k-drama the worst of evil

Il nucleo della malavita e il mondo degli affari che la compongono, sono da sempre stati oggetto di polemiche, notizie Scopri di più

I migliori episodi di Scrubs: quando il medical drama incontra la risata (e il pianto)
Episodi di Scrubs

Correva l’anno 2001 quando l’emittente statunitense NBC trasmetteva per la prima volta i primi episodi di Scrubs - Medici ai Scopri di più

A proposito di Serena Di Donato

Vedi tutti gli articoli di Serena Di Donato

Commenta