Titanic compie vent’anni. Uno sguardo alla pellicola tra curiosità e retroscena

Titanic

Appuntamento imperdibile per gli appassionati del film record d’incassi e tela di una delle storie d’amore più indimenticabili del cinema: Titanic torna a far sognare il pubblico in occasione del suo ventennale dalla prima uscita nelle sale cinematografiche italiane.

La seconda pellicola più vista al mondo, superata solo da Avatar, figlie entrambe del talentuoso regista James Cameron, usciva nelle sale cinematografiche americane il 19 dicembre 1997 e l’Italia avrebbe atteso soltanto un mese per seguire la travolgente storia d’amore tra Jack (interpretato da un giovanissimo Leonardo DiCaprio) e Rose (interpretata da Kate Winslet).

La QMI Stardust, in occasione dunque del ventennale dell’uscita del film, ne ha proposto tre giornate di programmazione, nelle sale delle principali città d’Italia, fissate per 8, 9 e 10 ottobre 2018.

Titanic, rimasto vent’anni fa in vetta alla classifica per settimane e in molti cinema italiani in proiezione per ben sei mesi, torna a donare suspense e a cullare l’anima sulle meravigliose note di My Heart Will Go On, interpretata da una magistrale Céline Dion, impreziosendo una pellicola dallo spessore già “titanico”.

La trama del film cult, riproposto nel corso degli anni puntualmente dalla Mediaset, affascina donando ogni volta emozioni inedite. Ormai è scolpita nei cuori la storia del transatlantico britannico più famoso e sfortunato, proprietà della White Star Line, affondato nelle gelide acque dell’Oceano Atlantico nell’aprile del 1912 dopo una fatale collisione con un iceberg. È in questa drammatica cornice che si inserisce la passionale e tormentata storia d’amore tra Jack Dawson – artista di strada squattrinato, che vince il viaggio a bordo del Titanic grazie ad una mano fortunata a poker – e Rose DeWitt Bukater – una ragazza ricca e un po’ bisbetica, forte e coraggiosa, in viaggio verso l’America con sua madre ed il ricco e detestato fidanzato Cal Hockley.

Viva nella mente dopo vent’anni l’immagine dello sguardo di Leonardo DiCaprio che disegna Rose che indossa solo il Cuore dell’Oceano. Come sempre viva è la speranza, ad ogni nuova visione del film, di veder virare abbastanza il Titanic per non urtare l’iceberg!

Una pellicola che ha investito tanto (oltre 285 milioni di dollari) e ha incassato tanto (quasi 3 miliardi di dollari), ma soprattutto ha conquistato platealmente i cuori degli spettatori, che oggi, a distanza di vent’anni, possono ancora sognare e ricordare una storia da Oscar. Ben 14 nomination infatti e 11 statuette ottenute.

Se la storia del transatlantico e la trama d’amore in cui si inserisce sono ormai ben note, ciò che desta ulteriore interesse sono i vari retroscena e le curiosità che intessono un apparato grandioso come questo straordinario prodotto di James Cameron.

Titanic. Curiosità e retroscena

Il ritrovamento del relitto del Titanic ha contato ben settantatré anni: è avvenuto nel settembre 1985 grazie a un team di ricercatori francesi e inglesi, che ne scovarono una parte a Sud di Newfoundland, a circa 12.000 piedi di profondità.

Antecedentemente al suo annuncio, Titanic avrebbe dovuto assumere il titolo Ice Planet, in quanto il regista James Cameron aveva girato filmati di iceberg al largo della costa della Nuova Scozia. Nel momento in cui decise di includere filmati dei resti del vero Titanic si armò, con l’aiuto del fratello Mike Cameron, di un sistema di telecamere in grado di resistere alle atmosfere di quella profondità, consentendo pertanto le riprese dall’esterno e dall’interno del transatlantico inabissato.

La maggior parte degli oggetti a bordo della nave sono stati ricostruiti sotto la supervisione dei ricercatori della White Star Line, la compagnia che realizzò appunto il Titanic. Tra l’altro, la porta di legno su cui galleggia Rose dopo l’affondamento si basa su un manufatto vero, in mostra oggi al Museo Marittimo dell’Atlantico in Halifax, Nova Scotia, Canada.

Per ricreare l’oceano delle scene finali è stata usata una piscina profonda circa tre piedi. La scena in cui Rose si cala in acqua per cercare Jack legato è stata girata nella Baja California, Mexico, nell’Oceano Pacifico. L’acqua era talmente e realmente fredda che la reazione di Kate è stata genuina ed è stata l’unica comparsa, tra tutte, a non indossare una muta subacquea, beccandosi infatti una polmonite.

Interessante notare come nella scena finale del film, in cui Rose anziana sogna il coronamento del suo amore con Jack sul Titanic, l’orologio sulla grande scala segna le 2.20 del mattino, l’ora esatta in cui il Titanic è affondato. In più, la durata del film, relativa alle sole scene ambientate nel 1912, è di 2 ore e 40 minuti, il tempo cioè impiegato dal Titanic per inabissarsi sotto gli occhi e i corpi degli sventurati passeggeri. Cameron non lascia proprio nulla al caso!

I cadaveri congelati sono stati realizzati applicando una polvere speciale sugli attori che si cristallizzava con l’acqua. L’effetto bagnato è stato invece ricreato applicando della cera sui capelli e sui vestiti.

Altro particolare interessante è stata la reale esistenza a bordo del Titanic di un signor J. Dawson, la cui scoperta da parte del regista è avvenuta dopo la fine dello script. Si chiamava Joseph Dawson, di Dublino, il cui corpo fu recuperato e sepolto al cimitero di Fairview Lawn in Nova Scotia, con molte altre vittime del disastro. Oggi la sua tomba risulta la più visitata.

Lo straordinario brano My Heart Will Go On è stata una sorpresa per lo stesso regista, che inizialmente rifiutava qualunque canzone per il film. Presentatogli il demo, realizzato segretamente dal compositore James Horner e il paroliere Will Jennings, Cameron ne resta talmente colpito da volerlo assolutamente inserire, ottenendo anche l’Oscar per miglior canzone originale.

Le dolci mani che disegnano il ritratto di Rose non sono di DiCaprio, bensì del regista Cameron, che, essendo mancino, specchiò l’inquadratura nel film, in modo da far sembrare destra la mano che disegnava.

Interessante constatare che molte battute del film sarebbero state improvvisate dagli attori, come quella di Kate sul ponte nelle scene finali: «Jack, è qui che ci siamo conosciuti». Ancora la frase di Jack in poppa alla nave: «Sono il re del mondo!».

Un film senza dubbio riuscito, con alla base un grandioso impegno e volontà di superare limiti fisici ed ambientali. Del resto Cameron aveva una lama di rasoio nel camerino con un’etichetta recante il monito: “Usala solo se il film non funziona!”.

A proposito di Emilia Cirillo

Mi chiamo Emilia Cirillo. Ventisettenne napoletana, ma attualmente domiciliata a Mantova per esigenze lavorative. Dal marzo 2015 sono infatti impegnata (con contratti a tempo determinato) come Assistente Amministrativa, in base alle convocazioni effettuate dalle scuole della provincia. Il mio percorso di studi ha un’impronta decisamente umanistica. Diplomata nell’a.s. 2008/2009 presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Pitagora” di Torre Annunziata (NA). Ho conseguito poi la Laurea Triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel luglio 2014. In età adolescenziale, nel corso della formazione liceale, ha cominciato a farsi strada in me un crescente interesse per la scrittura, che in quel periodo ha trovato espressione in una brevissima collaborazione al quotidiano “Il Sottosopra” e nella partecipazione alla stesura di articoli per il Giornalino d’Istituto. Ma la prima concreta possibilità di dar voce alle mie idee, opinioni ed emozioni mi è stata offerta due anni fa (novembre 2015) da un periodico dell’Oltrepo mantovano “Album”. Questa collaborazione continua tutt’oggi con articoli pubblicati mensilmente nella sezione “Rubriche”. Gli argomenti da me trattati sono vari e dettati da una calda propensione per la cultura e l’arte soprattutto – espressa nelle sue più soavi e magiche forme della Musica, Danza e Cinema -, e da un’intima introspezione nel trattare determinate tematiche. La seconda (non per importanza) passione è la Danza, studiata e praticata assiduamente per quindici anni, negli stili di danza classica, moderna e contemporanea. Da qui deriva l’amore per la Musica, che, ovunque mi trovi ad ascoltarla (per caso o non), non lascia tregua al cuore e al corpo. Adoro, dunque, l’Opera e il Balletto: quando possibile, colgo l’occasione di seguire qualche famoso Repertorio presso il Teatro San Carlo di Napoli. Ho un’indole fortemente romantica e creativa. Mi ritengo testarda, ma determinata, soprattutto se si tratta di lottare per realizzare i miei sogni e, in generale, ciò in cui credo. Tra i miei vivi interessi si inserisce la possibilità di viaggiare, per conoscere culture e tradizioni sempre nuove e godere dell’estasiante spettacolo dei paesaggi osservati. Dopo la Laurea ho anche frequentato a Napoli un corso finanziato da FormaTemp come “Addetto all’organizzazione di Eventi”. In definitiva, tutto ciò che appartiene all’universo dell’arte e della cultura e alla sfera della creatività e del romanticismo, aggiunge un tassello al mio percorso di crescita e dona gioia e soddisfazione pura alla mia anima. Contentissima di essere stata accolta per collaborare alla Redazione “Eroica Fenice”, spero di poter e saper esserne all’altezza. Spero ancora che un giorno questa passione per la scrittura possa trovare concretezza in ambito propriamente professionale. Intanto Grazie per la possibilità offertami.

Vedi tutti gli articoli di Emilia Cirillo

Commenta