Ecco come Chat GPT può supportare l’apprendimento delle lingue, ottimizzando le sessioni di studio con un approccio personalizzato.
Recentemente, è possibile che vi siate trovati a sperimentare con i cosiddetti Large Language Models (LLM) come Chat GPT. Questi modelli linguistici di grandi dimensioni possiedono una vasta gamma di funzionalità: possono aiutarci ad ottenere il sunto di un testo, stendere una lettera di presentazione o persino suggerirci un intero itinerario di viaggio. Ma la magia di cui tratteremo in quest’articolo, sta nella loro capacità di generare testo in base alle istruzioni o alle richieste che vengono fornite dall’utente. Più dettagliate sono le istruzioni fornite al modello, più specifico e mirato sarà l’output generato.
Potreste chiedervi se sia possibile usare Chat GPT per esercitarsi nella lingua di destinazione che si vuole apprendere… e la risposta è… assolutamente sì!
Tuttavia, semplicemente digitare “Esercitati a parlare giapponese con me” potrebbe non fornire l’esperienza di apprendimento più mirata o personalizzata. È comunque un buon inizio per una pratica generale e istantanea – anche solo per comprendere i funzionamenti di base dei LLM – ma cosa succederebbe se si volesse ottimizzare questo modello di intelligenza artificiale per esercitarsi e allo stesso tempo imparare cose nuove (come le lingue)?
I modelli linguistici di grandi dimensioni funzionano in base a un complesso sistema di prompt, adattandosi e reagendo dinamicamente a qualsiasi cosa venga detta, ma mantenendo sempre l’attenzione sullo sviluppo delle nostre competenze linguistiche.
Scopriamo più in dettaglio come funziona questa funzionalità e come può rivoluzionare il proprio percorso di apprendimento linguistico.
Cosa sono e come funzionano i prompt
Gli LLM funzionano in base a una serie di istruzioni, note come prompt che inviamo quando avanziamo in una sessione di Roleplay: avremo dunque uno scambio di messaggi con l’intelligenza artificiale.
Si potrebbe erroneamente pensare che ci sia un singolo prompt che guida l’intera esperienza, che dice qualcosa come “Il tuo nome è x; stai parlando con qualcuno che sta imparando la lingua y; immagina di fare z” e poi l’LLM si scatena in una conversazione libera con noi. Tuttavia, non funziona così! In realtà, ogni volta che l’intelligenza artificiale risponde nella chat, un prompt diverso controlla i messaggi che vengono auto-generati in risposta alle nostre istruzioni (o prompt).
Ogni prompt separato è iper-focalizzato sulla creazione di un tipo di risposta molto specifica. Ad esempio, un prompt è ottimizzato per formulare domande, un altro per generare affermazioni che ci invogliano a chiedere maggiori informazioni, uno per cambiare argomento e un altro per concludere la conversazione, e così via.
Ecco un’analogia utile per comprendere meglio i prompt:
Invece di immaginare la vostra esperienza di Roleplay come una conversazione telefonica informale, pensatela come una serie di conversazioni con una sola domanda ma tramandata a diversi rappresentanti del call center. A ogni nuova affermazione che comunichiamo, la nostra chiamata viene trasferita a un nuovo rappresentante.
Il primo rappresentante ci saluta e ci pone una domanda. Dopo che abbiamo risposto, veniamo trasferiti a un nuovo rappresentante, formato in modo specializzato per fornire la risposta successiva nella nostra conversazione. Questo processo si ripete, con ogni rappresentante perfettamente equipaggiato per continuare la conversazione in modo significativo.
Ora, immaginate che ogni singolo rappresentante del call center sia l’intelligenza artificiale con cui stiamo avendo la conversazione. Ogni volta che ci passa ad un altra funzione, fornisce una trascrizione della conversazione fino a quel momento avvenuta. In questo modo, l’intelligenza artificiale con cui stiamo praticando lingue, sa esattamente a che punto ci troviamo nella conversazione e le funzioni addestrate a fare domande, cambiare argomento o fornire informazioni possono tutte intervenire al momento giusto.
Potete pensare alle “regole” che governano quali funzioni prendono il controllo della conversazione in un dato momento come a un intricato diagramma di flusso. Alcune funzioni possono parlare solo dopo che il narratore (noi) ha detto qualcosa, altri solo dopo che abbiamo dato una risposta e altri ancora solo dopo che si è verificato un certo numero di botta e risposta. Ciò assicura una conversazione fluida, coinvolgente e istruttiva di volta in volta.
In che modo questo è utile per l’apprendimento delle lingue?
Ogni funzione, o prompt, non solo è addestrata a fornire una risposta mirata e naturale, ma riceve anche una formazione generale per garantire che l’esperienza di apprendimento complessiva sia efficace e coinvolgente. Ecco come:
1. Scenari attentamente elaborati: ogni prompt è iniettato con uno scenario che imposta la scena. Questo include l’ambientazione, il ruolo del personaggio, cosa intende fare e un obiettivo di apprendimento appropriato per il proprio livello CEFR. Questo dà a ogni esperienza un obiettivo e ci presenta una situazione di vita reale in cui dovremmo usare la nostra lingua di destinazione. Invece di chiacchiere senza meta, gli scenari guidano la nostra conversazione verso un obiettivo specifico. Ma ricordate, siete sempre liberi di indirizzare la conversazione in qualsiasi direzione voi vogliate.
2. Allineamento al QCER: sappiamo che studenti con diversi livelli di competenza usano il Roleplay. Ma vogliamo trovare un equilibrio: non vogliamo che il personaggio usi un linguaggio troppo difficile che potrebbe scoraggiare e confondere. D’altra parte, non vogliamo che sia troppo facile, perché non impareremmo molto se il personaggio usa solo parole che già conosciamo. Ogni prompt del Roleplay contiene informazioni sul nostro livello CEFR per mantenerci in una zona di apprendimento progressivo.
3: Arco narrativo: il narratore nel gioco di ruolo siete voi che impostate la scena, comunicate l’obiettivo, riportate la conversazione all’obiettivo in questione quando necessario e la terminate quando e come volete. La narrazione che andiamo a creare, aggiunge struttura dando alla conversazione un inizio, una parte centrale e una fine per assicurarsi che sia appagante.
Quindi… Chat GPT e lingue: può aiutarci nello studio e nella pratica?
Sì, potete usare un LLM come Chat GPT per esercitarvi nelle lingue di destinazione. Ma tenete a mente che se volete un’esperienza calibrata sul vostro livello linguistico, che vi immerga in scenari realistici e vi faccia interagire con personaggi che vi orientino verso il vostro obiettivo linguistico, è fondamentale comprendere con l’esperienza le funzionalità dei prompt e imparare a comunicare efficacemente all’intelligenza artificiale come si intende approcciarsi alle lingue dal primo messaggio della conversazione.
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