Big Babol: storia delle gomme da masticare più amate degli anni ’80

Big Babol: Le mitiche gomme da masticare

Le mitiche gomme da masticare Big Babol furono prodotte per la prima volta dalla Perfetti – oggi parte del gruppo Perfetti Van Melle – nel 1978. A differenza di altri prodotti, il loro successo in Italia fu immediato e incontrastato. Questo fenomeno si deve a una combinazione di fattori, da una campagna pubblicitaria memorabile alle caratteristiche uniche del prodotto stesso.

I segreti del successo di Big Babol

Il trionfo delle Big Babol si basa su alcuni pilastri fondamentali che ne hanno decretato lo status di icona.

Elemento chiave del successo Descrizione e impatto
Pubblicità memorabile Spot con testimonial d’eccezione come Daniela Goggi e Bud Spencer, con slogan indimenticabili.
Dimensioni “big” Il confetto era molto più grande rispetto alla concorrenza dell’epoca, come la “classica” Brooklyn.
Elasticità e morbidezza La consistenza unica permetteva di creare le famose bolle giganti, i “palloni”.
Nome “italianizzato” “Big Babol” è una storpiatura di “Big Bubble”, un nome più facile e familiare per il pubblico italiano.

La consistenza perfetta per “fare i palloni”

La consistenza morbida è in grado di rilasciare, al morso, quella grande quantità di zuccheri che ha conquistato generazioni. L’altra fondamentale caratteristica, forse la più importante, è la sua peculiare elasticità: pur essendo molto morbida, la Big Babol è molto resistente. Proprio questa combinazione permetteva la formazione di bolle medio-grandi. La tecnica per crearle – non proprio semplice da apprendere – è ancora oggi oggetto di discussione: c’è chi copre l’intera superficie della lingua e chi, invece, apre un varco nel confetto da cui soffiare per formare il magico palloncino rosa.

Una strategia commerciale vincente

Le Big Babol non stentarono a conquistare la cultura di massa. Una campagna pubblicitaria particolarmente efficace fu uno dei motivi principali del successo. Spot come quello con la ridente Daniela Goggi che cantava «Mastichiamo, mastichiamo Big Big Babol!» o la rocciosa affermazione di Bud Spencer, «Grandi palloni, grandi emozioni», sono entrati nell’immaginario collettivo e sono ancora visibili in archivi storici come quelli di Spot 80. L’efficacia della strategia emerge già dal nome: “Big Babol”, infatti, deriva da una storpiatura “italianizzata” dell’Inglese “Big Bubble”, rendendo il prodotto più “familiare” per gli italiani.

Gusti, confezioni e i mitici tattoo

Il picco di popolarità venne raggiunto negli anni Ottanta e Novanta, quando le Big Babol divennero il confetto più amato dai bambini. Il primo gusto a essere messo in commercio fu quello alla fragola (tuttora il più famoso). Le prime confezioni, seppur leggermente diverse da quelle odierne, presentavano già i medesimi colori: rosa chiaro e blu acceso. Nel corso del tempo, furono messi sul mercato numerosi altri gusti, come pesca, Coca-cola e panna e fragola. Un altro elemento iconico, indimenticabile per chi è cresciuto in quegli anni, erano i tatuaggi trasferibili (“tattoo”) che si trovavano all’interno di ogni incarto, spesso con personaggi di cartoni animati o disegni a tema.

Ogni volta che si compra una Big Babol, come si può vedere anche dal sito ufficiale del produttore, si fa un vero e proprio tuffo nel passato, in un’epoca fatta di giocattoli, cartoni animati e piccoli, grandi palloncini rosa che scoppiano quando meno ci si aspetta.

Fonte immagine in evidenza: Pexels

Articolo aggiornato il: 07/09/2025

 

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