Il pensiero laterale: a cosa serve?

Il pensiero laterale

Capita spesso di trovarsi davanti a un problema e non sapere come risolverlo, di trovarsi in una situazione di stallo perché non riusciamo a trovare nessuna soluzione. L’unico modo sarebbe quello di trovare una soluzione logica e diretta ma molto spesso questa non esiste. È in questi casi che entra in gioco il pensiero laterale. Si tratta di un approccio creativo alla risoluzione dei problemi logici sviluppato dal maltese Edward De Bono. La sua particolarità è osservare il problema da diverse angolazioni contrastando la modalità più tradizionale sopra citata. È un metodo che permette di ampliare l’orizzonte delle possibilità e sfidare i limiti del pensiero convenzionale.

A cosa serve il pensiero laterale?

Il pensiero laterale ci permette di stimolare la nostra creatività attraverso il brainstorming, mind mapping e role playing, e allo stesso tempo promuove l’innovazione. Questo metodo sblocca il potenziale creativo di chi lo usa frequentemente, consentendo di esplorare nuove prospettive, idee e approcci che possono portare a miglioramenti significativi in vari settori.

Gli obiettivi sono lo sviluppo delle competenze di problem solving e favorire l’adattabilità mentale consentendo di affrontare sempre nuove sfide. Infine, migliora la comunicazione e la collaborazione all’interno dei gruppi incoraggiando la condivisione di idee diverse e la costruzione su concetti non convenzionali. La tecnica chiave del metodo è utilizzare le provocazioni, ovvero, affermazioni o domande progettate per interrompere i modelli di pensiero convenzionali e così stimolare nuove idee. Questo porta tutti coloro che utilizzano il pensiero laterale a rompere gli schemi predefiniti che limitano la nostra capacità di considerare nuove soluzioni e vengono sfidate supposizioni.

Alcuni giochi e attività che permettono di allenarlo

Il primo è Charades, ovvero, un gioco di mimica in cui i giocatori devono comunicare concetti o frasi senza utilizzare le parole, solo attraverso azioni e gesti. Possiamo ritrovare il metodo del pensiero laterale nella capacità di pensare in modo non convenzionale per trasmettere il messaggio in modo efficace.

Il secondo è Brainstorming di idee folli, attività in cui bisogna generare un elenco di idee estreme, assurde o apparentemente impossibili per risolvere un problema specifico. Anche se molte idee potrebbero sembrare irrealizzabili, spesso portano a pensieri creativi e soluzioni innovative.

Infine, c’è l’Escape Room, un gioco di squadra che comprende la risoluzione di enigmi e il superamento di sfide per fuggire da una stanza in tempo limitato. Spesso richiede l’utilizzo del pensiero laterale per individuare soluzioni creative e trovare indizi nascosti.

Inoltre, molti rompicapi vengono risolti utilizzando il pensiero laterale. Un esempio è l’enigma chiamato Le tre luci in una stanza: si tratta di una stanza in cui ci sono tre interruttori e tre lampadine, ma non si può vedere all’interno della stanza per sapere quale interruttore corrisponde a quale lampadina. Puoi usare solo una volta la porta per entrare nella stanza.

Come possiamo scoprirlo? Utilizzando il pensiero laterale si può trovare questa soluzione: bisogna accendere uno degli interruttori e lasciarlo acceso per 5 minuti. Dopo averlo spento, viene acceso un altro interruttore e si entra nella stanza. Le situazioni che si possono presentare sono: una lampadina accesa collegata all’interruttore appena acceso, una lampadina calda ma spenta collegata all’interruttore precedentemente spento, oppure l’ultima situazione che vede la lampadina fredda e spenta collegata all’interruttore mai toccato. In questo modo, usando il pensiero laterale, possiamo identificare quale interruttore corrisponde a quale lampadina.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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