Generazione Z, tra tecnologia e lavoro

Dopo la Generazione X, anni Ottanta, e la Generazione Y,anni Novanta, siamo arrivati alla cosiddetta Generazione Z, che include i nati tra 1990 e 2010, con fasce diverse a seconda di chi la definisce. Tutti nati e cresciuti tra le tecnologie digitali, che influiscono sui loro stili di vita e abitudini, e in un’epoca di precarietà economica, che ha influenzato le loro aspettative sul mondo del lavoro.

La LivePerson, azienda statunitense specializzata in chatbot e piattaforme per l’assistenza clienti, ha svolto la ricerca “The digital lives of Millennials and Gen Z” sui nati 1993-1999 in diversi paesi, il loro rapporto con la tecnologia e con gli acquisti, anche rispetto alle generazioni precedenti. È incentrata soprattutto sugli aspetti commerciali, ma se ne ricavano anche altri dati interessanti, come uno stretto legame con la tecnologia. Più della metà degli intervistati preferirebbe uscire di casa senza portafoglio ma con il telefono. Tra il 50% ed il 70% degli intervistati ogni giorno comunica più virtualmente che di persona, il 70% dorme con il telefono a portata di mano. Nonostante questo la maggioranza non vorrebbe una digitalizzazione totale dei servizi: ad esempio nel rapportarsi ad un’assistenza clienti preferirebbero avere a che fare con un persona piuttosto che con un bot, oppure vorrebbero l’automatizzazione solo di compiti più semplici (come una prenotazione) ma preferirebbero il contatto umano per quelli più complessi (come spedire un pacco alle Poste).

Generazione Z al lavoro

La Accenture, multinazionale del settore consulenza aziendale, ha pubblicato una ricerca intitolata Gen Z Rising, riferita all’ingresso del mondo nel lavoro dei primi laureati della generazione Z (in questo caso definita come i nati tra 1993 e 1999). Ne risulta che il 60% si considera sottoccupato, impiegato in lavori al di sotto delle proprie qualifiche. Allo stesso tempo i neolaureati sono pronti a tutto pur di lavorare. L’82% non avrebbe problemi a cambiare città e/o regione per lavorare, dato questo che indica flessibilità, ma non negativo.

Altre statistiche però non sono entusiasmanti: l’82% dei neolaureati si dichiara pronto a svolgere un tirocinio gratuito pur di avere la possibilità di ottenere poi un lavoro pagato. Ricordiamo che la Costituzione tutela il diritto ad una giusta retribuzione, ma non è solo un problema di diritti. Se buona parte di ogni leva di neolaureati è disposta a lavorare senza retribuzione, le aziende possono sfruttare ciò e impiegare (gratuitamente) ogni anno nuova manodopera, creando un circolo vizioso. I nuovi neolaureati sarebbero disposti a lavorare gratuitamente per un lavoro che però non vedranno mai poiché ci sarà sempre qualcun altro dopo di loro disposto a svolgerlo senza essere retribuito.

Stesso problema sugli orari di lavoro: il 52% degli intervistati considera accettabile lavorare anche di sera e/o nei fine settimana. Ovviamente gli unici a guadagnarci da tutta questa disponibilità sono i datori di lavoro. D’altro canto emergono anche numerosi aspetti positivi, come una maggior confidenza con le nuove tecnologie, voglia di migliorare la propria posizione e disponibilità ad apprendere nuove conoscenze.

La conclusione è ambivalente: la Generazione Z, a differenza dei boomer, è abituata ad usare le nuove tecnologie, ma a volte sfocia nell’eccesso. Idem per il lavoro: è una generazione pronta a confrontarsi con un mercato del lavoro frammentato, ma troppo pronta a rinunciare ai diritti dei lavoratori.

Foto di Pixabay

Francesco Di Nucci

Altri articoli da non perdere
Videogiochi Ubisoft: 5 proposte
Videogiochi Ubisoft: 5 proposte

La Ubisoft è una delle compagnie sviluppatrici di videogiochi più importanti al mondo. Ubisoft nasce nel 1986 da cinque fratelli Scopri di più

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom

I fan della serie di The Legend of Zelda non dovranno aspettare ancora molto per poter giocare al nuovo capitolo Scopri di più

Rachele Pezzella: i consigli di una wedding planner per un matrimonio perfetto | Intervista
Rachele Pezzella: i consigli di una wedding planner per un matrimonio perfetto | Intervista

Organizzare il matrimonio perfetto può essere un'esperienza stressante ed impegnativa. La ricerca della location, la scelta dei fiori, trovare il Scopri di più

Il segreto del successo dei siti di recensioni online

Internet è sempre più presente nella vita di tutti i giorni, sia in campo professionale che nel tempo libero, un Scopri di più

Ai Act: la nuova disciplina europea sull’intelligenza artificiale
AI Act

Da quando l'utilizzo dell'intelligenza artificiale è cresciuto esponenzialmente nell'ultimo anno, i principali organi politici si sono trovati di fronte alla Scopri di più

Storia del Fernet: 5 cose da sapere
Storia del Fernet: 5 cose da sapere

Se pensiamo alle bevande più consumate al mondo, prendendo però in considerazione soltanto quelle alcoliche, risulta spontaneo individuare la birra Scopri di più

A proposito di Francesco Di Nucci

Studente, appassionato di musica e libri.

Vedi tutti gli articoli di Francesco Di Nucci

Commenta