NEO: il robot umanoide di 1X Technologies

NEO

Si chiama NEO, ed è il nuovo robot umanoide pronto a varcare le soglie di casa ed occuparsi di tutto ciò che ci stanca. Progettato dalla società norvegese-americana 1X Technologies, NEO nasce con l’ambizione di rivoluzionare la vita domestica, portando la robotica un passo più vicino alla quotidianità

Il nuovo assistente robotico, grazie ad un corpo meccanico composto da materiali polimerici morbidi, attuatori che imitano tendini muscolari umani e mani con 22 gradi di rotazione, è in grado di sollevare oggetti, muoversi in modo silenzioso (rumorosità dichiarata inferiore a 22 dB) e interagire con l’ambiente circostante con naturalezza. Il robot è alto pressoché 1,68 cm e il suo pesò si aggira sui 30 kg. La batteria di 842 Wh gli consente 4 ore circa di autonomia e la ricarica avviene in 6 minuti per ogni ora di funzionamentoIl suo design non è lasciato al caso, la sua estetica è proprio pensata per adattarsi alla casa e il suo ingombro reso funzionale al potersi muovere negli ambienti domestici con agilità1X ne spiega anche il funzionamento automatizzato; NEO è dotato di un modello di intelligenza artificialeRedwood” che ha la capacità di auto-apprendere dalla ripetizione dei comandi e dallo spazio circostante; questo consente al robot di eseguire progressivamente i compiti in modo sempre più autonomo, cambiando linguaggio e manipolazione corporea per calarsi pienamente nel contesto

Sul piano commerciale NEO è già prenotabile per l’acquisto negli Stati Uniti.  Può essere prenotato con deposito rimborsabile di 200 dollari; per l’acquisto le opzioni sono due: un acquisto Early access da 20.000 dollari o la sottoscrizione di un abbonamento da 499 dollari al mese. Le consegne inizieranno nel 2026.

 

NEO è ancora una macchina da perfezionare

NEO sfolge lavori domestici al posto tuo (YouTube video promozionale)
NEO svolge i lavori domestici al posto tuo – (1x.tech

Se da una parte le promesse attorno a NEO sono alte, dall’altra la realtà tecnica-operativa del robot presenta ancora limitazioni importantiL’azienda parla di una fase ”robotic slop”, ossia una condizione iniziale in cui i risultati non sono ancora del tutto perfetti, ad esempio, NEO potrebbe posare un bicchiere non perfettamente dritto, invertire un piatto fondo con uno piano etc. Nonostante il robot sia concepito come assistente domestico autosufficiente, nella fase iniziale dovrà, pertanto, essere necessariamente affiancato da un operatore da remoto per guidare alcune delle sue azioni. In altre parole, quando NEO non sarà del tutto in grado di affrontare un compito, un tecnico interverrà per indirizzare il robot accedendo ai suoi comandi mediante un visore VR e controller. Questo modello ibrido di robot più operatore, è visto dall’azienda come un passo necessario per addestrare l’intelligenza artificiale alla sua base; raccogliendo dati reali, visivi e di contatto, dagli ambienti domestici, perfezionando i movimenti della macchina, la sua capacità di riconoscimento del comando e lo spazio circostante, la versione successiva sarà sempre più personalizzata ed efficiente per l’utente. Gli esperti spiegano che questa fase non può essere ignorata; testare il robot in case vere è criterio necessario di maturazione del sistema. Dal punto di vista della produzione, infatti, 1X ha stimato di effettuare alcune migliaia di test in abitazioni diverse entro la fine del 2025, in modo da raccogliere il più possibile feedback e migliorare le prestazioni del robot nella sua versione definitiva. Fra gli altri limiti sottolineiamo che NEO non può ancora gestire oggetti troppo caldi, taglienti o eccessivamente pesanti

In sintesi, il robot rappresenta sicuramente un notevole passo avanti nel campo tecnologico ma, almeno nel lancio iniziale, non sarà ancora del tutto autonomo. C’è un percorso da fare e un’ampia fase di addestramento da implementare.

Compromesso tra la comodità e la sorveglianza di NEO

NEO
NEO assistenza per gli anziani – (1x.tech

La presenza di un robot umanoide come NEO nelle nostre case apre una riflessione necessaria sulle implicazioni etiche, di privacy e sorveglianza. Ogni volta che il robot entra in azione, impiega le telecamere e i microfoni di cui è dotato e che gli permettono di “vedere”, “sentire” e raccogliere dati sull’ambiente domestico. La situazione si complica soprattutto nella fase di addestramento, quando a prendere il controllo dell’umanoide è un operatore umano alla quale vengono trasmessi in tempo reale i dati ambientali visivi ed uditivi. Nonostante la presenza di accettazione di autorizzazioni per acconsentire all’intervento da remoto, il tema della sorveglianza si solleva inevitabilmente.

Ovviamente, la società ha vagliato la questione e si è premurata di introdurre delle misure: l’utente deve approvare ogni sessione di teleoperazione, ha la possibilità di oscurare alcune zone della casa, impedire la visualizzazione di alcune persone e definire come “zone vietate” alcuni spazi. Tuttavia queste garanzie non azzerano i rischi. Inevitabilmente, come si è spiegato prima, l’IA alla base di NEO ha bisogno di dati per l’addestramento; questi dati, anche se consentiti ad essere trattati, una volta che vengono immagazzinati, trasferiti e combinati con altri sistemi possono generare elevato rischio di profilazione e di sorveglianza domestica. Si tratta sempre di dati sensibili, legati ad una abitazione specifica che possono svelare tanto su una persona e su come conduce la sua vita.

Sorgono anche altri interrogativi; è davvero possibile garantire che ogni sessione sia autorizzata e un’altra invece pienamente oscurata? Quanto è sicura la rete su cui si svolgono queste operazioni, così come il sistema operativo del robot, per escludere un eventuale cyber attacco? La presenza di un umanoide che ha accesso alla casa e che ha operatori da remoto crea comunque un potenziale punto di vulnerabilità. Si nota, inoltre, come nel modello Early access viene richiesta all’utente comunque l’accettazione di condizioni complesse e la trasparenza sulle implicazioni non sembra essere così elevata.

L’idea di avere un robot che sbriga le faccende domestiche e ci libera da azioni rutinarie è sicuramente una prospettiva allettante. Ci consente tempo libero in più, assistenza potenzialmente efficace, anche e soprattutto per anziani o per persone con disabilità. Ma introduce anche un nuovo paradigma di vita quotidiana che potremmo definire “aumentato” e sempre più traslato verso l’ingerenza dei sistemi artificiali che portano con loro complessità strutturali legate alla conoscibilità parziale dell’algoritmo di automazione alla loro base. Questa comodità, inoltre, va messa al centro di un compromesso: consentire a NEO la possibilità di aiutarci, implica il mettere parzialmente da parte la nostra privacy e assumersi il rischio di poter essere sorvegliati da una macchina che vede, ascolta, interagisce e apprende nei nostri spazi privati e da noi direttamente. Fino a che punto, quindi, siamo disposti a far convivere un robot con noi? Dobbiamo chiederci se la comodità di avere NEO che piega il bucato al posto nostro valga il prezzo di avere un costante osservatore silenzioso nelle nostre vite.

Fonte immagine dell’articolo: “NEO: il robot umanoide di 1X Technologies” – YouTube video promozionale di 1X

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