All’anagrafe è Umberto Mulignano, originario di Battipaglia (SA), classe ’82, è conosciuto ai suoi follower col nome d’arte di UMarts. 3d Artist, content creator, dreamcrafter, scopriamo insieme chi è UMarts, l’artista che ha all’attivo su IG 28,5 mila followers.
Chi è Umberto Mulignano in arte UMarts 3d?
Sognatore indomito, l’eterno fanciullo con l’anima creativa. Ad un calcio al pallone, preferiva rincorrere idee, storie, sogni. Un universo fatto di manga, anime giapponesi, canzoni, poesie. Questo è il coloratissimo mondo di UMarts, che deve il suo nome d’arte dall’unione del suo nome e cognome. L’arte gli scorre a pieno nelle vene, divenendo di fatti artista a 360 gradi: dalla pittura alla scultura, dalla recitazione al canto, fino ad essere performer di musical. Che sia arte manuale o digitale, non fa differenza, per Umberto Mulignano essere sensibili all’arte è un super potere.
Qui l’intervista esclusiva ad UMarts, conosciamolo meglio!
Chi sognava di essere da bambino il piccolo Umberto? Pensi di aver realizzato i sogni di quel bambino? Hai pagato in qualche maniera il prezzo delle tue scelte?
«Da piccolo sono sempre stato affascinato dal mondo della musica e degli animali. Volevo diventare prima un veterinario, poi un cantante. Sono nato nell’82 e in quegli anni fino agli anni 2000 abbiamo avuto delle vere icone musicali che grazie ai miei genitori ho avuto modo di ascoltare. Ero affascinato da David Bowie dai Queen, dai Duran Duran e gli EUROPE! Volevo diventare una rock star. Se ho pagato il prezzo delle mie scelte? Beh si, il bullismo non si è fatto attendere molto ed è stata una costante della mia vita fin dalle elementari, ma non ho mai smesso di credere nel potere dell’immaginazione. Anzi: l’ho trasformato nella mia armatura, nella mia forza. Oggi sono e mi sento un’artista completo, che modella sogni in 3D, ispira altri creativi e costruisce una creatura dopo l’altra. Che sia a mano, o in digitale non fa differenza.»
Qual è la prima forma d’arte a cui ti sei avvicinato per prima? Cosa hai provato?
«La prima forma d’arte fin da bambino è stata il disegno: perdersi ore ed ore a disegnare cose inventate da me era incredibile e affascinante. Conservo ancora tantissimi disegni che mia madre teneva gelosamente in uno scatolone enorme. Enorme perché invece di chiedere giocattoli io chiedevo colori e album da disegno in continuazione.»
Quando hai capito che questa fosse davvero la tua strada? Come ha accolto la notizia la tua famiglia?
«Sembrerà strano e prematuro, ma ero un ragazzino di 10 anni che alle elementari diceva continuamente “voglio andare a studiare a Roma” perché sapevo che c’era l’accademia di belle arti (c’era anche a Napoli, ma volevo volare subito via dal nido da bravo sagittario avventuroso). Quindi l’ho capito prestissimo. Ho avuto la fortuna di avere due genitori che non mi hanno mai ostacolato in nulla, non mi hanno mai strappato le ali. E da loro mi è sempre stata detta una frase bellissima: “fai ciò che vuoi, se sbagli, sbaglierai per le tue scelte e non per qualcosa deciso da noi”.»
Con l’avvento di Internet c’è stato un incremento dell’arte digitale. Cosa ne pensi? Pensi possa andare a danno di quella “manuale”? Quale preferisci e perché?
«Arte digitale, arte manuale o come la chiamo io analogica sono due tipi di mondi diversi ma uguali, vanno a braccetto perché comporta sempre l’uso dell’immaginazione propria. Dipingere a mani nude è una sensazione inspiegabile, ma lo è anche modellare in 3d delle sculture da zero, e vederle poi riprodotte nella realtà con una stampante 3D. Quello che non mi piace è quando le persone si spacciano per artisti del 3d in qualche giorno, e che alla fine creano tutto con l’intelligenza artificiale. Mi fa imbestialire quando questi pseudo artisti prendono in giro le persone che non se ne intendono.»
Cos’è la stampa 3d e cosa ti permette di fare?
«La stampa 3D, per me, è come un incantesimo moderno. È la possibilità di trasformare un’idea, un sogno, un personaggio nato nella mia mente in qualcosa di reale, che puoi toccare, guardare e collezionare. È lo strumento che ha reso possibile unire la mia parte creativa con quella artigianale.
Prima modellavo di più con argille e paste polimeriche, creavo interi mondi dentro la mia testa, oggi posso portarli fuori, in un altro modo, sia con le mie mani che con le stampanti 3D. Modellando tutto sul mio iPad Pro ovunque io sia, al parco, in viaggio… Tutto ciò mi dà la libertà totale di creare pezzi unici, personalizzati, fatti su misura per chi li ama! È come avere una bottega artigianale del futuro, dove ogni cosa nasce da un’idea e diventa reale sotto i miei occhi. È una bomba esplosiva di magia che unisce arte, tecnologia e cuore.»
Cosa ti senti di dire a chi dice quello che fai “non è un vero lavoro?”
«A chi mi dice che fare l’artista o il content creator non è un vero lavoro, rispondo che forse non ha mai provato a creare qualcosa da zero. Non ha idea di quante competenze servano per fare ciò che faccio: dalla creatività alla tecnica, dalla comunicazione alla gestione di ogni minima cosa. Dietro ogni post, ogni creazione, ogni video, c’è studio, impegno, cuore… e spesso anche notti insonni. Non è un lavoro da scrivania, o che si fa in mezzo ai campi, ma è un lavoro diverso da altri, ed è un lavoro vero, eccome. Solo che al posto delle scartoffie, io condivido ciò che so fare meglio. Se fare l’artista e il content creator non è un lavoro spiegatemi perché mi sveglio alle 7, lavoro fino a sera e mi gestisco tutto da solo. La verità è che in tanti faticano a capire quello che esce dai soliti schemi. Ma la creatività non è un hobby: è fatica, studio, visione. Solo che invece di timbrare un cartellino, io timbro l’anima con qualcosa che resta. L’ho scelto io e ne vado fiero.»
Dalle tue sculture si evince che sei un grande fan del genere fantasy. Qual è il tuo film/libro preferito di questo genere? Perchè?
«Amante del fantasy? Io? È riduttivo. Sono figlio degli anni 80 e con la cultura di quegli anni siamo arrivati fino ai 2000. Con “la storia infinita”, ogni classico Disney, Et l’extraterrestre, i libri sui talismani di shannara, poi il signore degli anelli (libro e saga cinematografica) per poi arrivare anche ovviamente al mio amato mondo del wizarding world di Harry potter. Perché amo tutto questo mondo fantasy? Credo di averlo fatto capire in ogni risposta. Ma posso aggiungere in più una cosa, che forse dicono tutti: FUGA. Una fuga da una realtà che non mi appartiene e forse non mi è mai appartenuta.»
Qual è il ricordo più bello che hai legato “alla creatività e all’arte”?
«Ne ho diversi ma quello più bello è stato quando con le mie paghette messe da parte ho acquistato il mio primo cavalletto per dipingere quadri. Sensazione magnifica. Mi sentivo quasi come un piccolo Klimt! Infatti spesso mettevo la foglia oro nei miei elaborati.»
Qual è la scultura o il lavoro grafico tra quelli fatti fino ad oggi di cui vai maggiormente fiero e perché?
«Oddio ne ho fatte così tante che mi risulta difficilissimo sceglierne una sola. E non è una frase fatta, io le amo davvero tutte una per una. C’è una parte di me in ogni creazione. Che siano bacchette magiche, o creature fantasy come draghi e fenici. UMarts è pieno di riferimenti fantasy e lo adoro!»
Come è la giornata tipo di UMarts? Cosa ti piace fare quando non sei a creare?
«La mia giornata tipo è sveglia alle 7, caffè e preparazione della postazione di lavoro perché dalle 8.30 fino alle 11/12 sono in live su TikTok a creare le mie creature! Cerco di fare sempre cose varie, dalla Modellazione 3d, alla pittura delle mie sculture stampate, creo anche illustrazioni per tazze personalizzate con la pressa da sublimazione, o faccio illustrazioni su richiesta in live. Poi cerco di non dimenticare di prepararmi il pranzo. Nel pomeriggio lavoro alle commissioni, giro ed edito i contenuti per i social fino alle 18/19 di sera. Finalmente dopo quest’ora mi rilasso un po’ cucinando la cena, e vedendo qualche serie tv. Quando non creo? Il mio cervello è sempre in attività e creo continuamente roba nella mia testa. Però appena posso mi rilasso giocando alla Play Station 5 con titoli come Disney dreamlight valley, che mi rilassa tantissimo.»
Che utilizzo fai dei social? A tuo parere possono essere pericolosi?
«I social per me sono più un lavoro che uno svago. Grazie a loro oggi sono arrivato ovunque nel mondo, vanto collaborazioni con tantissimi brand famosi che prima forse non avrebbero mai scoperto la mia arte. Sono stato invitato dalla Disney a diverse anteprime di film in uscita, con tantissimi ospiti, portando anche le mie creazioni. Ho lavorato e sto lavorando davvero per dei progetti che senza i social forse non avrei mai potuto fare. Ed è tutto TOP SECRET. Beh, assolutamente sì, i social sono pericolosi. Bisognerebbe inventare un patentino speciale per usarli. Spesso si parla di proteggere i più piccoli, ma a volte sono proprio i più piccoli a fare male a persone come me: Io sono un ragazzo libero, di larghe e lunghe vedute, porto il semipermanente alle unghie e ogni 20 giorni cambio tema e colori. Spesso i peggiori sono proprio i ragazzini abbandonati davanti ai dispositivi tutto il giorno che insultano davvero in malo modo il mio modo di lavorare o il mio essere. Poi passando agli adulti, se posso dirla tutta, i social sono diventati come manicomi aperti, molti pensano di poter offendere chiunque non sia bianco ricco ed etero secondo i loro canoni. Io supporto tantissime cause come i diritti delle donne, la comunità lgbtqia+, e sono contro ogni forma di violenza e guerra. E spesso vengo giudicato in malo modo per questo. La chiamano ideologia woke, ma io la chiamo solo rispetto per le categorie più messe sotto torchio.»
Tra le varie cose, svolgi anche lavori su commissione, qual è il complimento più bello che hai mai ricevuto in merito ad una tua creazione?
«Sì, svolgo anche lavori su commissione, ma accetto soltanto quelle che per me possono essere una sfida e che mi fanno imparare cose nuove. Per esempio, non accetto mai lavori su commissione come bomboniere, perché odio fare cose replicate identiche con tutto il rispetto per chi le fa. Io amo fare cose uniche, dove creo una sola scultura o al massimo tre dello stesso soggetto per rendere tutto ancora più in edizione limitata, il complimento più bello che mi fanno spesso, e che le mie creazioni dal vivo sembrano vive. O che grazie al mio modo di essere, di vivere, e di fare, anche con le live su TikTok, le persone mi prendono come esempio per iniziare a creare e tutto ciò non può che rendermi felice. Sapere di poter ispirare qualcuno è uno dei complimenti più belli che io possa mai ricevere.»
Cos’è per te l’amore?
«Per me l’amore è uno spazio sicuro. È sentirsi visti per ciò che si è davvero, senza dover nascondere la propria sensibilità, le proprie fragilità, o i sogni ‘troppo grandi’. È quella forza gentile e invisibile che ti fa fiorire anche dopo che qualcuno ti ha calpestato. È accogliere, senza giudizio. È restare, quando sarebbe più facile scappare. Nella mia vita, l’amore si è manifestato sotto tante forme: l’arte, gli amici che mi capiscono, le persone che mi seguono e si emozionano con me. L’amore vero ti spinge a creare, a credere, a resistere. E quando lo trovi nella vita, in una passione, o in una persona, non ti senti più solo nel mondo. L’amore è il motore universale di ogni cosa. Ma ultimamente sembra una cosa rara. L’amore è libero per tutti. Basta accoglierlo, UMarts vuole insegnare anche questo!»
Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere una professione del genere?
«Preparati a sacrificare ogni cosa. A buttare soldi, a fallire, a piangere. Però poi preparati anche a rialzarti e a risorgere come una fenice. Ascolta quella voce dentro di te, anche quando fuori c’è silenzio o giudizio. Essere un’artista o un content creator oggi è una sfida: serve passione, sì, ma anche disciplina, pazienza e voglia di imparare ogni giorno. Non ti basta saper creare: devi anche saper raccontare, comunicare, e restare fedele a te stesso, anche quando non arrivi subito ai numeri o al successo. Ma la verità è che, se lo fai con amore e costanza, qualcosa si muove. E pian piano costruirai una vita che ti somiglia. Quindi: non aspettare il ‘momento giusto’. Il momento giusto è quando decidi che ne vale la pena. E tu, ne vali la pena. Non è facile, ma se senti che è ciò che sei, allora fallo. Non per gli altri, non per i like. Fallo perché non puoi non farlo!»
Cosa ti aspetti dal futuro?
«Tante, troppe cose, anche se la speranza vacilla, mi aspetto un mondo in cui l’arte e l’artigianato italiano tornino ad avere il valore che meritano. Sogno un mondo dove la creatività non sia vista come un hobby per sognatori, ma come una forza capace di cambiare il modo in cui viviamo, comunichiamo, sentiamo. Vorrei un futuro in cui tutti abbiano i diritti che meritano, e dove le famiglie arcobaleno non siano un argomento da dibattere, ma una realtà da proteggere, celebrare e rendere possibile con diritti pieni, amore pieno, libertà piena. Ma il sogno del futuro più grande è un mondo dove le uniche guerre siano fatte con i fucili ad acqua, sotto il sole d’estate. Dove i bambini corrano ridendo e nessuno abbia paura di essere sé stesso. Utopia lo so. Ma non costa nulla immaginarlo. Perché alla fine, siamo tutti come piccoli semi: se ci danno spazio, luce e rispetto, possiamo diventare foreste. Io, con le mie mani e le mie idee, voglio piantare bellezza. E se anche solo una persona si sentirà meno sola grazie a ciò che creo, allora il mio futuro è già iniziato.»
Un futuro in ascesa, arte poliedrica
Questo e molto altro è UMarts, che fa della sua arte molto più di un hobby, o un mero lavoro. L’arte diviene di fatti una compagna di vita, un rifugio amico, l’ancora di salvezza in un mare tempestoso. UMarts, crea e sogna nel suo strabiliante laboratorio, paste polimeriche, resine speciali, capaci di mettere in piedi mondi e sogni fantastici. Un ponte magico che mette in collegamento l’anima di UMarts con quello che c’è fuori.
Questo è quello che troverete lungo il cammino se deciderete di entrare nel colorato mondo di UMarts.
Immagine in evidenza e immagini corpo articolo: fornite dall’artista
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