Stoproby, influencer Tiktoker e la sua rinascita dopo il bullismo

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All’anagrafe è Roberto Stoppelli, 22 anni, napoletano. Nella vita è MUA e influencer Tiktoker. Sui social è conosciuto con il nome di StopRoby.

Chi è Stoproby: la sua storia di bullismo e rinascita

Sono 831.103 i suoi follower e i suoi messaggi sono un concentrato di ironia e verità. È così che Stoproby si interfaccia al suo pubblico. Un viso sempre perfettamente curato con un make-up da fare invidia. Molteplici le sue passioni, ma ciò che lo spinge a continuare la sua avventura sui social è la possibilità di lanciare dei messaggi positivi. Uno dei tanti è certamente quello di amare sé stessi, nonostante tutto e tutti, valicando il pregiudizio altrui.

Una vita complicata quella di Roby, oltraggiata dal giudizio della gente. Storie di bullismo e di sofferenza, dove il peso sulla bilancia diventa motivo di scherno. Da qui l’esigenza di aprirsi ad un mondo benevolo e la costruzione di una community che possa essere un safe place, un salvagente misericordioso.

Qui l’intervista esclusiva a Stoproby, conosciamolo meglio!

Dai tuoi social si evince che hai da sempre fatto molta fatica ad accettare il tuo corpo. Il bullismo che hai vissuto era collegato al tuo peso?

 Si, ho sofferto per il mio peso e di bullismo sin da piccolo, ero etichettato come quello diverso, quello escluso. Ero sempre in un angoletto della classe, relegato lì un po’ da tutti, ma soprattutto dai miei compagni di classe. Mi sono capitati diversi episodi di bullismo, uno che mi è rimasto particolarmente impresso è quando alla recita di fine anno, alle elementari, la sarta iniziò a prendere le misure della vita ad ogni bambino, e quando venne il mio turno d’impatto tirai il fiato per appiattire la pancia e sembrare più “magro”, scatenando così la risata di tutti. Nelle misurazioni successive, gli altri bambini ripetevano il mio gesto di tenere la pancia in dentro. Fu mortificante, lo ricordo ancora oggi come se fosse ieri.

Di recente il film Il ragazzo dai pantaloni rosa ha riscosso molto successo, film che ha ripreso la vera storia di Andrea Spezzacatena. Nel suo caso c’è stato un bruttissimo epilogo. Come hai superato invece tu i momenti di scherno dei tuoi pari?

Bel film ma purtroppo triste storia realmente accaduta quella di Andrea. Nel mio caso ho sempre avuto una sorta di voce interiore che mi ha guidato, una forza speciale dentro di me, la stessa mi ha aiutato in diversi momenti difficili, dove l’unica soluzione sembra solo quella di mollare, di lasciarsi andare. Ecco, quella voce mi ha sempre tirato su e fatto capire che il problema in fondo era il loro, e che io ero solo vittima di un sistema sbagliato.

Come spiegheresti a chi non sa cos’è il coming out? Il tuo com’è stato?

Il coming out è una fase particolare e delicata per ogni persona appartenente al mondo LGBTQ+, un momento di estrema apertura e sensibilità verso le persone che più amiamo, cercando supporto e amore per affrontare ed accettare una parte che fa parte di noi e che non si può più tenere dentro. Il mio coming out è stato fatto durante la Vigilia di Natale, durante alcuni discorsi omofobi da parte di parenti. Non riuscii più a contenere la rabbia e il dispiacere e parlai prima con mia madre, che mi tranquillizzò fin da subito, dicendo che lei l’ha sempre saputo sin da quando sono piccolo, e poi successivamente lo dissi davanti a tutti i miei parenti, sfidando così i loro discorsi.

Cosa sognava di diventare da grande il piccolo Roberto?

 Da piccolo Roby ha sempre sognato di essere qualcuno di rilevante nella società, voleva essere famoso e conosciuto per la sua persona e l’amore che poteva dare verso chi gli dona affetto. In parte il mio sogno si è avverato, e il piccolo Roberto vive ancora in me. Penso non si smetta mai di sognare su cosa si possa diventare un domani.

Il social, per quanto ti riguarda, è dannoso o positivo? Come spiegare ai giovanissimi l’uso corretto di internet? Che consigli puoi dare in merito?

 Alla domanda:  «I social sono dannosi o no?» risponderei con «Dipende». Dipende da come si gestiscono, dai contenuti che decidi di portare e da chi decidi di seguire. Sicuramente il mondo dei social non è un ambiente rosa e fiori, anzi direi che è un ambiente crudo e che molto spesso può essere spietato, ma allo stesso momento (almeno parlo personalmente) può essere un luogo di rifugio e di crescita personale. Ai ragazzi di oggi direi semplicemente di stare attenti, di divertirsi ma di capire il limite quando necessario.

Stoproby è un personaggio alquanto conosciuto sul web, ti reputi un influencer?

 Un influencer come dice la parola stessa, è una persona che influenza gli altri nelle decisioni e stile di vita. Io personalmente non mi reputo un influencer, ma un amico, una sorta di fratello maggiore, un qualcuno di cui fidarsi e con cui sentirsi a proprio agio.

Quali sono le tue paure più grandi? Quali invece i tuoi sogni?

La mia paura più grande forse è quella di non realizzare i miei obiettivi nella vita.  Il mio sogno, beh, è quello di stare a contatto con ancora più persone possibili e magari rendere tutto ciò che ho creato un lavoro concreto per il futuro.

Nei tuoi contenuti utilizzi spesso l’ironia. La commedia ti ha aiutato nella vita a superare i momenti difficili?

 L’ironia mi ha aiutato tantissimo, sin da piccolo ho sempre affrontato tutto con questo modus operandi, ed è forse questo che mi ha aiutato ad attraversare molti momenti difficili. Raccontare ciò che faccio e ciò che penso sui social con ironia mi alleggerisce i pensieri. Mi riscalda il cuore sapere che le persone amano ascoltarmi, rivedersi e ridere nelle cose che faccio quotidianamente.

Che rapporto hai con la tua famiglia?

Con la mia famiglia ho un rapporto di supporto reciproco, i miei genitori mi sostengono sulle scelte che faccio e mi amano a prescindere da ciò che decido di fare. Sono i miei fans n1.

Ognuno ha i follower che merita, è così che si dice. Che follower ha Stoproby?

Vero, ognuno ha i followers che merita! La mia community è composta da persone estremamente dolci e mature, non smetterò mai di ringraziare per il loro supporto e per l’umanità che hanno sempre avuto nei miei confronti. Non mi hanno mai abbandonato nonostante i periodi difficili, ed è questo che ci lega particolarmente.

Cosa ti piacerebbe fare nel futuro?

In futuro mi piacerebbe aprire un brand di make-up e magari, come ho detto prima, continuare a lavorare sui social. Concretizzare ciò che ho costruito mi aiuterebbe a stabilizzarmi definitivamente nel mondo social.

Credi nell’amore? E nel perdono?

Credo tanto nell’amore, anche se non sono mai stato molto fortunato. Credo soprattutto nell’amore per sé stessi, perché penso che senza quello non potremmo concretamente amare altre persone. Riguardo il perdono dipende: sono una persona molto rigida su questo argomento. Se l’avessi chiesto al Roby di qualche anno fa avrebbe detto di sì senza neanche pensarci! Ma chiesto al me di oggi ti direi dipende, dipende dalla circostanza e dal rispetto che quella persona ha avuto nei miei confronti.

Qual è stata la tua più grande vittoria dopo tanta sofferenza?

La mia più grande vittoria dopo tanta sofferenza, sarà banale, ma è stata quella di consolidarmi sui social. Questi mi hanno veramente aiutato a capire i miei valori e capire che se voglio alla fine posso tutto!

Se potessi dire qualcosa al te del passato cosa diresti?

Se potessi dire qualcosa al me del passato direi di urlare al mondo il suo valore e di non cedere mai ai giudizi e agli sguardi velenosi di chi ci vuole abbattere, e che soprattutto andrà tutto bene, che le cose si risolvono e che non bisogna mai aver paura di essere “diversi” dalla massa.

Quali sono i rischi del mondo social, quali invece le opportunità?

Il rischio nel mondo social è quello di distaccarsi dalla realtà, vivendo una vita parallela piena di illusione e standard irraggiungibili. Riguardo le occasioni, alla fine, bisogna crearsele a seconda di ciò che si cerca; di sicuro non manca il conoscere persone ed imparare nuove cose, arricchendo così il nostro “cassetto” mentale.

Se potessi rinascere, nonostante tutto, vorresti rinascere di nuovo te stesso?

Se dovessi rinascere, sì, vorrei rinascere me stesso di nuovo. Forse trovando un difetto, vorrei essere leggermente più alto dai, ma tirando le somme di ciò che sono non mi pento di nulla!

Quale vorresti fosse il finale della storia di Stoproby?

Il finale della mia storia vorrei poterlo scrivere io, e non lasciare che gli altri decidano l’epilogo. Vorrei vivere con libertà e spensieratezza, solo questo vorrei.

Lascia un messaggio a chi ha vissuto situazioni difficili come le tue.

Il mio messaggio per chi ha vissuto situazioni difficili come le mie è quello di resistere e di non arrendersi, di credere in sé stessi e di amarsi ogni giorno. Ci saranno giornate difficili dove l’ultima cosa che si vorrà vedere è il proprio riflesso, ma non bisogna abbattersi. È necessario concedersi alcuni sbagli e non colpevolizzarsi per gli errori che faranno altri nei nostri confronti. Il futuro è dietro l’angolo, e quanto a me,  beh per me desidero tanta felicità e forse un po’ di botox.

Fonte immagine: social di Stoproby

 

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