Relazioni queer nei videogiochi: 3 indimenticabili

Romance queer nei videogiochi: 3 indimenticabili

Da diverso tempo il mondo videoludico si è ampliato per quanto riguarda generi e temi, e tra questi, l’approccio alle relazioni queer nei videogiochi ha iniziato lentamente a presentarsi. Ecco quindi tre di queste relazioni, prese da tre giochi diversi.

Life is strange: una relazione queer tra Chloe e Max

Life is Strange è un tipo di avventura grafica di Dontnod in cui ci verranno poste davanti delle scelte e ci verrà data la possibilità di tornare indietro nel tempo di qualche secondo. Uscito nel corso del 2015 e diviso in episodi, ha subito riscosso un moderato successo, notevole considerando la nicchia che andava a occupare.
Il gioco ha come protagonista Maxine Caulfield, studentessa liceale alla Blackwell Academy, che si reincontrerà con la sua amica d’infanzia Chloe Price in modo assai turbolento. Il gioco segue le due ragazze alla ricerca di una persona scomparsa: Rachel, un’”amica” di Chloe. Le due si riavvicineranno lentamente nel corso della loro investigazione, ma è interessante soffermarsi un attimo sulla loro relazione perché è rappresentata in modo piuttosto realistico, un bell’esempio di relazione queer nel videogioco. Chloe è la tipica dura che vuol fare quello che vuole quando vuole senza farsi comandare da nessuno, portandola spesso a isolarsi. Ha subito diversi traumi dalla vita, ha una vita familiare complicata e affronta i problemi di petto, spesso portandola a prendere decisioni frettolose. Max è l’esatto opposto, è una ragazza timida e introversa che fatica a uscire dal suo guscio, è altruista e gentile. Delle due è Chloe quella che prende l’iniziativa, sia su cosa fare nel corso dell’avventura, sia nella loro relazione, nel caso il giocatore scegliesse quel percorso. Nel corso della storia le due ragazze si sostengono a vicenda nelle loro decisioni e nelle loro avventure, fino alla conclusione. Il gioco alla fine narra una storia coming of age per entrambe le ragazze e questa relazione queer le aiuta a crescere, così anche il videogiocatore.

Hades: le relazioni queer e poliamorose di Zagreus

Hades è un videogioco roguelike del 2020, è uno dei titoli indipendenti e uno dei titoli di Supergiant Games di più grande successo degli ultimi anni. È stato un fenomeno che ha colpito il mondo videoludico alla sprovvista, e vincitore del titolo come miglior videogioco indipendente ai VGA 2020 e altri premi simili.
Di Hades ha colpito molto il comparto narrativo, come alla fine di ogni partita, che si concluda con una vittoria o una sconfitta, la storia del gioco e dei personaggi prosegua, senza contare ovviamente l’ottima scrittura di cui vantano i dialoghi. Nel corso della storia potremo permettere a Zagreus di entrare in una relazione con uno di tre personaggi (o anche tutti e tre contemporaneamente), tra questi Thanatos, offrendo un’opzione di relazione queer ben sviluppata. Thanatos è freddo, pensa principalmente al suo lavoro, quando scopre che Zagreus sta’ cercando di fuggire dall’Oltretomba però si sente tradito dal fatto che non gli abbia detto niente. Zagreus è una testa calda e il suo carattere è il motivo per cui la trama del gioco prende inizio, è sarcastico e scherza ad ogni occasione, allo stesso tempo è dolce e cerca sempre di aiutare chiunque incontri, anche i suoi nemici. Con il proseguire della storia, Zagreus riuscirà a farsi perdonare e quando Thanatos scoprirà cosa spinge Zagreus, si ammorbidirà ancora di più. Nonostante ciò Thanatos ha paura a legarsi e chiede subito a Zagreus di mettere in chiaro come stanno le cose. Da lì, ogni volta che si tenterà l’ascesa dal Tartaro, quando i due s’incontreranno inizieranno a scambiarsi effusioni e nel caso il giocatore abbia scelto di entrare in una relazione anche con Megera, potrà scegliere di entrare in una relazione poliamorosa queer con entrambi. Il punto forte dei Supergiant è sempre stato un forte comparto narrativo, spesso munendosi solo di dialoghi e qualche testo qua e là, ma nelle relazioni queer tra i personaggi in particolare, come già dimostrarono con Transistor, splendono particolarmente.

Mass effect: l’opzione di relazione queer con Liara T’Soni

Mass Effect è un action-RPG di Bioware rilasciato nella prima volta nel 2007, ha un’ambientazione fantascientifica in cui il genere umano in un futuro lontano è entrato a contatto con tecnologie e civiltà aliene.
Nel corso dell’avventura nel primo capitolo della serie c’imbatteremo nella dottoressa Liara T’Soni, un’aliena parte della razza Asari. Le Asari sono una specie mono-sesso, il gioco tende a ripeterlo quando lo ritiene necessario, nonostante il modo in cui le rappresenti sia prevalentemente femminile, non sempre nel migliore dei modi. Liara sarà impacciata quando la incontreremo per la prima volta, accumulando fiducia in sé stessa col passare del tempo. In Mass Effect si potrà decidere come rapportarci con i personaggi, anche se nel primo gioco di solito la scelta è tra una risposta da brava persona, una piatta e neutrale, una in cui probabilmente finirai per insultare la famiglia del povero disgraziato con cui stai parlando. Di norma, andando quindi per le risposte da brava persona, si potrà conoscere più a fondo Liara e, indipendentemente dalla scelta sul genere del protagonista, si potrà scegliere d’intraprendere una relazione queer con lei, un passo importante per l’epoca e un bell’esempio di relazione queer nei videogiochi fantascientifici. Si condivideranno esperienze e traumi nel corso dell’avventura, nei quali Liara si dimostrerà compassionevole ma determinata, e il protagonista potrà contare sulla sua saggezza e il suo aiuto nel corso della storia. Anche Liara lentamente inizierà a fidarsi sempre di più di Shepard. Shepard è l’avatar dei giocatori e seguendo la linea tracciata prima, lei si presenterà come coraggiosa, giusta e altruista, mentre le scelte “cattive” faranno sembrare Shepard più interessata al sesso che ad avere una vera e propria relazione.
Il problema del primo è che non affronta a fondo le relazioni con i personaggi, ma è un problema che viene tranquillamente risolto nei capitoli successivi, approfondendo anche le opzioni di relazione queer. Il primo Mass Effect serve a dare una base a ciò che verrà dopo e ciò vale anche per le relazioni romantiche con i personaggi. Bioware è sempre stata una grossa esponente in questo ambito e Liara ha conquistato i cuori di molti comandati, indipendentemente dal genere.

Fonte immagine di copertina per l’articolo sulle relazioni queer nei videogiochi : Freepik
Fonte immagini nell’articolo: Wikipedia

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