Progetti di calcolo distribuito: cosa sono e come partecipare

Progetti di calcolo distribuito

Con l’avvento del coronavirus sono saliti alla ribalta i progetti di calcolo distribuito come Folding@home, per lo studio di fenomeni come l’interazione tra proteine e nuovi farmaci.

Ma come funzionano i progetti di calcolo distribuito?

In breve si tratta di una rete di computer, a cui chiunque può aggiungersi, che coordinati da una gestione centralizzata, effettuano calcoli per uno scopo comune. I risultati vengono inviati alla gestione centrale e utilizzati di solito per progetti su larga scala o simulazioni estremamente complesse. Questo permette alla comunità scientifica di avere potenza di calcolo a costi ridotti, poiché i partecipanti sono volontari e occorre solo gestire l’infrastruttura centrale, senza per questo impattare sulla potenza di calcolo a disposizione (ad aprile il progetto Folding@home è arrivato a una potenza di calcolo di 2.4 exaFLOPS, più dei primi 500 supercomputer esistenti messi assieme).

Esistono numerosi progetti di calcolo distribuito, vediamone alcuni.

Progetti di calcolo distribuito

Folding@home

Si tratta di uno dei progetti più famosi, poiché in questi mesi ha permesso di effettuare complesse simulazioni necessarie per comprendere e contrastare il Covid-19. È gestito dalla Washington University in St. Louis e in generale si occupa di fornire potenza computazionale per effettuare simulazioni correlate a malattie che vanno dal cancro al seno alla malattia di Alzheimer.

Partecipa a Folding@home

LHC@home

Questo progetto è gestito dal CERN e permette di effettuare varie simulazioni legate agli esperimenti effettuati con l’LHC. È composto da quattro sottoprogetti (Atlas, SixTrack, Test4Theory, CMS) che analizzano differenti esperimenti fisici.

Partecipa a LHC@home

Altri progetti di calcolo distribuito: Milkyway@Home

Progetto gestito dal Rensselaer Polytechnic Institute, si pone come obiettivo di generare dei modelli precisi delle correnti stellari nei pressi della Via Lattea, oltre a migliorare i software di calcolo distribuito.

Partecipa a Milkyway@Home

Rosetta@home

Progetto della University of Washington, simula le interazioni tra proteine e la possibilità di crearne di nuove, oltre a contribuire alla ricerca su specifiche malattie come il COVID-19 o la malaria.

Partecipa a Rosetta@home

Nel caso in cui si abbia un computer inutilizzato o lo si utilizzi, ma non al massimo delle sue possibilità, si può pensare di installare uno di questi software: possono essere configurati per usare solamente una parte delle risorse del computer (non interferendo con il lavoro dell’utente) o funzionare anche su computer altrimenti obsoleti e inadatti per altri usi. Le procedure di installazione sono facili, rapide e ben documentate, installare uno di questi software permette di contribuire alla ricerca anche senza essere uno scienziato, mettendo a disposizione della comunità scientifica la potenza di calcolo di cui ha bisogno per affrontare sfide sempre più complesse, che richiedono simulazioni sempre più complicate.

Immagine di danielkirsch, sotto licenza Pixabay

Francesco Di Nucci

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